Scuole aperte o chiuse? Il caso Puglia spacca il governo. Scontro aperto tra Pd e M5s (e Iv): ministri contro

Scuole aperte o chiuse? Il caso Puglia spacca il governo. Scontro aperto tra Pd e M5s (e Iv): ministri contro
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 09:48

Da Bari a Roma. E dalla Regione al Governo. L'onda d'urto generata dall'ordinanza di chiusura di tutte le scuole pugliesi che porta la firma del governatore Michele Emiliano si fa sentire anche a Palazzo Chigi. E rischia di provocare fratture e lacerazioni nell'Esecutivo di Giuseppe Conte. In trincea c'è il Pd che da ieri tenta a serrare i ranghi contro il fuoco incrociato del Movimento 5 Stelle e di Italia Viva che continuano a lanciare bordate all'indirizzo del governatore di Puglia. Ma sui Dem piove anche il fuoco amico del capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci che nelle scorse ore ha chiesto ufficialmente al premier di aprire una verifica di governo: «Valuti se i singoli ministri sono adeguati alle emergenze che stiamo vivendo e chiedo la verifica della tenuta della maggioranza».


Intanto a Palazzo Chigi è scontro aperto tra fazioni. E la prima ad affondare il colpo all'indirizzo di Emiliano è il ministro dell'Agricoltura, la renziana Teresa Bellanova: «Chiudere le scuole in Puglia è gravissimo - ha tuonato nelle scorse ore l'esponente di Italia Viva - Un disastro enorme e dovrebbe far tremare le vene ai polsi, la scelta della Puglia è scellerata. Credo che il governo debba impugnare queste delibere, la scuola non si può chiudere sapendo che non è la fonte della diffusione del Covid: bisogna affrontare il problema dei trasporti». Dalla stessa parte della barricata anche i 5 Stelle con il ministro della Pubblica Amministrazioni Fabiana Dadone: ««Le scuole devono essere l'ultima cosa a chiudere. Abbiamo tenuto i ragazzi a casa nella prima fase dell'emergenza, quando le scuole non erano in grado di garantire il distanziamento, quando avevamo classi pollaio ovunque. Ma ora questa non deve succedere. Emiliano e De Luca hanno sbagliato, potevano fare altro prima di chiudere le scuole». Sulla trincea opposta, a blindare l'operato del governatore di Puglia scende in campo su Twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando: «Il Dpcm prevede che le Regioni debbano assumere ulteriori misure necessarie, rispetto a quelle già previste, a contenere la pandemia. I ministri che criticano l'esercizio di questi poteri evidentemente non hanno letto il Dpcm o non lo condividono». Un post ri-twittato a distanza di pochi minuti anche dal ministro della Cultura Dario Franceschini. Difesa d'ufficio del governatore e del suo assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco che porta la firma anche del deputato e segretario regionale del Pd in Puglia Marco Lacarra: «Non è facile essere alla guida di una Regione in questo tempo complesso. Michele Emiliano e Pierluigi Lopalco sono chiamati ogni giorno a prendere decisioni difficili. Lo fanno con grande spirito di servizio, ma anche con la sensibilità di chi conosce la propria terra e sa quanto arduo sia per i cittadini dover riorganizzare la propria vita alla luce delle misure di contrasto alla pandemia. Lo fanno rassicurando quindi i Pugliesi e agendo solo ed esclusivamente nel loro interesse».
Di fallimento totale della sanità pugliese parla, invece, Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato pugliese M5s. «I numeri citati dal governatore confermano che il problema non è la scuola. Ma i fallimenti del sistema di tracciamento e di sorveglianza pugliese vengono pagati da studenti, insegnanti e famiglie». Accuse condivide e rilanciate anche dal senatore pentastellato Iunio Valerio Romano: «Emiliano spieghi a cosa sono dovuti i ritardi di potenziamento del trasporto pubblico locale e delle terapie intensive. Non è certo lasciando a casa 500 mila studenti pugliesi che la Regione riuscirà a fronteggiare la pandemia». A completare il quadro delle accuse i consiglieri regionali M5s neoletti: «In questi mesi sono state stanziate importanti risorse dal Governo per prepararsi alla riapertura delle scuole e per adeguare gli edifici scolastici alla normativa anti Covid. Il nostro grazie e un grande sostegno va agli operatori scolastici, dai dirigenti ai docenti, dagli amministrativi ai collaboratori. Per questo mese però le famiglie torneranno a dover sopportare il peso sociale delle scuole chiuse». Per l'eurodeputata M5S Chiara Gemma, infine: «Se ad oggi ci sono disfunzioni e disagi sono da ricercare altrove, fuori della scuola, oltre i cancelli d'ingresso. Chi parla e sparla senza cognizione di causa e senza valutare lo straordinario sforzo che tutti stanno facendo nella scuola forse non comprende bene che è in gioco un ritrovato equilibrio dei nostri ragazzi e della loro crescita. È questa la principale priorità. E chi decide di chiudere la scuola, perché costretto, sono certa che non l'abbia dimenticata e che farà di tutto per soddisfarla».Ma già oggi domani oltre mezzo milione di alunni pugliesi rimarrà a casa, e quasi 24 mila classi nelle scuole statali resteranno chiuse.
P.Col.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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