In Puglia 2mila bambini a letto con l'influenza

In Puglia 2mila bambini a letto con l'influenza
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Venerdì 27 Dicembre 2019, 12:25
Vincenzo DAMIANI
Circa 2mila bambini e adolescenti pugliesi tra 0 e 14 anni hanno contratto il virus dell'influenza nella settimana prima di Natale, ma è solamente l'inizio del contagio che raggiungerà il suo picco alla fine di gennaio. In Puglia l'influenza non ha ancora superato la soglia di allerta, solamente nei bambini tra i 0 e 4 anni si registra una incidenza già abbastanza elevata, pari a 5,71 casi ogni mille residenti, mentre nelle altre fasce di età la diffusione è ancora bassa (3,40 casi ogni mille residenti tra i 5 e 14 anni, 1,77 casi tra i 15 e 64 anni).
È quanto emerge dall'ultimo rapporto Influnet pubblicato dal ministero della Salute relativo alla 50esima settimana. Nel resto d'Italia, invece, è stata già superata la soglia che determina l'inizio del periodo epidemico, con una incidenza totale pari a 3,43 casi per mille assistiti. Come in Puglia, anche nel resto d'Italia i più colpiti sono i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un'incidenza pari a 9 casi per mille assistiti. Da fine ottobre ad oggi, in Italia sono già 1.099.000 le persone messe ko dal virus. Piemonte, Lombardia, Trento, Emilia-Romagna, Umbria e Marche le regioni maggiormente colpite, in Puglia il contagio è ancora sotto controllo anche se la curva epidemiologica sta iniziando a salire e, dopo le feste, si prevede un aumento esponenziale. La Regione Puglia per limitare i danni ha acquistato e distribuito alle Asl e ai medici di famiglia poco più di 700mila dosi di vaccino: l'obiettivo è migliorare i risultati, non buoni, dell'anno scorso. Nel 2018 erano stati 425.663 i casi di contagio (il 10,5% della popolazione pugliese), 58 quelli molto gravi che avevano portato al ricovero in rianimazione (età media dei pazienti 59,5 anni) con un tasso di letalità pari al 24% (i decessi erano stati 14). Nella passata stagione invernale erano state somministrate 689.972 dosi di vaccino, la copertura più elevata si era raggiunta in provincia di Brindisi (58,4%) quella più bassa a Foggia (50,5%), in mezzo Bari e Bat (51,5%), Lecce (52,3%) e Taranto (54,6%).
È, quindi, molto lontano l'obiettivo del 75% fissato dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e, purtroppo, le conseguenze sono nei numeri dei decessi, delle persone contagiate e delle difficoltà dei pronto soccorso a gestire i numerosi pazienti. Nel 2017 i decessi furono addirittura 26 decessi, con una maggiore copertura vaccinale i medici sono convinti che si possa ulteriormente ridurre il numero di episodi. Ogni anno in Europa si registrano circa 40 mila morti a causa dell'influenza. Nel 2017 in Puglia sono stati colpiti da uno dei virus influenzali 435.047 persone (183.553 nel 2016), con 50 ricoveri in rianimazione e 26 decessi, a fronte di una copertura vaccinale del 18,9% dell'intera popolazione (circa 800mila persone), e del 59,4% per gli over 65 anni (al di sopra della media nazionale del 52,7%).
In Puglia, nella prima fase della stagione autunnale, tra ottobre e novembre, hanno circolato soprattutto virus parainfluenzali ma altrettanto aggressivi, in particolare il Rhinovirus e l'Adenovirus: sono stati loro i principali responsabili dei primi malanni, come febbre e sintomi respiratori. Da dicembre, invece, hanno fatto il loro esordio i virus influenzali, in particolare l'H1N1 e l'H3N2. L'appalto unico per l'acquisto dei vaccini è stato bandito dall'Asl Bari, la Regione punta a vaccinare almeno il 65-70% della popolazione a rischio. L'influenza rappresenta anche un costo per le casse pubbliche, basti pensare che la spesa per i ricoveri degli over64 è in costante aumento: nel 2015-2016 la Regione Puglia spese 180mila euro, nel 2018 si è passati a 760mila euro. Gli over65 sono i più esposti al rischio ricovero, ma purtroppo gli untori sono i bambini, sono loro che veicolano il virus. Proprio per questo motivo la Regione Puglia ha deciso di estendere la vaccinazione gratuita a tutti i bambini con infezioni respiratorie ricorrenti, ma l'appello viene spesso ignorato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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