Copie pirata dei giornali: chiusa la prima inchiesta. Danni all'editoria per 250 milioni di euro all'anno

Copie pirata dei giornali: chiusa la prima inchiesta. Danni all'editoria per 250 milioni di euro all'anno
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Domenica 10 Ottobre 2021, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:43

Soldi in Russia e in Svizzera. E' lì tesoro recuperato dai pirati del web che diffondono dei file pirata. La procura di Bari, secondo Repubblica, ha scritto la parola fine alla prima inchiesta in Italia che vede protagonisti i pirati del web che hanno procurato danni all'editoria per 250 milioni di euro all'anno. Nove gli indagati in cinque regioni italiane.

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L'operazione copie pirata


Nove dunque gli indagati tra i 20 e i 59 anni  residenti in cinque regioni italiane: Lazio, Puglia, Veneto, Sicilia, Marche, Campania. I nove avrebbero, secondo i giudici, diffuso copie pirata "con lo scopo di guadagnare denaro attirando iscritti e inducendoli a perfezionare l’acquisto di prodotti Amazon".  

Le indagini condotte dai giudici baresi hanno portato alla chiusura di 329 canali che hanno procurato un danno al settore dell'editoria stimato in circa 250 milioni di euro all'anno. «Non vi è dubbio — si legge negli atti — che un fenomeno delle dimensioni di centinaia di milioni di euro di danno, presenta una gravità particolare perché incide sulla tutela costituzionale della libertà di pensiero, base di ogni democrazia».

La diffusione dei pdf dei giornali viaggiava dunque sulla Rete attraverso doversi canali, in barba al copyright. Dietro la violazione del diritto d'autore, secondo i giudici dunque, si nascondono dei veri e propri criminali della Rete che recuperano in vario modo - domini e canali Telegram, buoni, banner pubblicitari sui canali -  soldi per la diffuzione illecita che finiscono su conti esteri.

Un sistema sofisticati secondo la Procura che sta cercado di individuare il metodo e la provenienza delle copie di giornale che ogni giorno vengono recuperate per poi essere diffuse. 

Ma non finisce qui: perché oltre ai nove indagati i taliani tra i quali vi è anche chi, dopo aver scaricato illegalmente le pagine di giornale, le distribuiva poi ad altri utenti. Altro reato perseguibile.

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