Servizi sanitari, il Rapporto Crea "boccia" la Puglia: agli ultimi posti

Servizi sanitari, il Rapporto Crea "boccia" la Puglia: agli ultimi posti
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Sabato 16 Luglio 2022, 21:23

Presentato ieri il Rapporto Crea che analizza le performance delle Regioni in ambito di servizi sanitari. E per la Puglia il piazzamento in un'ipotetica classifica non è buono: è negli ultimi 6 posti insieme ad altre regioni, tutte del Mezzogiorno.

Il progetto “Le Performance Regionali”, alla sua decima edizione, si propone di contribuire alla valutazione della Performance Regionale in termini di evento di tutela della salute (sanità e sociale) e, parallelamente, allo sviluppo di metodologie di valutazione innovative. Nel ranking le Regioni oscillano da un massimo punteggio di Performance del 54% (fatto 100% il risultato massimo raggiungibile) ad un minimo del 24%: il risultato migliore è ottenuto dal Veneto e il peggiore dalla Calabria. 

La "classifica"

Quattro Regioni ai vertici delle performance: Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lombardia.

Di queste, due superano la soglia del 50% (rispettivamente Veneto ed Emilia Romagna, rispettivamente con il 54% ed il 52%). Altre due (Toscana e Lombardia) si posizionano a ridosso, con punteggi rispettivamente del 48% e il 44%.

Nel secondo gruppo, troviamo quattro Regioni con livelli dell’indice di Performance superiori al 40%: P.A. di Trento, Umbria, Friuli Venezia Giulia e P.A di Bolzano. Nel terzo gruppo sono Sardegna, Piemonte, Valle d’Aosta, Marche, Liguria, Lazio e Basilicata, con livelli di Performance abbastanza omogenei, ma inferiori, compresi nel range 30-40%. Infine 6 Regioni, Sicilia, Puglia, Molise, Abruzzo, Campania e Calabria, con livelli di Performance inferiori al 30%.

Le reazioni

«I cittadini pugliesi hanno diritto di avere la stessa assistenza sanitaria e sociale di altre regioni d'Italia. Il rapporto Crea, che boccia la Puglia in maniera sonora e senza appello, è lo specchio di un vero e proprio sfascio al quale assistiamo quotidianamente». Lo dichiara Davide Bellomo, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Puglia. «La carenza di medici ospedalieri - continua - la vergogna dei pronto soccorso che non sono pronti e dunque non offrono neppure soccorso, il 118 costretto alla resa senza condizioni per assenza di operatori adeguati, le liste d'attesa indecorose e le visite rinviate anche ai malati oncologici, gli scandali che inseriscono nel vortice anche i vertici, sono la rappresentazione della desolante fotografia che emerge dal documento elaborato dal Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità presentato in Senato. Di fronte a dati così allarmanti, con performance inferiori al 30% del massimo ottenibile, serve una presa d'atto del fallimento».

«Non sarebbe di certo il riflesso della presunzione della politica che fa divinazioni sul futuro, se oggi, a fronte del Rapporto Crea sulla sanità, ricordassimo quante volte, in questi anni, abbiamo acceso i riflettori sullo stato di un servizio tanto essenziale quanto trascurato. La nostra Regione è in fondo alla classifica: siamo tra le peggiori in Italia quanto a servizio sanitario e sociale». Lo dichiarano i consiglieri regionali pugliesi di Forza Italia, Paride Mazzotta, capogruppo, Giandiego Gatta, Vito De Palma e Paolo Dell’Erba. «Diciassette anni di centrosinistra - aggiungono - per smantellare ciò che era stato costruito e il disastro è ben fotografato anche oggi. Manca del tutto la medicina del territorio, c'è una gravissima carenza di personale, le liste d’attesa sono infinite, i pronto soccorso sono in tilt e i cittadini sono spesso costretti a ricorrere al privato o a strutture di altre Regioni per accedere alle cure e prestazioni necessarie. Nel mentre, sullo sfondo, si accalcano scandali e disservizi nel silenzio assordante del presidente Emiliano».

«Il Report di Crea Sanità ci mette davanti a un quadro desolato: la Puglia è fra le Regioni che offre ai cittadini le minori opportunità di tutela socio-sanitaria. E' solo una conferma - dice  il capogruppo in Consiglio regionale pugliese di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo - di quanto denunciamo ogni giorno: dalla disorganizzazione amministrativa dei Cup, che in questi giorni in tutta la regione, sono in totale caos per aperture degli sportelli ridotti all’osso, alla mancata assistenza territoriale, mentre quella preventiva è praticamente dimenticata. I pugliesi hanno rinunciato alle visite diagnostiche preventive a causa delle lunghe file d’attesa e chi può le fa privatamente e a pagamento».

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