Giornata mondiale del pane: dalla bontà in tavola all'aumento dei prezzi

Giornata mondiale del pane: dalla bontà in tavola all'aumento dei prezzi
di Giuseppe ANDRIANI
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Domenica 16 Ottobre 2022, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 01:37

Identità, storia, tradizione, innovazione: il pane sulla tavola dei pugliesi non è solo cibo, è un legame più profondo, ancestrale, con le origini. La giornata mondiale del pane, che ricorre oggi - 16 ottobre - per la 16esima volta dal riconoscimento della Fao (nel 2006), si inserisce in un contesto di sprechi, rincari, panificatori pronti a scendere in piazza per protestare e altri che chiudono bottega per il caro energia. Un chilo di pane costa circa il 10% in più rispetto a un anno fa e al Sud il rincaro è ancor meno pesante se paragonato al prezzo di tante altre città del Nord.

I prezzi


La filiera dei panificatori lamenta l'aumento dei prezzi di produzione, dovuto prevalentemente al caro bollette.

Non è un bel momento per festeggiare, ma alle spalle del sistema produttivo vi sono una serie di elementi che vale la pena ricordare. Il pane è identità e tradizione, non per caso. Il pane è il prodotto finale di chi inizia a lavorare alle tre del mattino. Del piccolo fornaio di fiducia, istituzione del paesino e prezioso compagno anche nella vita di città. In provincia, si racconta, l'acquisto del pane, quasi sempre al mattino, è un rito. Il pane è storia per tutti ma c'è una porzione di Puglia, Altamura, dove vale ancor di più. Al pane di Altamura è stato conferito il marchio dop per la prima volta nella storia di questo alimento. E non è per caso se qui più che identità, il pane è simbolo di una terra. Eccellenza riconosciuta in tutta Europa, nel solco della tradizione che si affaccia sul mercato globale.


La giornata mondiale del pane, in quest'ottica, restituisce anche un momento romantico in un settore commerciale che rischia di restare in ginocchio. Ad Altamura quanto in tutta la Puglia. Il caro energia si fa sentire. «I prezzi all'ingrosso delle farine di grano tenero in costante aumento, sono arrivati a segnare un +51% e +45% nei mesi di agosto e settembre, rispetto ai prezzi di un anno fa - ha detto ieri il presidente di Fiesa Assopanificatori Confesercenti, Davide Trombini -. Questa è l'occasione per rivolgere un vivo appello alle forze politiche tutte e al futuro Governo, affinché si esca dalle misure tampone per contrastare il caro energia».


Qualche giorno fa un grido d'allarme è arrivato anche da Donato Pentassuglia, assessore regionale all'Agricoltura. «Questo momento celebrativo ha detto in un evento dedicato alla giornata mondiale del pane - è anche pretesto per riflettere su un prodotto che porta con sé una riflessione profonda legata al tema della biodiversità, come anche alla storia, all'identità, alle tradizioni e, al tempo stesso, al futuro della nostra regione. Il pane è un elemento essenziale della tavola pugliese e della storia di ciascuno di noi. A questo prodotto, in particolare, rivolgiamo la nostra attenzione, cogliendo il pretesto della giornata mondiale ad esso dedicata, per riflettere concretamente anche sulle criticità attuali di tutto il sistema agroalimentare».
Nel solco di una tradizione da rispettare, si inserisce anche l'innovazione. In settimana è stato siglato il protocollo d'intesa tra l'Unione Regionale Panificatori Puglia e la Regione per il progetto Pane MezzoSale: un prodotto con meno sale, pensato per strutture socio-sanitarie pubbliche e scuole. L'innovazione incontra la storia, ma le storie che arrivano dai piccoli centri, con i panifici in crisi, rischiano di spegnere non soltanto la luce quanto l'entusiasmo e la voglia di andare avanti.
È di ieri l'annuncio del panificio Cesari, di Martano, nel Salento. Davide, Oriana e Federica nell'ultima lettera d'addio al paesino in provincia di Lecce, raccontano meglio di qualunque concetto retorico cosa vuol dire fare i panificatori in Puglia. «Abbiamo conosciuto tante persone speciali, abbiamo vissuto momenti splendidi e indimenticabili, ci avete trattati come figli e con molti di voi abbiamo avuto occasione di andare anche al di là del semplice rapporto lavorativo, non eravate clienti ma tutti amici. Passavate dalla panetteria anche solo per un saluto e questo ci riempiva il cuore di gioia e soddisfazione». Identità, tradizione, innovazione ma anche una storia. Le storie da difendere.
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