Giorni di fuoco in Puglia: al ritmo di otto incendi ogni ora

Giorni di fuoco in Puglia: al ritmo di otto incendi ogni ora
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 3 Agosto 2021, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 15:42

L'estate del 2021 sarà ricordata non solo per la pandemia ma anche per gli incendi che hanno devastato tutta la Puglia. Lingue di fuoco che hanno divorato grandi estensioni di coltivazioni, soprattutto alberi, compresi i tronchi degli ulivi devastati dalla xylella. Insomma, al danno si è aggiunta anche la beffa. Incendi dolosi, chè di questo si tratta, in lungo e in largo nelle campagne.

La strategia della Regione

Ma l'assessore regionale all'Agricoltura, Donato Pentassuglia, ha detto basta ed è passato alle maniere forti per risalire ai colpevoli. «Bisogna venirne a capo, chi ha responsabilità deve essere punito» ha incalzato annunciando di aver presentato due denunce - per ora contro ignoti - ai carabinieri forestali. L'obiettivo è cercare di fare luce sui roghi che hanno devastato, e purtroppo continuano ancora a farlo, i territori della Puglia, in particolar modo il Salento e la zona del Gargano.
«Le denunce riguardano soprattutto l'area di Otranto, dove sono stati distrutti 30 ettari di macchia mediterranea) e il Gargano - ha sottolineato Pentassuglia - perché ormai è chiaro che si è trattato di incendi di natura dolosa, per cui è indispensabile risalire ai piromani, dobbiamo stanarli, non possiamo farla fare franca a questi delinquenti.

Del resto le indagini hanno già chiarito che i roghi non si sono sviluppati per caso dalla strada con il solito mozzicone lanciato per caso da un'auto in corsa. Sono venuti alla luce elementi che spingono chiaramente nella direzione del dolo, per questo non si può fare finta di niente, è giusto risalire ai colpevoli, da qui la necessità di presentare le denunce. Seguo il caso personalmente perché l'argomento mi sta molto a cuore. Ripeto chi ha dato fuoco ai campi dovrà essere punito».

Un bilancio da allarme: otto incendi all'ora


Ed è proprio di ieri un primo bilancio dei vigili del fuoco sugli interventi realizzati per fermare il fuoco in diverse zone d'Italia, compresa la Puglia, a partire dal 15 giugno. Ebbene, secondo il report dei vigili del fuoco, sono 37.407 gli interventi per incendi di bosco e vegetazione su tutto il territorio nazionale messi a punto fino a ieri, 717 nelle ultime 24 ore (in Puglia 130). In pratica 16mila interventi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il Dipartimento dei vigili del fuoco ha anche comunicato che, sempre a partire dal 15 giugno, sono state 1.156 le sortite dei Canadair. La Puglia è sul podio, infatti tra le regioni più colpite ci sono la Sicilia con 8.669 interventi, la Puglia con 8.628, in media 8 incendi ogni ora, e la Calabria con 3.785. Già nel 2020 c'era stata una impennata di incendi pari al 33%, secondo i dati della Protezione Civile, con conseguenze drammatiche in termini ambientali.


«Incendi che devastano il territorio, dalla Sardegna alla Puglia, dalla Sicilia all'Abruzzo. Per i vigili del fuoco sono stati, sono e saranno giorni di lavoro intenso. È ora di potenziare il soccorso: serve arrivare a 40mila unità operative» ha affermato il coordinatore nazionale della Funzione Pubblica dei vigili del fuoco, Mauro Giulianella. La dotazione organica reale del corpo dei vigili del fuoco, precisa il dirigente sindacale, «è attualmente di circa 35mila unità, le assunzioni non coprono neanche i pensionamenti e il personale è chiamato al raddoppio dei turni, al prolungamento di orario e agli straordinari. Questo continuo correre ai ripari non permette agli uomini e alle donne del Corpo di fare formazione e aggiornamento. Come se non bastasse l'amministrazione con il prossimo rinnovo del contratto pensa di istituire la reperibilità del personale: una follia. Anziché assumere si spinge sui carichi di lavoro aumentando l'orario». Ci sono lavori, aggiunge Giulianella, «che possiamo fare solo noi vigili del fuoco, professionisti del soccorso. Solo noi possiamo dare certezze in termini di tutele e salvaguardia della vita ai cittadini. La Fp Cgil lo dice da sempre: i vigili del fuoco sono insostituibili. Ma siamo sempre gli stessi: pochi, con scarsi Dpi e con automezzi storici e personale anziano (47 anni l'età media), senza una assicurazione Inail contro infortuni e malattie professionali. La politica deve capire che senza previsione e prevenzione dei rischi in ogni ambito del soccorso, a pagarne le spese sarà sempre e solo la collettività. Contratto, assunzioni, Inail e previdenza complementare saranno le nostre continue richieste al governo».


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