Puglia, green pass a ostacoli, troppi intoppi per ottenerlo: già 4mila segnalazioni in tutta la regione

Puglia, green pass a ostacoli, troppi intoppi per ottenerlo: già 4mila segnalazioni in tutta la regione
di Vincenzo DAMIANI
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Mercoledì 18 Agosto 2021, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 15:37

Solamente l'Asl di Bari, dal 10 agosto sino a ieri, ha ricevuto duemila segnalazioni da parte di cittadini vaccinati contro il Covid ma che non sono riusciti in alcun modo a ottenere il green pass per falle nel sistema informatico. In tutta la Puglia si calcolano circa quattromila casi, un problema non di poco conto visto che il certificato è ormai obbligatorio in diverse circostanze, dal ristorante all'accesso agli impianti sportivi e per viaggiare all'estero.

Le difficoltà a recuperare il green pass

Cosa sta succedendo? Ad incontrare le maggiori difficoltà sono soprattutto coloro che si sono vaccinati all'estero o in altre regioni ed evidentemente i dati non sono stati trasmessi a dovere; ma ci sono casi anche di errore nella trascrizione del codice fiscale o del numero della tessera sanitaria. Piccoli intoppi che, però, stanno provocando importanti disagi, per questo motivo le Asl pugliesi hanno attivato una mail dedicata alla quale l'utente può inviare la segnalazione e, mediamente, nel giro di 3-4 giorni il problema viene risolto. Tra i casi più eclatanti c'è una signora della provincia di Bari che si è vista recapitare il codice per scaricare il green pass della figlia nemmeno vaccinata con doppia dose.


Il problema è conosciuto anche dal dipartimento Salute della Regione Puglia che, nei giorni scorsi, ha inviato una circolare alle Asl per informare delle disfunzioni: «Una delle problematiche maggiormente ricorrenti relative alla generazione delle certificazioni verdi Covid-19 di vaccinazione - avvertono dal dipartimento - è quello dell'assegnazione del numero d'ordine per le vaccinazioni eseguite in due Regioni/Province autonome (esempio, prima dose in Lombardia e seconda dose in Puglia).Tale problematica deriva dal fatto che il numero dose non è calcolato centralmente dalla piattaforma nazionale-Dgc che ha il quadro completo delle vaccinazioni di ogni assistito eseguite ovunque in Italia». La Regione, attraverso InnovaPuglia, ha provato a eliminare queste falle, ma gli interventi non potranno comunque evitare anomalie nel numero dose. Del green pass ha parlato ieri anche l'assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco: «Tampone o vaccino per me pari non sono», scrive su facebook l'epidemiologo. «C'è un grande equivoco attacca - che ci trasciniamo fin dall'inizio della pandemia da Covid-19: è la funzione del famoso tampone che, da puro e semplice metodo diagnostico, è stato assunto a presidio di prevenzione. Il tampone serve ad individuare un portatore inconsapevole del virus SARS-CoV-2. Punto. Individuare i portatori è importante per bloccare le catene di contagio. Serve a chi si è infettato per evitare di diffondere ulteriormente il contagio. Ma nel momento in cui io faccio un tampone ed ottengo un risultato positivo, nei giorni precedenti ho serenamente contagiato chi mi stava vicino. Esiste un modo, ed uno soltanto, per prevenire l'infezione: vaccinarsi». Quindi, secondo Lopalco, «il dibattito che si è sviluppato in questi giorni intorno al green-pass obbligatorio è per molti versi surreale». «Poiché prosegue - per ottenere il green-pass o mi vaccino, oppure faccio un tampone ogni 48 ore, sembrerebbe che le due misure siano sovrapponibili e che un cittadino possa liberamente scegliere fra l'una o l'altra. Anzi, se qualcuno non ha voglia di vaccinarsi, la comunità dovrebbe farsi carico delle spese dei tamponi ripetuti necessari all'ottenimento del pass. Nulla di più sbagliato. Il tampone nelle 48 ore precedenti è una misura eccezionale resa necessaria dal fatto che molti cittadini non hanno ancora potuto avere accesso al vaccino». Per l'epidemiologo «nel momento in cui la vaccinazione viene offerta in un tempo ragionevole e ci si può vaccinare senza troppi problemi od ostacoli, non solo il tampone non deve essere offerto gratuitamente, ma dovrebbe essere addirittura disincentivato. Fare tamponi a casaccio rappresenta un costo importante per la sanità pubblica perché impiega quelle stesse risorse (infermieri, laboratoristi, personale amministrativo) che in tempi di pandemia sono preziosissime. Chi non vuole vaccinarsi e per tutta risposta pretende un tampone gratis ogni tre giorni rappresenta quindi un doppio danno per la comunità», conclude. In Puglia, complessivamente, sono 5.125.191 le dosi di vaccino anticovid somministrate, il 96,4% quelle ricevute, 5.318.892. Proseguono con successo le inoculazioni senza prenotazione per i ragazzi tra 12 e 19 anni: ai duemila giovani vaccinati lunedì si sono aggiunti altri tremila ieri.
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