Effetto Covid, frenata sulle prenotazioni per le vacanze. Gli operatori: «Nelle ultime 48 ore meno telefonate»

Effetto Covid, frenata sulle prenotazioni per le vacanze. Gli operatori: «Nelle ultime 48 ore meno telefonate»
di Rita DE BERNART
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Lunedì 19 Luglio 2021, 05:00

«Nelle ultime 48 ore i telefoni hanno squillato meno». La preoccupazione per la veloce diffusione dei contagi si riaffaccia prepotente tra gli operatori turistici e tra coloro che vorrebbero mettersi in viaggio o prenotare una vacanza. Il virus, con la variante delta, colpisce più velocemente soprattutto tra i giovani e tra quelle fasce d’età che non hanno ancora completato o effettuato la vaccinazione.

L'allerta

Sale l’allerta dunque soprattutto in alcuni territori molto frequentati proprio dagli under 30. L’ottimismo delle scorse settimane si è affievolito lasciando il passo alla cautela. Non ci sono ancora disdette ma di certo una brusca frenata nelle conferme e richieste di prenotazione sia da parte degli stranieri, timorosi di ritrovarsi alle prese con quarantene forzate fuori casa e problemi di rientro, che dei connazionali. Il timore è quello di nuove restrizioni e di chiusure che stavolta potrebbero risultare letali per le imprese turistiche già duramente colpite in alcuni casi con perdite fino al 70%. Le aziende del comparto chiedono chiarezza anche per l’utilizzo del green pass e una serie di regole precise e di facile attuazione per scongiurare uno stop alla stagione. Questa settimana potrebbe essere decisiva. 

Gli operatori
«Nelle ultime 48 ore - commenta Marina Lalli, presidente nazionale di Federturismo - abbiamo notato un rallentamento. Per fortuna non c’è stata una corsa alle disdette ma i telefoni hanno squillato poco e questa non è una buona notizia. Stiamo tutti alla finestra per vedere cosa accade, questa sarà una settimana decisiva per capire se davvero stiamo andando in direzione di nuove chiusure. Sarebbe insostenibile per le aziende, sono stati fatti gli ultimi sforzi durante lo scorso lockdown, se si tornasse a nuove pesanti restrizioni la situazione per molti diventerebbe dura».
L’appello è al buon senso ma anche ad una maggiore chiarezza circa l’utilizzo e la funzione di strumenti come il green pass che potrebbero fare la differenza. «L’unica cosa che possiamo fare oggi - continua Lalli - è un appello al senso di responsabilità di ognuno. Sia sensibilizzando i clienti al rispetto delle misure di sicurezza e all’uso corretto dei dpi, sia vigilando nelle strutture. Gli operatori non devono abbassare la guardia ma monitorare e fare in modo che non si verifichino comportamenti sbagliati. Inoltre serve precisare le modalità di utilizzo e controllo del green pass, se e per cosa debba essere usato e chi debba controllare. Bisogna innanzitutto sollevare gli imprenditori dalla responsabilità del controllo. Non siamo noi a poter verificare ad esempio l’autenticità». 
Tenere alta l’asticella del controllo e delle norme di sicurezza dunque perché questa stagione, partita con grandi aspettative, non venga bruscamente interrotta vanificando lavoro e investimenti sostenuti per lavorare per 6-8 settimane che rischiano di tradursi in ulteriori costi, aggiungendo altri danni economici. «Il rallentamento nelle prenotazioni in pochi giorni c’è stato», spiega Francesco De Carlo di Asshotel. «Inutile negarlo, lo stanno riscontrando in tanti.

Il che non vuol dire che la stagione stia andando male o che si stia lavorando meno ma solo che rispetto al trend di periodo e ai giorni precedenti la notizia dell’aumento dei contagi e dei focolai tra i giovani, sono un po’ meno. Le persone iniziano ad avvertire di nuovo quel sentimento di preoccupazione che si era un po’ sopito, si guardano intorno, temporeggiano per vedere cosa stia realmente accadendo. Notiamo anche infatti un nuovo interesse per le norme di sicurezza; nelle richieste sono tornate le tante domande su quali siano le regole da seguire. Ed è proprio di questo che c’è bisogno ora; per non far saltare il banco e mandare in fumo la stagione: una serie di regole chiare. Perché per assenza di regole rischiamo di ritrovarci con grande anticipo in una situazione peggiore dello scorso anno. Alcuni inoltre contestano la mancata chiarezza sulla gestione del green pass; capire se chi non ha il vaccino deve effettuare il tampone e altre questioni anche legate al controllo. C’è preoccupazione per un problema che lo scorso anno si è posto molto più tardi , anche se bisogna dire anche che l’ano passato non si effettuavano tanti tamponi ogni giorno».

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