I posti letto e il personale che non c'è: «Così stop pure delle sale operatorie»

I posti letto e il personale che non c'è: «Così stop pure delle sale operatorie»
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Venerdì 13 Novembre 2020, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 12:57

Il 40% dei posti letto complessivi presenti nei reparti pugliesi di medicina generale, malattie infettive e pneumologia è occupato da pazienti Covid. Un livello di saturazione considerato critico da Agenas, preoccupazione condivisa da Pierluigi Lopalco, assessore alla Sanità in pectore della Regione Puglia: «Bisogna rallentare la circolazione del virus ha avvisato ieri durante un confronto con Franco Busto, segretario generale Uil Puglia in diretta facebook - per evitare l'impatto su sistema sanitario e quindi sulla salute generale. Se non c'è la salute non c'è nemmeno l'economia. È tutto connesso».

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Lopalco non ha nascosto le difficoltà, spiegando che se la curva epidemiologica non dovesse arrestare la corsa sarà impossibile persino garantire un intervento d'urgenza. «Questo virus ha continuato - purtroppo ha già portato via tante persone, tanti genitori, tanti nonni ma anche persone più giovani. Sono già troppe le vittime. Il problema, però, è che purtroppo questo non è l'unico impatto della malattia, il problema della pandemia non è soltanto il danno diretto ma ha anche altre conseguenze. Il Covid ha spiegato - blocca il sistema sanitario, oggi abbiamo oltre 1300 persone ricoverate e 140 circa in terapia intensiva. Se non blocchiamo il contagio e raddoppiano i numeri avremo 300 persone in terapia intensiva a breve, significa che per poter gestire i pazienti Covid dovremo bloccare le sale operatorie».
Il motivo non è tanto negli spazi nei reparti o nella strumentazione: «I ventilatori e le aree ci sono, le abbiamo», ha precisato. Però, «c'è un limite oggettivo» e che «è dato dal numero di anestesisti, non ce ne sono», ha ribadito. «Questo è un limite invalicabile sostiene Lopalco - perché in sei mesi non si forma un anestesista. Vale per i rianimatori ma anche per altre figure professionali. Al di fuori di quel limite dobbiamo bloccare l'attività ospedaliera e vuol dire far progredire altre patologie».
Ad oggi oltre un terzo dei posti letto di terapia intensiva è occupato da pazienti Covid, complessivamente la Puglia ha 369 posti. Occuparli tutti contemporaneamente vorrebbe dire non poter nemmeno fare un intervento di urgenza, perché non si saprebbe dove portare il paziente al termine dell'intervento chirurgico. Facile immaginare le ripercussioni di uno scenario simile. E anche ieri c'è stato un incremento importante di ricoveri in Puglia, 65 in più rispetto a mercoledì: i pazienti Covid sono passati da 1.273 a 1.338. Nelle terapie intensive, invece, ci sono 145 persone positive al coronavirus, mercoledì erano 143. Il problema principale, quindi, è di carenza di personale: le Asl stanno correndo ai ripari richiamando in corsia medici e infermieri pensionati, a Bari in 15 hanno risposto al bando. Le adesioni sono volontarie, in base alle specialità dei medici che hanno deciso di tornare in ospedale ci sarà l'assegnazione dei posti negli ospedali e reparti. Ma si tratta solamente di un rimedio estemporaneo, una pezza per coprire una voragine. «Speriamo ha proseguito Lopalco - che si possano rivedere le piante organiche e rivedere il numero di posti letto alla fine della pandemia. Il Covid ha mostrato che le Regioni del Sud hanno meno personale e meno posti letto rispetto alle Regioni del Nord». In Puglia, ad esempio, mancano almeno 4mila infermieri e le Asl stanno ricorrendo a bandi lampo per assunzioni a tempo determinato, finendo però per togliere personale alle strutture private. «Una sorta di ruba mazzetto dove a rimetterci sono sempre i malati»: è la denuncia contenuta in una interrogazione depositata ieri dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Ignazio Zullo. «La Asl denuncia - con avvisi pubblici arruolano, a tempo determinato, infermieri ed operatori sanitari che non sono disoccupati, ma hanno contratti a tempo indeterminato nelle strutture sanitarie private e socio-sanitario accreditate svolgendo un ruolo fondamentale nell'assistenza a persone fragili come anziani non autosufficienti, malati terminali, malati psichiatrici». Lopalco, ieri, ha anche annunciato che è vicino l'accordo con i medici di base per eseguire i tamponi rapidi, oggi potrebbe esserci la fumata bianca.
V.Dam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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