Gli effetti positivi della Nazionale sull'economia: sperano le esportazioni e il turismo

Gli effetti positivi della Nazionale sull'economia: sperano le esportazioni e il turismo
di Massimiliano IAIA
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:13

Può la vittoria della Nazionale agli Europei dare una spinta anche all’economia, tra ritorno d’immagine e richiamo al Made in Italy? E, qualora la risposta dovesse risultare affermativa, in che modo potrebbe avvantaggiarsene la Puglia?
In queste ore, ancora caratterizzate dai festeggiamenti e dall’entusiasmo per il titolo continentale, si cerca di rispondere a queste domande, affidandosi però agli esperti, a coloro che sul campo monitorano ogni giorno le variazioni dei trend economici e dei vari settori.

L'economista
Valerio Elia, docente di Ingegneria Economica presso l’Università del Salento, spiega: «Già in passato è stato misurato l’effetto delle vittorie, come accadde per esempio nel 2006. L’aspettativa principale è ovviamente che a beneficiarne sia il turismo, anche se in questo ragionamento non possiamo non considerare l’effetto Covid, che è certamente preponderante rispetto a richiami come la vittoria dell’Italia. Si stanno notando nuove restrizioni dall’Europa, e finché non ci si muoverà da Paesi come Usa o Giappone sarà difficile parlare di effetti benefici per il turismo». Poi ci sono ritorni legati alla richiesta di beni e prodotti nazionali: «È come se l’Italia avesse sponsorizzato se stessa», rileva Elia. «Nel marketing c’è un doppio livello: la presentazione del prodotto a livello puramente commerciale, e poi c’è un marketing più strategico, attraverso cui non si vende nulla ma si costruisce una legittimazione come Paese di eccellenza. Ed è soprattutto questo livello a contare per la creazione di immagine positiva per il Paese».
Le conseguenze sono dirette: «Così come soffriamo - osserva il docente - quando accadono fatti negativi e l’Italia viene mediaticamente bollata come “Paese instabile”, così in questo caso ci avvantaggiamo di un successo, di un’affermazione così importante».
Impossibile, tuttavia, quantificare l’eventuale ritorno per la Puglia, anche per lo stesso turismo, che come detto risente delle limitazioni imposte dalla pandemia. Sugli altri fronti, invece, emergono alcune pecche pugliesi, che è lo stesso economista a sottolineare: «È chiaro che quando parliamo di vendita di prodotti nazionali all’estero, saranno sempre le imprese esportatrici a fare la voce grossa. Penso per esempio a quelle della Lombardia. E sotto questo aspetto è ancora clamoroso il ritardo della Puglia. Non è una novità, basti pensare che la sola provincia di Treviso esporta più dell’intero Sud. I volumi delle esportazioni di tutto il Veneto sono pari a 50 miliardi, la Puglia nei tempi d’oro esportava per otto miliardi. Quanto alle previsioni che ho letto anche stamattina (ieri, ndr) su un effetto Euro 2020 da 12 miliardi - conclude - ritengo sia impossibile allo stato attuale effettuare una stima di questo tipo».
Ma c’è un concetto fondamentale che Elia rimarca: «Vedo un effetto cumulato: la vittoria degli Europei si abbina a un Paese nelle mani di Draghi, che sembra ripartire e che attende le risorse del Recovery Plan. L’Italia quindi viene considerato un Paese serio, performante, credibile, sul quale si può investire».
Il turismo spera, visto che se crescesse anche solo dell’1% l’incremento sul Pil sarebbe di un miliardo. Ma gli operatori turistici, dal canto loro, sono scettici sugli effetti del successo degli Azzurri: «Tutto si consuma in un paio di giorni, anche l’entusiasmo», afferma il presidente di Federalberghi Brindisi Pierangelo Argentieri.

Se da un lato è fin troppo evidente quanto siano prematuri i bilanci su un effetto che sarebbe comunque tutto da dimostrare, dall’altro è lo stesso Argentieri a ricordare che «sulla base della mia esperienza, non abbiamo mai assistito a boom che potessero essere riconducibili ad un evento del genere. Diversa è invece la questione simbolica: se qualcuno vuole vedere in questa vittoria un messaggio di ripartenza, ben venga. Ma altri discorsi rischiano di non essere aderenti alla realtà». E la realtà, oggi, parla di un comparto che deve fare i conti anche con la risalita dei contagi: «Per il momento - risponde Argentieri - non ci sono state ripercussioni sulle prenotazioni, ma è chiaro che di questo passo il rischio è di ricevere cattive notizie per il prossimo autunno. Come categoria, l’unico aspetto sul quale possiamo insistere è quello legato alla sensibilizzazione sui vaccini: solo immunizzando la maggior parte delle persone riusciremo ad evitare scenari tremendi, come quelli già visti in passato».

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