Energia, il Sud reclama: «Indennizzi per ospitare gli impianti». Il sì di Emiliano

La legge pugliese e il futuro dell'hub per l'energia: la posizione del governatore

Energia, il Sud reclama: «Indennizzi per ospitare gli impianti». Il sì di Emiliano
di Paola ANCORA
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Giovedì 13 Aprile 2023, 05:00

Utilizzare per il territorio parte dell’energia prodotta dagli impianti che su quel territorio vengono ospitati per alleggerire le bollette dei pugliesi. O dei siciliani, dei calabresi, dei lucani. Se il Nord autonomista rivendica per sé la possibilità di trattenere le tasse pagati dai contribuenti, il Sud risponde facendo fronte comune su quello che è già stato definito il “federalismo delle rinnovabili”. La Puglia, con la legge sulle compensazioni, ha già mosso i primi passi mesi fa. Ma nei giorni scorsi, a sollecitare il governo perché vari compensazioni ad hoc per il Mezzogiorno che continua ad accogliere impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, è stato il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, subito sostenuto dal governatore della Calabria, Roberto Occhiuto e da quello della Basilicata, Vito Bardi. «La Sicilia, come altre regioni del Mezzogiorno, riceve moltissime richieste per la realizzazione di impianti fotovoltaici - ha spiegato Schifani -. «Ma è un’energia che va al Nord e viene venduta a terzi, mentre il territorio paga un prezzo di devastazione dei terreni agricoli e non ottiene che una piccola quota per i comuni. Una quota di questa energia rimanga in Sicilia per abbattere la bolletta dei siciliani». 

Il presidente Emiliano

«Sì, sono d’accordo» commenta il presidente dei pugliesi, Michele Emiliano, rivendicando la primogenitura di una legge, quella regionale sulle compensazioni, che è stata varata pochi mesi fa e che «non è stata impugnata davanti alla Consulta. La legge si sostanzia con la necessità di costruire delle compensazioni energetiche per i territori. Nei prossimi anni – prosegue il presidente - verranno insediati in Puglia moltissimi impianti da fonte rinnovabile che forniranno energia di gran lunga superiore al fabbisogno regionale. Dobbiamo far sì quindi che la sindrome Nimby che ha caratterizzato in questi anni la reazione territoriale rispetto all’insediamento di impianti produttivi da fonte rinnovabile sia gestita maturando un interesse collettivo. Se queste infrastrutture considerate strategiche dallo Stato superano il fabbisogno regionale, i cittadini pugliesi ne devono avere un vantaggio economico e di sostenibilità ambientale». Dunque bollette più basse e la graduale dismissione degli impianti inquinanti. «Quella della sostenibilità è la più grande battaglia per rendere migliore la nostra regione» aggiunge Emiliano. «Per accendere una nuova fonte di energia rinnovabile – dice - va spenta una fonte proveniente dal carbone, come la Federico II di Brindisi o la riconversione dell’ex Ilva. Stiamo lavorando sulla hydrogen valley, dando così anche la possibilità di spendere le risorse del Pnrr di cui tanto si parla. La Puglia ha voglia di protagonismo e il miglior modo per guardare al futuro è investire sulla sostenibilità del pianeta. In queste ore abbiamo scritto una lettera per far scorrere la graduatorie delle hydrogen valley e decarbonizzare molte aree produttive del nostro territorio».
Ma cosa prevede, esattamente, la legge regionale sulle compensazioni energetiche? «Una delle parti più interessanti della norma – spiega il presidente - è che è previsto che le compensazioni arrivino in energia, con la promozione e la valorizzazione delle comunità energetiche o con politiche ambientali come la rinaturalizzazione di aree ex produttive.

Abbiamo adottato la misura regionale del Reddito energico, con il finanziamento al 100% dei primi 700 impianti ad uso sociale, facendo sì che le persone che hanno maggiore difficoltà economica possano prodursi l’energia da soli in casa. Siamo anche la regione che ha previsto incentivi per l’autoconsumo delle imprese e con la nuova programmazione regionale pubblicheremo un bando per la realizzazione di altre comunità energetiche». 

La partita con il governo

Dunque se il Governo decidesse di affiancare alle compensazioni già previste in Puglia il riconoscimento di specifiche royalties, la Puglia sarebbe al fianco delle altre Regioni del Sud. Forte anche dell’ambizione di diventare un hub energetico nazionale. «Per esserlo – continua il governatore pugliese - occorre che il territorio sia protagonista, con la definizione delle aree idonee che sono una parte integrante del Piano energetico regionale, che chiuderemo nelle prossime settimane. Sul tema delle aree idonee butteremo il cuore oltre l’ostacolo, immaginando che in Puglia si possano installare impianti da energia da fonti rinnovabili che non servano solo al fabbisogno energetico territoriale alla condizione imprescindibile che ci sia un vantaggio competitivo per i nostri cittadini e per le nostre imprese». Un esempio? «Se in Puglia l’energia dovesse costare meno, le imprese che oggi stanno subendo i rincari di una speculazione energetica dove sceglierebbero di insediarsi?» suggerisce Emiliano, delineando una delle direttrici sulle quali la Regione si muoverà a stretto giro, con un’attenzione particolare «a coniugare il tema della sostenibilità con quello del rispetto del paesaggio, che non va assolutamente deturpato». La strada, però, è tracciata. 

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