Olio, annata buona. Confagricoltura: «Ma il problema è la siccità». La proposta di Cia Puglia: «Una sanatoria per i pozzi in disuso»

Olio, annata buona. Confagricoltura: «Ma il problema è la siccità». La proposta di Cia Puglia: «Una sanatoria per i pozzi in disuso»
di Maria Claudia MINERVA
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Venerdì 24 Settembre 2021, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 07:55

La campagna olearia 2021/22 si annuncia in leggera ripresa rispetto a quella dello scorso anno, seppur con forti differenze tra il Nord e le aree del Centro e del Sud. È Confagricoltura a presentare le stime del comparto mentre cominciano le prime operazioni di raccolta delle olive in alcune regioni d’Italia come la Sicilia. «La qualità è buona, e in generale gli operatori sono soddisfatti per lo stato fitosanitario delle drupe – spiegano i tecnici dell’associazione - L’umidità controllata ha infatti contribuito a contenere gli attacchi di mosca, ma la mancanza d’acqua, dovuta a un’estate particolarmente asciutta, limiterà la resa in molte province olivicole».
E mentre al Nord, soprattutto in Lombardia e in Veneto, la produzione di olio extravergine d’oliva, è stata praticamente azzerata a causa delle condizioni climatiche avverse, la situazione al Centro e al Sud è estremamente variegata e altalenante a causa del clima e della disponibilità idrica. In Puglia, per fortuna, si annuncia un’annata di carica, ma con i volumi in parte condizionati dalla siccità. «Laddove è stata possibile l’irrigazione di soccorso - evidenzia Confagricoltura - si è riusciti a tamponare a scapito di costi di produzione più elevati. Nel Salento c’è grande attesa per i primi impianti di favolosa, la varietà risultata tollerante/reistente al batterio della xylella fastidiosa, che entrano in produzione quest’anno e che lasciano intravedere una luce in un territorio flagellato dalla malattia, ma è necessario che non manchi mai l’acqua, perché queste produzioni sono in genere intensive ed hanno bisogno sempre di irrigazione.

Le condizioni climatiche

«Il settore olivicolo-oleario è fortemente influenzato dai cambiamenti climatici estremi – afferma Walter Placida, presidente Federazione Olio di Confagricoltura –. Abbiamo avuto una stagione segnata da una diffusa siccità, in particolare nelle regioni meridionali, che ha favorito il contenimento delle problematiche fitosanitarie, ma che ha influenzato i volumi produttivi. Soltanto le prossime settimane, con il clima che ci sarà all’inizio dell’autunno, potranno chiarire l’andamento anche in termini di resa in olio».
Intanto, vale la pena ricordare che l’Italia è il primo importatore mondiale di olio di oliva (da Spagna, Grecia, Tunisia, Portogallo) e il Paese che ne consuma di più: quasi 13 litri/anno pro capite.

L’Italia è anche il secondo produttore, dopo la Spagna e secondo esportatore mondiale, mentre la produzione nazionale è concentrata in tre regioni (Puglia 49%, Calabria 14%, Sicilia 11%). «Mi auguro che si possano trovare le risorse finanziare da mettere a disposizione del comparto, per ampliare i sistemi di irrigazione in modo da affrontare meglio periodi di siccità che hanno caratterizzato la campagna attuale» conclude il presidente di Unapol (Unione nazionale associazioni produttori olivicoli) Tommaso Loiodice.

Siccità

Sulla questione siccità interviene anche Cia Agricoltori della Puglia, che sottolinea: «I campi coltivati del Salento sono drammaticamente a secco. Fatta eccezione per brevi e violentissimi temporali abbattutisi a macchia di leopardo sul territorio, su tutta l’area salentina non si vede una goccia di pioggia da almeno tre mesi. Occorre salvare i reimpianti olivicoli con irrigazioni di soccorso - incalza Cia Puglia -, dunque è necessario ratificare una sanatoria per l’emungimento di acqua dai pozzi in disuso dell’area salentina. Le giovani piante delle varietà tolleranti alla xylella che gli olivicoltori hanno reimpiantato nei loro uliveti stanno soffrendo le conseguenze di una siccità prolungata e terribile. Gli agricoltori ci segnalano una situazione molto difficile che va affrontata senza far passare altro tempo». Secondo Cia Agricoltori Italiani serve «una sanatoria per l’emungimento di acqua dai pozzi in disuso, così da poter provvedere nella piena legalità e senza temere sanzioni a quelle irrigazioni di soccorso necessarie a salvare i reimpianti nei quali tutto il settore olivicolo ripone le proprie speranze di ripartenza. A causa della xylella si sono già perse decine di aziende, la siccità rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già difficilissima».

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