La sigla sul protocollo di sicurezza per la riapertura della scuola c’è, ma resta il nodo green pass obbligatorio per docenti e personale Ata. In Puglia, su una platea di 110mila insegnanti, 100.853 (91,68%) hanno ricevuto la prima dose e 2.338 la dose unica. Invece, 93.629 (85,12%) risultano vaccinati. Ne deriva che 6.809 (6,19%) non sono ancora stati vaccinati. In una nota tecnica il ministero dell’Istruzione ha chiarito che «la norma definisce un obbligo di “possesso” e un dovere di “esibizione” della certificazione verde», precisando anche che «la verifica del possesso» è in capo «ai dirigenti scolastici» che possono delegare ad un individuo scelto nel personale della scuola. E sarà sempre il preside a sanzionare il lavoratore che non presenterà il certificato verde. Le sanzioni previste sono amministrative con il pagamento di una somma di denaro. Chi non presenterà il certificato verde sarà considerato assente ingiustificato. «A decorrere dal quinto giorno» è prevista «la sospensione senza stipendio e la riammissione in servizio non appena si sia acquisito il possesso del certificato verde».
La posizione dei dirigenti scolastici
Ma i presidi non sono per nulla d’accordo. «Il controllo non compete ai presidi, per un motivo molto semplice, perché non ne hanno né la funzione né l’autorità - incalza la dirigente scolastica del Liceo Classico Palmieri di Lecce, Loredana Di Cuonzo -. Il personale della scuola è stato il primo a vaccinarsi, esiste una banca dati per cui le autorità superiori se c’è qualcuno che non si è vaccinato devono comunicare i nominativi e a quel punto il preside può dare l’input perché ci si metta in regola, ma non possiamo essere i controllori del green pass. Tra l’altro, con tutto quello che c’è da fare, non ci si può mettere pure ad inseguire le persone che devono esibire la certificazione. Ma, poi, con quale autorità controlliamo e sanzioniamo?».
Ma c’è chi, invece, non la pensa così. «In quanto dirigente sono un funzionario dello Stato e, quindi, tenuto ad applicare la sanzione - sottolinea il preside del Deledda di Lecce, Raffaele Capone - non posso non procedere se c’è una norma da rispettare. Siamo in una situazione di emergenza, ognuno deve fare la sua parte»,
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