Zullo (FdI): «Emiliano? Solo consensi clientelari. Per noi invece conterà la meritocrazia»

Zullo (FdI): «Emiliano? Solo consensi clientelari. Per noi invece conterà la meritocrazia»
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 00:47

Ignazio Zullo, ormai ex capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione ed eletto in parlamento, finito di festeggiare state già guardando al futuro anche in Puglia, il prossimo anno ci saranno le comunali. Tra non molto la Regione...
«Queste elezioni dimostrano che c'è un sentimento di centrodestra e una voglia di cambiamento ma anche di riscatto. Giorgia Meloni ha delineato uno scenario che può portarci anche riconsiderare questi governi, sia in Regione sia nei comuni per portare un cambiamento che si fondi soprattutto sull'efficacia e sull'economicità e che liberi la Puglia da certe tirannie basate sul consenso clientelare».
Lei è stato per anni all'opposizione di Emiliano e tra i più severi censori.
«Emiliano rappresenta la massima espressione del governare con il potere e con il potere. Un mercato delle vacche distruttivo per il nostro tessuto sociale, culturale: ha destrutturato il pensiero ideologico dando l'idea ai politici ma anche ai nostri giovani che si sta da una parte o dall'altra a seconda delle prebende. Ora dobbiamo rifondare questo senso di appartenenza di valori e principi».


Voi su cosa puntereste?
«Sulla meritocrazia prima di tutto. E poi c'è l'esigenza di efficientare i servizi: non è possibile sopravvivere ai tempi di questa sanità, ma anche con i servizi di protezione sociale dei Piani di zona, per non parlare della gestione dei rifiuti, i ritardi del Psr per l'agricoltura».
In questi anni avete perso molte pedine. Crede che qualcuno tornerà all'ovile?
«Può succedere questo ma può anche succedere che a essere schifati, mi passi il termine, dall'azione di Emiliano sia gente che prima votava per il centrosinistra e ha avuto un ripensamento. Non immagina quanti eletti nei vari comuni mi hanno detto basta. Soprattutto gente eletta con il Pd e con le civiche»
Il civismo pugliese è al tramonto come ha detto Pippi Mellone?
«Il civismo in Puglia non è mai stato sano ma opportunistico, era un travestimento».
Lo hanno sposato anche alcuni dei vostri però...
«Certo non posso negare che anche i nostri siano stati opportunistici».
Avrete la necessità di costruire una nuova classe dirigente, radicarvi nuovamente e anche forse cambiare metodo nella scelta dei candidati che non sempre vi ha premiati?
«La qualità della nostra classe dirigente non è mai venuta meno ma è molto difficile in una competizione elettorale prendere voti a mani nude puntando solo sugli ideali quando dall'altra parte hai una corazzata che invece fa offerte: indice bandi di concorso, promette stabilizzazioni, distribuisce incarichi.

Ma credo che questo filone si sia esaurito per il centrosinistra. E che la gente oggi si stia ribellando».


Il voto per voi è una ribellione quindi?
«Più che ribellione una presa di coscienza del fatto che questo tipo di sistema è tirannico e opprime la libertà».
Come capitalizzerete questo risultato?
«Si capitalizzerà da solo, è stata una campagna elettorale molto agevole».
Per voi...
«Sì, abbiamo intercettato molta volìglia di cambiamento che era già insita nelel persone».
Che cosa pensa del risultato del M5s? In Puglia una beffa per il centrosinistra.
«Io penso che la beffa sia per l'elettorato, loro hanno ingannato la collettività. In Regione sono così attaccati alle poltrone che si sono accasati con Emiliano. Altro che scatoletta di tonno: ci si sono chiusi dentro».
Il flop dei regionali alle politiche?
«È il risultato della dissociazione di Emiliano, che contratta con Letta i capilista e poi vira in campagna elettorale invitando a votare i 5s».
Gli riconosce il potere di determinare il voto?
«Uno che appartiene al Pd non può dissociarsi dal proprio partito è un fenomeno più unico che raro e questo fenomeno si chiama Emiliano».
A.Lu
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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