Giorgia, Lucarelli attacca sulle spese per le cure in America. La Asl: «Malattia rarissima, verifiche già in corso»

Giorgia, Lucarelli attacca sulle spese per le cure in America. La Asl: «Malattia rarissima, verifiche già in corso»
di Valeria BLANCO
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Martedì 3 Gennaio 2023, 20:42 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 16:12

Infuria la polemica dopo che Selvaggia Lucarelli, sui propri profili social da milioni di follower, ha espresso dubbi e perplessità in relazione alle spese che la Asl Puglia sostiene, ormai da anni, per mantenere la piccola Giorgia Pagano a Pittsburgh, in America, dove la ragazzina, affetta da una malattia rarissima, ha subìto il trapianto dell'intestino. Tanto che l'assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, ha risposto giustificando l'operato della Asl e annunciando che un sopralluogo a Pittsburgh, peraltro già programmato, avverrà nelle prossime settimane.

La polemica di Selvaggia Lucarelli

L'opinionista sui suoi canali social accusa la madre di Giorgia di chiedere soldi e di avviare raccolte fondi - l'ultima quella per mandare al college il figlio maggiore - anche se riceve tutto il necessario dalla Asl.

E allega un dettagliato elenco delle spese per alloggio e cure mediche sostenute integralmente dalla Regione Puglia.

«Forse - attacca Lucarelli nel lungo post - sarebbe ora che la Asl Puglia desse delle spiegazioni sull'opaca vicenda. Davvero la signora ha bisogno di rimanere in America con due figli, costando alla sanità milioni e milioni di euro?», scrive ponendo molti interrogativi. La bimba è affetta da una rarissima malattia all'intestino, la sindrome di Berdon, diagnosticata alla nascita, ed è stata sottoposta anche un trapianto. Per poter stare negli Usa e pagare i costi la mamma ha chiesto aiuto avviando alcune raccolte fondi nel corso degli ultimi sette anni. Mentre alcune spese per le cure sono a carico della sanità pubblica. 

La risposta 

La risposta della Asl non si fa attendere. E la replica - firmata dall’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese, il direttore del Dipartimento al ramo, Vito Montanaro, il direttore generale della Asl Lecce, Stefano Rossi, e il coordinatore del Centro Regionale Trapianti, Loreto Gesualdo -contesta punto per punto i dubbi sollevati dalla Lucarelli. 

“Il sistema sanitario regionale pugliese - si legge nella nota - nel 2014 si trova ad affrontare il caso di una bambina di 7 anni affetta dalla sindrome di Berdon, una malattia genetica rarissima che compromette la funzionalità dell’apparato gastrointestinale, che richiede un trapianto multiviscerale: fegato, stomaco, pancreas ed intestino.  La complessità del caso richiedeva l’identificazione di un centro altamente specializzato nel campo trapianto multiviscerale e, tra questi, il Children Hospital dell’Università di Pittsburgh risultava essere un centro di riferimento mondiale per questo genere di interventi, ancor più delicato nel caso specifico trattandosi di una bambina. All’epoca i trapianti di questo tipo in Italia non venivano eseguiti e, comunque, la complessità del caso non era gestibile nel nostro Paese, ma solo in pochissimi centri al mondo. Pertanto il sistema sanitario pugliese, previo parere tecnico favorevole espresso dal Centro Nazionale Trapianti, ha autorizzato la bambina ad essere iscritta in lista di attesa per questo trapianto e ha adottato tutte le scelte che hanno consentito alla stessa di essere operata, curata e assistita e, quindi, di sopravvivere sino ad oggi, contro ogni previsione".

Dalla Asl si sottolinea come tutto quello che andava fatto dal punto di vista sanitario per salvare la vita della bambina è stato fatto, e come questo sia, per il sistema sanitario, un punto di orgoglio. Attualmente, infatti, Giorgia ha 14 anni e si trova ancora a Pittsburgh per il proseguimento delle cure nel centro dove è stato effettuato il trapianto.

"La Asl di Lecce insieme al Centro regionale trapianti aveva già in programma una visita presso il centro americano nelle prossime settimane, dopo un ulteriore intervento che la ragazzina dovrà subire nei prossimi giorni, per accertare le condizioni cliniche della paziente e programmare il suo rientro in Italia nei tempi compatibili con l’evoluzione del suo quadro clinico. Si sottolinea che i controlli delle strutture regionali preposte attengono solo ai pagamenti delle prestazioni sanitarie e alla diaria prevista da apposita delibera (in linea con la normativa nazionale) per consentire la permanenza del nucleo familiare negli Stati Uniti. L’utilizzo da parte dello stesso nucleo familiare di eventuali finanziamenti privati da loro procurati non può essere oggetto di verifiche da parte della Regione Puglia e solo l’autorità giudiziaria può verificare l’eventuale sussistenza di irregolarità relativamente ad essi”.

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