In campo la Federazione nazionale della Stampa: basta minacce ai giornalisti. Soldarietà di Palese

In campo la Federazione nazionale della Stampa: basta minacce ai giornalisti. Soldarietà di Palese
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Sabato 23 Gennaio 2016, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 16:25
Dopo il comunicato diffuso dall’assemblea dei redattori del Nuovo Quotidiano di Puglia, con il quale è stata annunciata la decisione di dare mandato ai legali per querelare quanti sui social network lanciano minacce, insulti, diffamazioni contro i giornalisti che seguono la vicenda della xylella, sono intervenuti ieri i vertici della Federazione nazionale della stampa (giovedì avevano già preso posizione l’Assostampa Puglia e l’Ordine dei giornalisti della Puglia). Solidarietà e vicinanza ai giornalisti del Quotidiano e della Gazzetta del Mezzogiorno anche dalle associazioni di categoria degli agricoltori. Pubblichiamo i comunicati giunti ieri in redazione.


La Federazione nazionale della stampa italiana è al fianco dei colleghi del “Quotidiano di Puglia” e della “Gazzetta del Mezzogiorno” minacciati e diffamati sui social network per via del lavoro svolto nella vicenda della diffusione della Xylella in Salento. Esortiamo i colleghi ad intensificare i loro sforzi per far luce su una questione così importante per il loro territorio, senza lasciarsi intimidire dalla violenza di improvvisati scienziati e “leoni da tastiera” che spesso si agitano nell’ombra dell’anonimato consentito dai social network. Il rispetto della verità e il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati sono i pilastri del buon giornalismo e non saranno certo le minacce e le intimidazioni a fermare la diffusione delle notizie».
Raffaele Lorusso
(Segretario generale Fnsi)
Giuseppe Giulietti
(presidente Fnsi)


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La notizia delle offese, delle diffamazioni, ed in alcuni casi delle minacce rivolte - soprattutto attraverso i social network - ai giornalisti del “Nuovo Quotidiano di Puglia” e de “La Gazzetta del Mezzogiorno” che da tempo stanno seguendo con rigore e professionalità la vicenda legata alla Xylella conferma il livello di imbarbarimento che sta assumendo tale vicenda. La Cia-Agricoltori Italiani di Puglia esprime piena solidarietà ai giornalisti vittime di questo stato di degrado che si sta registrando sulla vicenda legata al batterio della Xylella fastidiosa, comprendendo benissimo quello che tali professionisti stanno vivendo. Non fosse altro perché diversi dirigenti provinciali della Cia-Agricoltori Italiani delle province interessate, che stanno seguendo la vicenda da anni sui territori, sono stati anche loro bersaglio – sui social network, ma anche nelle tantissime assemblee svolte nei comuni – di offese e denigrazione. Auspichiamo che della vicenda Xylella si continui a parlare a tutti i livelli - a partire dagli organi di informazione - per superare una impasse, considerato che dopo lo stop al piano Silletti il rischio della infrazione Ue si fa sempre più concreto.
Cia Puglia



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«Desidero esprimere piena solidarietà ai giornalisti oggetto di intimidazioni e minacce nell'ambito della vicenda Xylella - ha scritto in una nota Palese -. L’indispensabile e meritevole opera di informazione e di inchiesta che stanno conducendo è fondamentale non solo per tenere al corrente l'opinione pubblica di quanto sta accadendo nel Salento, ma anche per stimolare il dibattito e spingere le Istituzioni ad occuparsi seriamente e una volta per tutte le disastro che sta distruggendo i nostri territori. Invito quindi tutto il sistema dell'informazione a non lasciarsi intimidire ed a continuare sulla strada del giornalismo di approfondimento e di inchiesta»

Rocco Palese (parlamentare, vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera)


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Ai giornalisti del Nuovo Quotidiano di Puglia e della Gazzetta del Mezzogiorno, vittime di minacce e diffamazioni sui social network per aver raccontato, nel rispetto della sostanziale verità dei fatti, le vicende legate all’emergenza xylella, va la piena solidarietà e il totale sostegno della Copagri (Confederazione dei produttori agricoli) Puglia. A prescindere dalla diversità di vedute, non si può e non si deve mai derogare dal principio del rispetto delle persone. Insulti, dileggio, pressioni, minacce, intimidazioni non possono e non devono essere consentiti e vanno denunciati e perseguiti. Il diritto dei cittadini ad essere informati è un pilastro della democrazia che si regge sulla libertà di stampa.
Tommaso Battista (presidente Copagri)

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La Coldiretti Puglia esprime piena solidarietà ai giornalisti di Quotidiano di Puglia Maria Claudia Minerva e de La Gazzetta del Mezzogiorno Marco Mangano e Tonio Tondo per gli avvenimenti riprovevoli e il clima oltremodo pesante che stanno vivendo, solo perché impegnati sul caso xylella ad esercitare il dovere di cronaca. Coldiretti Puglia da tre anni sollecita un tavolo di confronto istituzionale, proprio per affrontare in maniera sinergica e pacata l’emergenza che, purtroppo, oltre ad intaccare il patrimonio olivicolo salentino, ha creato forti tensioni sociali. Sarebbe servito ad impostare un confronto sereno e democratico su un problema che interessa tutto il tessuto economico e sociale, senza schieramenti o fazioni contrapposte. Coldiretti auspica che si abbassino i toni del confronto e si recuperi una dialettica democratica. A questo proposito Coldiretti ritiene che il lavoro svolto dai giornalisti sia di servizio e utile – a prescindere dalle posizioni registrate e dai fatti raccontati – a tenere accesi i riflettori su una emergenza che va risolta “senza se e senza ma”.
Coldiretti Puglia

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Le proprie convinzioni, le proprie idee vanno sempre ribadite mettendoci la faccia, esponendosi in prima persona. In genere avviene così per chi da quasi tre anni cerca di difendere il territorio, opponendosi alla strategia degli insetticidi e degli espianti imposta fino a un anno fa in termini assai ancora più pesanti e vasti, non adeguatamente giustificati in termini di trasparenza e documentazione scientifica; anche per questo censurati e bloccati dalle magistrature amministrativa e penale. Facebook rispetto alle assemblee nei luoghi reali è il “non luogo”, del polverone, della fumosità, dello sfogatoio caotico, dove le lotte si anonimizzano, la faccia concreta delle piazze reali si può mimetizzare o nascondersi o esaltare. Quando accade la responsabilità è personale ed isolata, non coinvolge il movimento. Le riserve che possono essere espresse verso i media, non devono ignorare alcuni princìpi: i media vanno usati prima che stigmatizzati; essi esprimono linee editoriali tutelate dalla libertà di stampa; la libertà di espressione sulla rete non legittima l’offesa, la trivialità, la banalità, l’approssimazione, le quali in essa vengono ingigantite senza controllo; si offende così prima la propria intelligenza, dignità e della propria lotta, oltre che i giornalisti. I quotidiani messi sotto accusa, pur con diverse linee editoriali, anche all’interno delle proprie redazioni, hanno comunque riservato spazio anche al movimento e alle critiche verso la ricerca e la politica istituzionale, forse più di altri ignorati; legittimamente si pretende di più, perché si crede nel pluralismo dei quotidiani locali e nella loro attenzione alle dinamiche del territorio; ma occorre farsi ascoltare sempre e solo con il livello delle argomentazioni e con altre modulazioni linguistiche, anche se non sempre con i risultati auspicati. Le regole della libertà di stampa e della gestione concreta di essa , se non condivise, vanno criticate; ma questo è tutt’altro che l’offesa o la minaccia banale e quasi personalizzata.
Giovanni Seclì (Forum Ambiente e Salute)