​Fondi Fsc, intervista a De Palma: «Richieste legittime dai governatori ma ora niente alibi»

Fondi Fsc, intervista a De Palma: «Richieste legittime dai governatori ma ora niente alibi»
​​Fondi Fsc, intervista a De Palma: «Richieste legittime dai governatori ma ora niente alibi»
di Alessandra LUPO
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Lunedì 24 Aprile 2023, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 12:51

«Il problema dei fondi è legittimo ma non può essere un alibi per Emiliano: la Regione è con l'acqua alla gola perché gestisce male il suo bilancio». È la lettura del deputato di Forza Italia Vito De Palma, tarantino e membro della Commissione Finanze alla Camera.
Onorevole De Palma, la polemica adesso è arrivata alla resa dei conti sui numeri. Anche il ministro Fitto relazionerà. Che cosa si aspetta?
«È chiaro che Emiliano trovi forza in questa delibera della Conferenza delle Regioni che ha dato vita a una rivendicazione barra lamentela in merito al trasferimento delle risorse in arrivo dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Su questo però va fatta una premessa: rivendicare legittimamente delle risorse, come fanno altre Regioni, va bene ma altro discorso è ridursi ad averne disperatamente bisogno per coprire attività ordinarie che avrebbe dovuto garantire il bilancio regionale invece di assicurare risorse ad amici degli amici».
A cosa si riferisce?
«Un esempio tra tutti è la sanità. Lo spreco di risorse nel campo sanitario oggi impone a Emiliano di sollecitare i trasferimenti per coprire le pecche di una finanza allegra. Un altro esempio, i Giochi del Mediterraneo su cui Emiliano sollecita il governo ma dimentica che la Regione aveva garantito il cofinanziamento con fondi del suo bilancio e invece ora li rivendica dall'Fsc».
Lei dice che sarebbe un'operazione a costo zero per l'ente?
«A conti fatti i Giochi si realizzeranno grazie a 150 milioni destinati da Mara Carfagna, allora ministro della Coesione in quota Forza Italia, tramite un emendamento del gruppo parlamentare del partito al Senato. Io allora fui tra quelli che sollecitavano dal basso questa disponibilità. L'altra parte di risorse arriveranno tramite Fsc: in altre parole Regione e Comune di Taranto non mettono un centesimo ma rivendicano il diritto a gestire la macchina organizzativa».
Ora però arriverà un commissario, crede sia la scelta migliore?
«Credo che e se i ministri Fitto e Abodi hanno inviato una nota in cui si contestava la carenza di progettazioni e una eccessiva superficialità nell'organizzazione dei Giochi non si siano sbagliati».
Tornando ai fondi, la preoccupazione per i ritardi però è trasversale...
«La preoccupazione manifestata dal presidente Fedriga è legittima: io credo che pur rispettando le preoccupazioni del ministro Fitto vada data un'accelerata per chiudere la programmazione 2014-2020. Anche per la Puglia quelle risorse sono indispensabili per colmare il gap tra Sud e Nord del Paese. Ma questo non può costituire un alibi per il presidente Emiliano sulla sanità o altro».
Cosa dovrebbe fare secondo lei Emiliano?
«Dire ai cittadini come stanno le cose in maniera chiara: la sanità pugliese non funziona perché il bilancio viene utilizzato male non perché non arrivano le risorse»
Il problema nacque però anche dalla contrazione dei trasferimenti del Fondo Sanitario Nazionale...
«È un aspetto che abbiamo chiarito nei giorni scorsi in un incontro con il sottosegretario Gemmato, che ha smentito categoricamente: il trasferimento alla Regione è aumentato rispetto al passato pur essendo proporzionale alla consistenza numerica della popolazione, che come sappiamo è invece in calo».
Sarà una guerra infinita di numeri?
«Mi auguro di no, ma la Regione deve ancora rendicontare lo sbilancio da 400 milioni in sanità accumulato nell'esercizio 2022. Fino a martedì scorso rispetto alla diffida ricevuta dal ministero questa rendicontazione non c'era. Eppure è arrivata una delibera sul contenimento dei costi».
Si aspetta che ne venga qualcosa di buono?
«Auspico che lo sbilancio faccia comprendere alla Regione che le risorse vanno utilizzate bene e che va abbandonata la comunicazione di cui è innamorato Emiliano che dice tutto e il contrario di tutto. Un esempio? L'ospedale di San Cataldo: un mese fa aveva risolto i problemi delle attrezzature e ora viene fuori che le gare non sono state aggiudicate perché non c'è ancora certezza del trasferimento delle risorse della Regione in arrivo dal bilancio ordinario».
I primi effetti della stretta?
«È una bella domanda.

Bisognerebbe chiedere all'assessore Rocco Palese».

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