Un anno di guerra: la Puglia abbraccia l'Ucraina. Manifestazioni per la pace in tutta la regione

Un anno di guerra: la Puglia abbraccia l'Ucraina. Manifestazioni per la pace in tutta la regione
di Leda CESARI
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Venerdì 24 Febbraio 2023, 05:00

Come ripiombare nei fantastici ’60-’70-’80 senza la bellezza dei fantastici ’60-’70-’80: la guerra fredda (in versione gelida), le superpotenze contrapposte (che per l’occasione sono diventate tre), la minaccia di una guerra nucleare totale mai stata così vicina. A un anno esatto di distanza dall’inizio dal conflitto in Ucraina, e dall’inizio della nuova crisi che vede contrapposti Usa e Europa contro Russia (e Cina), la situazione geopolitica internazionale, lungi dall’essersi normalizzata, è sempre più allarmante. Con Putin ad annunciare nel suo discorso all’Assemblea federale di due giorni fa che la Russia ha deciso di interrompere la partecipazione all’accordo sugli armamenti strategici Start, e subito dopo a minacciare la Moldavia revocando il decreto sulla sua sovranità, risalente al 2012. Il mood nella piccola repubblica stretta tra Romania e Ucraina è di forte preoccupazione, come conferma da Chisinau don Cesare Lodeserto, responsabile del centro di accoglienza “Regina Pacis”: «Si vive in attesa di qualcosa, non sapendo in concreto cosa aspettarsi - spiega il religioso -. Chi è nelle condizioni di farlo, anche economicamente, parte verso l’Europa, molti lo hanno già fatto; gli altri, quelli che non possono andarsene, rimangono qui, in un’atmosfera di incertezza e preoccupazione che di certo non consente di vivere bene».

Il racconto dalla Moldavia

L’unico aeroporto accessibile per gli ucraini in fuga, tra l’altro, è proprio quello di Chisinau, «come proprio qui, nelle banche della capitale moldava, gli ucraini che hanno potuto farlo hanno ammassato gran parte dei loro beni. Per il resto, ripeto, siamo in attesa degli eventi: un’angoscia che si fa sentire nelle famiglie come pure nelle imprese, ma anche nelle scuole, dove i ragazzi sono sempre meno. Di fatto, in un anno, siamo diventati la retrovia della guerra in Ucraina». 
Trecentosessantacinque giorni con il pensiero molesto e ininterrotto di poter andare a dormire per risvegliarsi con i carri armati russi per le strade, e nessuna prospettiva concreta di pace alle viste: un anno di assistenza totale ai profughi ucraini costretti ad abbandonare la vita precedente, spesso nel giro di pochissime ore, per il “Regina Pacis”: «È un anno che la Chiesa pugliese vive questa guerra in prima linea, garantendo a chi scappa un piatto, un letto e un transito sicuro verso gli altri Paesi europei. Per fortuna Papa Francesco non ci ha mai fatto mancare il suo aiuto. Non entro nel merito di chi ha ragione e chi ha torto», conclude don Cesare. «Dico solo però che, finché si continueranno a mandare armi nelle zone del conflitto, non ci si potrà mai sedere al tavolo delle trattative». 
Ieri sera, nel frattempo, il governo italiano ha ulteriormente prorogato la scadenza dello stato di emergenza deliberato il 28 febbraio dello scorso anno per assicurare la protezione e l’assistenza alla popolazione ucraina colpita dal conflitto. E oggi, nel triste anniversario dello scoppio di una guerra a distanza di una sola ora di aereo dall’Italia, la città di Bari - la città di San Nicola - farà sentire la propria voce (e il proprio pensiero) illuminando con i colori della bandiera ucraina, un po’ come accadrà come con altri monumenti in tutto il mondo - uno su tutti, la Torre Eiffel a Parigi- la Torre della città metropolitana e la Chiesa di San Ferdinando. La bandiera giallo-blu dell’Ucraina verrà inoltre inalberata insieme a quella arcobaleno della pace sulla facciata del Palazzo di Città, ancora una volta per testimoniare la vicinanza della comunità barese al popolo ucraino, vittima della feroce aggressione russa. Il Comitato per la Pace “Terra di Bari”, stamattina, farà invece volantinaggio a tema in stazione, mentre alle 17 il sindaco Antonio Decaro parteciperà alla manifestazione organizzata in piazza San Ferdinando dalle associazioni delle comunità ucraine e dal consolato onorario ucraino in Italia. A Taranto ci sarà una tavola rotonda nel salone degli Specchi: si potranno anche acquistare oggetti e lavoretti fatti a mano dalle donne e dai bambini ucraini.
Domani, invece, sempre a Bari appuntamento alle 10 in piazza Umberto I, dove ancora il Comitato per la pace guiderà una manifestazione cui hanno aderito 50 associazioni, anche religiose, e la Cgil: l’iniziativa rientra nell’ambito della mobilitazione “Europe for peace”. E sempre domani, ma a Lecce e alle 9, raduno a Porta Napoli con la rete “Salento per la pace”, con corteo fino a piazza Sant’Oronzo. Domenica alle 11, infine, tornando a Bari - in piazza del Ferrarese - in programma la manifestazione dell’associazione “Uniti per l’Ucraina”.
 

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