Il Codacons ai prefetti: «A Ferragosto discoteche chiuse». E avvisa: «Pronti a denunciare titolari e governatori»

Il Codacons ai prefetti: «A Ferragosto discoteche chiuse». E avvisa: «Pronti a denunciare titolari e governatori»
di Paola COLACI
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Giovedì 13 Agosto 2020, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 16:50

Movida, discoteche e locali notturni ancora nel mirino del Codacons: depositata ai Prefetti formale richiesta di chiusura coatta di tuttele discoteche nei giorni 14 e 15 agosto, nel Salento come nel resto d'Italia. Una battaglia contro i potenziali rischi di contagio che potrebbero derivare dagli assembramenti in pista per migliaia di giovani, secondo quanto sostiene l'associazione che tutela i consumatori che già nelle scorse settimane aveva presentato una serie di esposti contro la discoteca "Praja" di Baia Verde a Gallipoli. Ora, però, a finire "nel mirino" sono i locali di tutta Italia. Ma anche i governatori delle Regioni che si sono opposti alla chiusura proposta dal Governo e i titolari e gestori dei club che ora rischiano una denuncia per “epidemia colposa”.

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«Vergognoso che numerosi governatori si siano schierati contro il provvedimento di chiusura delle discoteche proposto dal Governo, misura che, considerata l’esplosione dei contagi tra i giovani, appare doverosa – afferma il Codacons attraverso una nota – Il Ferragosto 2020 rischia di trasformarsi in un gigantesco focolaio di coronavirus, e di certo non è possibile garantire nei locali al chiuso e in quelli in spiaggia il distanziamento e l’uso delle mascherine da parte del pubblico».

Dunque, la richiesta ai prefetti di tutta Italia di avvalersi dei poteri loro riconosciuti dalla legge e disporre la chiusura coatta delle discoteche al chiuso, all’aperto, e in spiaggia, nelle giornate del 14 e 15 agosto: «Per motivi di ordine pubblico e per tutelare la salute collettiva – prosegue l’associazione – Il Codacons avvisa inoltre che, se si registrerà anche un solo caso di contagio presso le discoteche a Ferragosto, l’associazione denuncerà i governatori interessati e i gestori dei locali alle Procure della Repubblica per il reato di epidemia colposa». Si vedrà.

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