Scintille sui Giochi del Mediterraneo. Emiliano duro: «No al commissariamento»

La Commissione Bilancio ha approvato ieri un emendamento di Fdi per commissariare l'evento del 2026

Giochi del Mediterraneo, scintille tra Emiliano e Fitto. Il governatore duro: «No al commissariamento»
Giochi del Mediterraneo, scintille tra Emiliano e Fitto. Il governatore duro: «No al commissariamento»
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 19:28 - Ultimo aggiornamento: 21:23

“Il Governo della Repubblica non ha compreso che il comitato organizzatore di un evento sportivo internazionale non è commissariabile. Ogni iniziativa relativa alle infrastrutture per la realizzazione dei Giochi del Mediterraneo non può che pervenire dalle scelte del Comitato organizzatore che, peraltro, sono state già concordate con il Comitato Internazionale Olimpico. Scelte peraltro già trasmesse da oltre un anno ai ministeri competenti, dai quali non sono pervenute osservazioni strutturali di merito e l'istruttoria si è conclusa con la definizione dell'elenco degli interventi fin dal mese di luglio 2022 con l'allora ministro Carfagna”. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano riaccende le polemiche e sale la tensione con il governo Meloni. E le stoccate, anche se non è mai nominato, sono chiaramente indirizzate al "nemico" Raffaele Fitto.

“Il nuovo Governo - prosegue il presidente Emiliano - dalla data del suo insediamento, non ha ritenuto di svolgere nessun confronto di tipo tecnico e operativo con il Comitato organizzatore che sta lavorando da anni all’evento. Il commissario potrà svolgere solo un ruolo relativo alle opere infrastrutturali che, d’altra parte però, non possono che essere condivise con il Comitato Organizzatore oltre che con gli enti locali e i territori interessati. La condivisione delle iniziative sui territori e le modalità della loro realizzazione sono l’unico elemento che può garantire una tempestiva ed efficace realizzazione delle opere e dell’evento stesso. La proposta di commissariamento delle opere dei Giochi del Mediterraneo non prevede l'intesa con la Regione Puglia e con il Comune di Taranto che invece è indispensabile sia perché l'impiantistica sportiva risulta materia concorrente tra Stato e Regioni, sia per i principi di leale collaborazione fra enti pubblici soprattutto perché sia il Comune di Taranto sia la Regione Puglia insieme al CONI sono i sottoscrittori del contratto di assegnazione dei Giochi con il Comitato Internazionale.

Infatti tutti i Commissariamenti di grandi opere infrastrutturali di interesse regionale e locale sono avvenute sempre di intesa con la Regione e gli enti territoriali interessati in attuazione della normativa vigente".

Il commissariamento

È stato approvato ieri in commissione bilancio del Senato un emendamento proposto da quattro senatori di Fratelli D'Italia (tra cui Maria Nocco eletta a Taranto), e riformulato dal governo, per la nomina di un commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo di Taranto in programma nel 2026. L'emendamento è collegato al decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, - recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari (Pnc) al Pnrr - che dovrà tornare in aula entro il 25 aprile per l'approvazione definitiva. Nel testo di proposta dell'emendamento, poi approvato, viene specificato che la nomina del commissario si rende necessaria «al fine di assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo del 2026».

Una decisione, dice Emiliano, che a differenza degli altri commissariamenti, "come ad esempio quello per la metropolitana di Torino effettuato con lo stesso provvedimento, per il commissario dei Giochi del Mediterraneo è previsto un generoso compenso, mentre per quello di Torino è a titolo gratuito, pur trattandosi di un’opera di grandissima complessità tecnica e di importo finanziario di ben più rilevanti dimensioni”.

Le reazioni

«Ancora una volta nel giro di pochi mesi, il Ministro Fitto riesce a mettere le mani sulle risorse di un'iniziativa importantissima, come in questo caso i Giochi del Mediterraneo di Taranto del 2026, per piegarne l'uso agli interessi della propria parte politica. A essere commissariato non è il Comitato organizzatore, che insieme ad Asset della Regione Puglia ha dimostrato coi fatti di non avere responsabilità nei ritardi, ma gli stessi interventi che si devono eseguire». Lo sottolinea Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico, in merito all'emendamento a firma Fdi approvato dalla Commissione Bilancio del Senato nell'ambito dell'esame del decreto-legge 'Pnrr'. «Se l'obiettivo - aggiunge - fosse stato davvero accelerare la realizzazione delle opere, il Governo e il Ministro Fitto avrebbero potuto semplicemente stanziare i 150 milioni che mancano e che reclamiamo da più di 2 anni e per cui esiste già un elenco dettagliato delle opere da eseguire con relativo cronoprogramma. Il commissariamento approvato, invece, ha evidentemente tutt'altro scopo: appropriarsi delle risorse già messe in campo grazie al Pd e farle gestire in prima persona da qualche fedele sodale della sua parte politica».

«Ciò che più temevamo è infine accaduto.Il Ministro Fitto, oramai uomo solo al comando, dopo aver paralizzato la spesa Pnrr, Fsc e Por, ora blocca il grande lavoro fatto su una manifestazione internazionale che dovrebbe segnare il definitivo rilancio di Taranto». Lo afferma il Dem Claudio Stefanazzi dopo l'approvazione in commissione Bilancio al Senato di un emendamento al dl Pnrr «proposto da Fratelli d'Italia e riformulato dal Governo, per la nomina di un commissario straordinario dei Giochi del Mediterraneo di Taranto in programma nel 2026». Già «nel 2003 - afferma in una nota - Purtroppo questa per la Puglia è una triste Fitto, avocando alla presidenza il Por 2000/2006, bloccò tutti i bandi, affondando quel ciclo di programmazione. Oggi, dopo mesi dall'insediamento del Governo Meloni, non solo Fitto non ha fatto avanzare di un millimetro la spesa a valere su praticamente tutti i fondi a disposizione di Stato centrale e amministrazioni locali, ma continua nella sua strategia di accentramento, senza alcun vantaggio per i territori, anzi contro gli stessi». 

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