«Nelle ultime 48 ore i telefoni hanno squillato meno». La preoccupazione per la veloce diffusione dei contagi si riaffaccia prepotente tra gli operatori turistici e tra coloro che vorrebbero mettersi in viaggio o prenotare una vacanza. Il virus, con la variante delta, colpisce più velocemente soprattutto tra i giovani e tra quelle fasce d’età che non hanno ancora completato o effettuato la vaccinazione.
L'allerta
Sale l’allerta dunque soprattutto in alcuni territori molto frequentati proprio dagli under 30. L’ottimismo delle scorse settimane si è affievolito lasciando il passo alla cautela. Non ci sono ancora disdette ma di certo una brusca frenata nelle conferme e richieste di prenotazione sia da parte degli stranieri, timorosi di ritrovarsi alle prese con quarantene forzate fuori casa e problemi di rientro, che dei connazionali. Il timore è quello di nuove restrizioni e di chiusure che stavolta potrebbero risultare letali per le imprese turistiche già duramente colpite in alcuni casi con perdite fino al 70%. Le aziende del comparto chiedono chiarezza anche per l’utilizzo del green pass e una serie di regole precise e di facile attuazione per scongiurare uno stop alla stagione. Questa settimana potrebbe essere decisiva.
Gli operatori
«Nelle ultime 48 ore - commenta Marina Lalli, presidente nazionale di Federturismo - abbiamo notato un rallentamento. Per fortuna non c’è stata una corsa alle disdette ma i telefoni hanno squillato poco e questa non è una buona notizia. Stiamo tutti alla finestra per vedere cosa accade, questa sarà una settimana decisiva per capire se davvero stiamo andando in direzione di nuove chiusure. Sarebbe insostenibile per le aziende, sono stati fatti gli ultimi sforzi durante lo scorso lockdown, se si tornasse a nuove pesanti restrizioni la situazione per molti diventerebbe dura».
L’appello è al buon senso ma anche ad una maggiore chiarezza circa l’utilizzo e la funzione di strumenti come il green pass che potrebbero fare la differenza. «L’unica cosa che possiamo fare oggi - continua Lalli - è un appello al senso di responsabilità di ognuno. Sia sensibilizzando i clienti al rispetto delle misure di sicurezza e all’uso corretto dei dpi, sia vigilando nelle strutture. Gli operatori non devono abbassare la guardia ma monitorare e fare in modo che non si verifichino comportamenti sbagliati. Inoltre serve precisare le modalità di utilizzo e controllo del green pass, se e per cosa debba essere usato e chi debba controllare. Bisogna innanzitutto sollevare gli imprenditori dalla responsabilità del controllo. Non siamo noi a poter verificare ad esempio l’autenticità».
Tenere alta l’asticella del controllo e delle norme di sicurezza dunque perché questa stagione, partita con grandi aspettative, non venga bruscamente interrotta vanificando lavoro e investimenti sostenuti per lavorare per 6-8 settimane che rischiano di tradursi in ulteriori costi, aggiungendo altri danni economici. «Il rallentamento nelle prenotazioni in pochi giorni c’è stato», spiega Francesco De Carlo di Asshotel. «Inutile negarlo, lo stanno riscontrando in tanti.