Il governo prepara la stretta nei weekend. Anche la Puglia attende

Il governo prepara la stretta nei weekend. Anche la Puglia attende
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Martedì 9 Marzo 2021, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 12:05

Rafforzare le misure per le zone gialle, con l'obiettivo di ridurre i contatti tra le persone; zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno, chiusure nei fine settimana, come già fatto durante le vacanze di Natale. Sono alcune delle indicazioni che gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno dato al governo alla luce dell'aumento dei contagi. Gli esperti avrebbero anche segnalato la necessità di ridurre l'incidenza per ristabilire il contact tracing.

Nella lotta alla diffusione del virus non è il momento di fughe in avanti. Anche la Regione Puglia decide di attendere le disposizioni del governo, che punta a irrigidire le misure di contenimento. Sono ore decisive: la curva non si arresta, tutt'altro, le varianti contribuiscono a far innalzare il numero dei contagiati, e proprio ieri è stata raggiunta la drammatica soglia dei 100mila morti in tutta Italia, a un anno esatto dal primo lockdown.

Una riunione del Comitato tecnico scientifico di oggi ha fatto il punto sulle nuove misure restrittive alla luce della diffusione dei contagi. La riunione sarebbe stata sollecitata dal governo alla luce proprio del verbale degli esperti di venerdì scorso nel quale gli scienziati hanno espresso «grande preoccupazione» per la diffusione delle varianti e ribadito la necessità di innalzare le misure a livello nazionale e locale. Tra le ipotesi allo studio, chiusure generalizzate nei fine settimana, zone rosse più rigide e il criterio di 250 casi ogni 100mila abitanti per entrare automaticamente in zona rossa.


Anche la Regione, alla fine della scorsa settimana, era orientata a chiedere al ministero un lockdown localizzato per le province a rischio, a cominciare appunto da quelle in cui si segnalano 250 positivi ogni 100mila abitanti. Una richiesta sulla falsariga di quanto avvenuto a dicembre, quando in alcuni Comuni della Bat e della provincia di Foggia era stata disposta la zona arancione mentre tutto il resto della Puglia era in fascia gialla. La richiesta di un lockdown per province sarebbe dovuta arrivare, dopo un'analisi del bollettino delle ultime 24 ore, nella giornata di ieri, ma poi è stata assunta la decisione di attendere i provvedimenti dell'esecutivo, ormai imminenti.


Ieri anche il premier Mario Draghi ha insistito molto sulla necessità di «un'accelerazione della campagna vaccinale, indicando agli italiani la possibilità di «intravedere» una «via d'uscita non lontana» dalla pandemia. Saranno i dati e l'algoritmo scientifico che li combina, a definire le chiusure. Il progressivo aumento di zone arancioni e rosse è già un dato di fatto: da qui a Pasqua, il «rosso» potrebbe estendersi a quasi tutta Italia. Se si dovrà intervenire ancora lo diranno il monitoraggio e gli scienziati. La riunione odierna del Cts dovrebbe definire interventi mirati, come lo stop ai centri commerciali dove sono chiuse le scuole, e maggiori strette - simili a lockdown - nei weekend, o un anticipo del coprifuoco alle 18 o alle 20. Se con il nuovo monitoraggio la maggior parte delle regioni finirà in fascia rossa e arancione, in giallo potrebbero rimanere solo Sardegna, Sicilia e forse Valle d'Aosta e Liguria).
«Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più», ha detto Draghi, che non rinuncia a mandare un «segnale vero di fiducia. Anche in noi stessi». L'appello alle forze politiche è non dividersi, mentre bisogna «permettere al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta», ha dichiarato. «Non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide», è il suo programma. Più nel dettaglio entrerà nei prossimi giorni. Domani, quando con il ministro Renato Brunetta e i sindacati presenterà un piano per la pubblica amministrazione. Ma soprattutto venerdì, quando visiterà un centro vaccini a Roma e dettaglierà le scelte future dell'esecutivo. La scelta è una sempre maggiore presenza. Che si tradurrà in atti del governo, come il decreto sostegni, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri tra venerdì e più probabilmente l'inizio della prossima settimana. «Le mie preoccupazioni sono le vostre preoccupazioni», ha concluso Draghi. «Il mio pensiero costante è diretto a rendere efficace ed efficiente l'azione dell'esecutivo nel tutelare la salute, sostenere chi è in difficoltà, favorire la ripresa economica, accelerare le riforme».
«Le prossime ore non saranno facili, dobbiamo provare a piegare la curva e richiamare tutti alla massima attenzione», ha aggiunto il ministro della Salute Roberto Speranza.
M.Iai.
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