Immatricolazioni Unisalento, un altro boom: +7% sull'anno scorso. I numeri

Immatricolazioni Unisalento, un altro boom: +7% sull'anno scorso. I numeri
di Giuseppe ANDRIANI
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Martedì 21 Febbraio 2023, 05:00

Per il sesto anno di fila la campagna di immatricolazioni dell’Università del Salento rileva una crescita. Dopo il boom del post-pandemia, con la tendenza generalizzata a emigrare meno (per motivi economici e per una diffusa paura del covid) per motivi di studio, l’ateneo leccese si conferma. E se già l’anno scorso i numeri erano stati buoni, con una crescita per quanto inferiore all’1%, adesso sono ottimi. Nell’ultima estate gli immatricolati alle lauree triennali e alle magistrali a ciclo unico sono stati 5.167, con un +7% rispetto al dato dell’anno scorso. Per le magistrali (intese qui come il completamento del percorso con gli ultimi due anni dopo la triennale), invece, il dato si attesta sui 982 nuovi iscritti. Un anno fa furono 927. Anche qui vi è un incremento del 6%. Ed è da considerare il fattore tempistiche: per le lauree magistrali c’è ancora possibilità di iscriversi. E non è neppure un qualcosa di insolito, considerando che vi sono tanti ragazzi che si laureano in questo periodo e che dovranno scegliere, quindi, come proseguire gli studi in questi giorni. E infatti al momento gli studenti iscritti - non solo al primo anno - all’Università del Salento sono 18.357 ma l’ateneo confida già entro aprile di poter superare quota 19.000. Un numero che qui manca da dieci anni. L’ultimo anno accademico con almeno 19.000 ragazzi iscritti è stato il 2012/13. 

L'analisi dei dati

Per Unisalento questo è il sesto anno consecutivo con un incremento nel numero degli iscritti. Nel post pandemia si arrivò a un +10% storico, poi il segreto è stato “reggere” anche l’anno dopo. È una piccola rivincita di un ateneo del Mezzogiorno, che deve combattere con un territorio ad alto tasso di spopolamento e con uno dei dati più bassi in quanto alla percentuale di laureati sulla popolazione complessiva. Da qui si parte, si emigra e spesso si va anche a studiare altrove. Eppure Unisalento regge, aumenta il numero degli immatricolati, torna a un livello sconosciuto negli ultimi dieci anni e nel frattempo propone nuovi corsi. 
Dopo aver attivato il corso in Medicina e Chirurgia e quello di Infermieristica per la sede di Lecce, quest’ultimo adesso arriverà anche a Tricase, sempre che Anvur dia l’okay, in accordo con il Ministero. È il chiaro indirizzo perseguito dall’amministrazione Pollice, insistendo sull’ambito MedTec e sulla possibilità di non doversi spostare per studiare in ambito sanitario. 
La crescita di Unisalento si sposa, per altro, con il recupero del terreno dell’Università di Bari, che dopo aver perso circa il 7% degli iscritti un anno fa, quest’anno dovrebbe chiudere con un incremento simile a quello dell’ateneo leccese. E Foggia, già l’anno scorso, aveva messo sul piatto numeri da record nel Mezzogiorno. Al contrario di quanto sarebbe facile immaginare, però, i dati delle università pugliesi, per quanto ancora parziali, suggeriscono una tendenza a ripopolare gli atenei del Sud. E in un contesto di un lungo inverno demografico è un riscontro tutt’altro che banale. Una ricetta forse esiste, al di là delle proposte per resistere all’Autonomia differenziata, che rischiano di spaccare gli atenei pugliesi. Corrono tutti nella stessa direzione: ripopolare le proprie aule per ripopolare i propri territori. E Unisalento ha fatto, con questi numeri, un passo importantissimo. 

 

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