Ieri erano sullo stesso palco ma non erano seduti uno accanto all’altro come spesso accade. Spesso ma non sempre. Tra Decaro e Emiliano si vocifera che in questo momento i rapporti non siano idilliaci, non sarebbe nemmeno la prima volta. Ciclicamente, nei 20 anni di amicizia personale e vicinanza politica, ci sono periodi di appannamento. Parentesi in cui fanno fatica persino a parlarsi ma poi si ritrovano magari per tinteggiare casa dopo un trasloco.
I rapporti tra il primo cittadino e il governatore
Questo forse è uno di quei periodi “no”, ci sarebbero due indizi che farebbero ipotizzare che sia così: venerdì Emiliano ha riunito i suoi alleati nella sede storica del Pd a Bari, quella che sarebbe anche casa di Decaro, quindi.
L'Addio
In Aula è nato il nuovo gruppo di Azione e, seppure i numeri continuano ad essere dalla parte del governatore (potrà contare ancora su 30 o 31 voti su 50), gli equilibri rischiano di essere scompaginati. Per più di un motivo, uno “matematico”: adesso i quattro voti dei consiglieri pentastellati hanno un peso specifico sicuramente maggiore, il M5S è quasi l’ago della bilancia e non resterà certo a guardare. Il Movimento reclamerà maggiore considerazione e voce in capitolo, visto che sino ad oggi ha potuto incidere poco sulle decisioni più importanti e si è dovuto accontentare, non toccando quasi mai palla.
Non a caso, venerdì Emiliano ha ribadito che al momento l’unico alleato possibile per il Pd è il M5S. Un messaggio a Bonaccini, ma non solo a lui. Poi ci sarà da controllare “l’urto” del neonato gruppo di Azione che, messo alla porta, farà opposizione vera. Forse anche più dura di quella del centrodestra. Certo, sono “soltanto” tre voti ma nel Pd pugliese e, in particolare, nel gruppo in Consiglio i “mal di pancia” non sono mica finiti qui. Anzi. La fase congressuale li sta alimentando, esasperando. E in Aula tutto può succedere, il primo vero banco di prova sarà l’approvazione della manovra regionale. Che ci siano altri scontenti non è un mistero, che i gruppi civici a Emiliano legati siano in una fase di difficoltà è sotto gli occhi. Hanno perso pezzi strada facendo, prima con l’addio di Pier Luigi Lopalco (ex Con Emiliano), poi con quello di Massimiliano Stellato (ex capogruppo dei Popolari con Emiliano, passato con Italia Viva di Renzi senza che il governatore se ne dolesse troppo), infine Sergio Clemente, trasferitosi da “Per la Puglia” di Massimo Cassano ad Azione. I due ingressi di Saverio Tammacco e Stefano Lacatena sono stati in sostanza vanificati.