Il centrosinistra vincente si smarca dal governatore e apre al modello “civico”

Il centrosinistra vincente si smarca dal governatore e apre al modello “civico”
di Vincenzo DAMIANI
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Mercoledì 27 Giugno 2018, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 12:24

Ancora veleni e polemiche dopo le elezioni amministrative in Puglia, nel centrosinistra, nonostante la vittoria, le diverse anime continuano a litigare, lanciandosi frecciatine nel tentativo di accaparrarsi i meriti del successo ai ballottaggi nei Comuni. Il governatore Michele Emiliano sembra essere l’obiettivo principale degli attacchi, al presidente della Regione gli alleati rinfacciano due mosse: l’aver voluto rivendicare la vittoria e, secondo i suoi detrattori, l’aver giocato su due tavoli, facendo accordi in alcune realtà con l’ex senatore Massimo Cassano, in rottura con Forza Italia. Accusa rigettata al mittente da Emiliano, impegnato nella missione a Mosca. Fatto sta che le dichiarazioni post voto del governatore hanno fatto storcere il naso a molti esponenti del centrosinistra, ai renziani come ai rappresentati delle liste civiche, questi ultimi i reali vincitori dei ballottaggi (vedi il caso Brindisi). «Siamo l’unica Regione – ha commentato lunedì Emiliano - nella quale il centrosinistra, sia pure nelle sue varie forme, ha saputo prevalere in modo schiacciante. Il modello pugliese si afferma in Italia come l’unica alternativa ai populismi estremisti». Esulta anche per Brindisi, Emiliano. Ma in campagna elettorale al fianco del neo sindaco Riccardo Rossi non si è visto.
«Non c’è un modello Puglia da sbandierare, c’è invece un lavoro fatto bene che ha prodotto risultati significativi», gli risponde il consigliere regionale di Mdp, Ernesto Abaterusso. Che tra Mdp e il presidente della Regione non ci siano rapporti idilliaci non è un mistero: il governatore aveva promesso un posto in giunta che non è mai arrivato e che, con ogni probabilità, non arriverà più. «Dove il Pd ha abbandonato la linea Renzi, si è rinnovato ed ha lavorato ad alleanze di centrosinistra, si è vinto. È il caso di Brindisi e di tanti altri Comuni. Dove il Pd ha preferito alleanze spurie con il centrodestra è stato sonoramente sconfitto», è la stoccata di Abaterusso diretta ad Emiliano, seppure mai nominato. «La sinistra – aggiunge - ha lavorato bene ed ha portato a casa risultati importanti, anche laddove era in contrapposizione al Partito democratico». È il caso di Conversano, in provincia di Bari, dove Leu-Mdp ha vinto il “derby” con il Pd.
Anche l’ex assessore regionale all’Ambiente, Mimmo Santorsola (Noi a Sinistra per la Puglia) non le manda a dire: «Credo – commenta - che i risultati delle amministrative in Puglia debbano essere un monito per tutta la classe dirigente del centrosinistra pugliese. Un dato emerge chiaro: la proposta politica del centrosinistra più è chiaramente di sinistra più è vincente. Le elezioni hanno dimostrato l’inutilità di ogni strategie e delle alleanze liquide creare solo per vincere».
Quella delle “alleanze liquide” è un pallino di Emiliano, convinto che nel 2020 per vincere alle Regionali sia necessario allargare i confini della coalizione, aprendosi anche a realtà, non strettamente politiche, che hanno nel centrodestra il loro riferimento. Nel centrosinistra pugliese le diverse anime si stanno preparando alla resa dei conti interna.
In ballo c’è, a stretto giro, la segreteria regionale del Pd, ma guardando oltre ci sono prima le comunali a Bari e poi, nel 2020, le Regionali: da una parte c’è Emiliano e il suo Frontedem, dall’altra i renziani e gli orlandiani e, andando oltre il Pd, Leu-Mdp e i movimenti civici a loro legati.

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