Fondi Fsc e risorse europee, i timori delle Regioni: Fitto pronto a fare chiarezza

Inizia una settimana decisiva nella partita che riguarda ovviamente anche la Puglia

Fondi Fsc e risorse europee, i timori delle Regioni: Fitto pronto a fare chiarezza
Fondi Fsc e risorse europee, i timori delle Regioni: Fitto pronto a fare chiarezza
di Massimiliano IAIA
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Lunedì 24 Aprile 2023, 07:18 - Ultimo aggiornamento: 09:37

Inizia una settimana decisiva nella partita dei fondi, che riguarda ovviamente anche la Puglia, soprattutto alla luce delle sollecitazioni che dalle Regioni arrivano al ministro per gli Affari Ue, per la Coesione, per il Pnrr e con delega al Sud, Raffaele Fitto, invitato a un confronto proprio dalla Conferenza Regioni, capitanata dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

Mercoledì alle 16.30 il ministro Fitto terrà al Senato un'informativa sul Pnrr: stando a quanto annunciato, l'accento sarà posto soprattutto sulla revisione del sistema di governance, che è appunto uno dei temi centrali dello scontro con le Regioni, a partire dalla stessa Puglia, che chiede lo sblocco del Fondo di sviluppo e coesione. «Il piano di utilizzo del Fsc - aveva detto il governatore pugliese Michele Emiliano la scorsa settimana in Consiglio regionale - è totalmente concordato col governo.

Il problema è che non stanno arrivando i soldi, e siamo in ritardo. Ci faranno andare in ritardo anche sulla spesa dei fondi europei, perché siccome noi non abbiamo l'Irpef di altre Regioni, e non abbiamo il bilancio ordinario libero, ma lo dobbiamo impegnare sulla questione sanità e sulle altre questioni, è chiaro che questi ritardi sono drammatici».

La battaglia politica

Nel fine settimana, in tv, Emiliano ha poi fatto riferimento alla lettera che la Conferenza Regioni ha inviato allo stesso Fitto chiedendogli un confronto, poiché - è scritto nella lettera - "nella seduta del 19 aprile scorso della Conferenza è emerso che tutte le regioni e le province autonome ritengono assolutamente urgente il riparto del Fondo sviluppo e coesione per il 2021-2027". Che risulta, appunto, ancora congelato.
Una ripartizione tra le Regioni era stata operata dal governo Draghi, pochissime settimane prima della caduta dell'esecutivo guidato dall'ex presidente Bce. Alle regioni del Sud era stato assegnato circa l'80% delle risorse previste: 22,4 miliardi. Mancava però la delibera del Cipess, il Dipartimento per la programmazione della politica economica, per sbloccare l'erogazione dei fondi. Delibera che di fatto, ancora, non c'è.

Ma se le Regioni si lamentano per le somme non ancora pervenute (la Puglia attende circa quattro miliardi, che secondo Emiliano «sarebbero fondamentali per dare prime risposte alle imprese intenzionate a investire»), anche la posizione di Fitto è chiara e ferma, visto che il ministro ritiene che non si possa discutere dei Fondi 2021-2027 senza fare prima una riflessione sulla mancata spesa di oltre il 75% delle risorse 2014-2020. Per questo motivo, come lo stesso Fitto ha ribadito oltre un mese fa a Brindisi, in occasione dell'assemblea di Confindustria alla presenza del presidente Carlo Bonomi, il governo è impegnato in una ricognizione dei progetti previsti, perché per molti di essi mancano comunque i tempi per portarli a termine, e perché altri rischiano di non essere più funzionali rispetto al periodo in cui erano stati ideati.

Restano le tensioni di questi giorni con le Regioni, ma non è detto che l'informativa del ministro non possa contribuire a stemperarle. Di certo, però, i governatori temono che l'esecutivo stia gestendo la vicenda con quella "centralizzazione" mal digerita dai sostenitori dell'Autonomia differenziata, argomento particolarmente contrastato ieri pomeriggio a Brindisi dal M5s, in occasione della presentazione della lista a sostegno del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra Roberto Fusco. «Se il progetto dell'autonomia differenziata fosse realizzato non sarà possibile costruire un concetto di coesione sociale e politica di unità nazionale», è il pensiero dei pentastellati, a partire dal leader Giuseppe Conte.

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