A volte è l’inesperienza, a volte la fatalità, in alcuni casi persino la voglia di vivere, di macinare la strada, di uscire, di godersi quello che per tanto tempo è stato vietato. Sulle strade, però, è strage di giovani e giovanissimi. L’incidente di domenica sera sulla Martina Franca-Massafra, dove hanno trovato la morte in tre (tra cui un’adolescente di appena 13 anni) è solo l’ultimo caso di un lungo inverno nero per i ragazzi in Puglia. Mesi nei quali si sono consumate tragedie, troppe tragedie. A cui è difficile trovare una spiegazione che vada oltre l’enorme dose di dolore.
E non è una novità, se si dà uno sguardo ai dati dell’Aci (con la collaborazione di Istat). Secondo quanto riporta l’Automobile Club d’Italia nel 2021 (ultimo anno per cui è stato stilato un report completo) in Puglia sono morti 47 ragazzi di età compresa tra i 18 e i 19 anni, di cui 12 soltanto nella provincia di Lecce. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di giovani che erano alla guida (di un’auto o di uno scooter). Numeri che mettono i brividi, e che - ancor più drammaticamente - nascondono storie, ambizioni, speranze, voglia di vivere, di godersi appieno un’età che dovrebbe essere la più bella di tutte e che a volte viene irrimediabilmente compromessa.
Michele, Sara ed Elisa avevano 21, 19 e 25 anni. Viaggiavano tutti e tre sul sedile posteriore di un’auto, sulla Palo del Colle-Modugno, alle porte di Bari. Hanno trovato la morte così, nello scontro con un pullman. Sara aveva solo 19 anni, era la “mascotte” della comitiva. Risoluta, determinata, così ne parlano gli amici. Quell’incidente, avvenuto l’11 dicembre, ha sconvolto due comunità.
Le storie
Sono storie che si intrecciano nel dramma, nello sconforto, nell’ineffabilità di una morte trovata mentre si cerca la vita. Come Francesco Pio, 22enne di San Severo, morto mentre rientrava a casa dal lavoro, dal Molise, in una strada che aveva fatto chissà quante volte da pendolare, per costruirsi un futuro, una certezza. Lo schianto, poi, manda tutto in frantumi, anche le belle idee, la voglia di andare avanti.
A San Pietro Vernotico il 16 dicembre persero la vita Alessandro Gabriele e Luigi Raffaele, entrambi 18enni, in uno scontro su una strada provinciale. E l’ultimo è stato, così, il Natale più triste di sempre nel comune brindisino. Perché, in maniera ineluttabile, la vita va avanti e su succedono le stagioni, le feste comandate, le ricorrenze, anche dopo le tragedie della strada.
Alessia aveva 23 anni, viveva a Barletta, è morta cercando di aiutare gli altri: era scesa dall’auto in Autostrada, per prestare soccorso dopo un incidente, è stata travolta da un altro mezzo. E’ morta così, aveva solo 23 anni, ha lottato per oltre sette mesi in ospedale: fu investita l’1 maggio, è spirata il 10 gennaio scorso.
E sono soltanto le ultime storie, gli ultimi ragazzi che hanno perso la vita per strada. Non esiste un’età giusta, ma così è troppo presto.
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