Energia e ristori, stretta anche su Enel: pronta la proposta di legge

Energia e ristori, stretta anche su Enel: pronta la proposta di legge
di Alessandra LUPO
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Venerdì 28 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:49

Dopo la “chiusura” politica sulla legge regionale, le compensazioni sulle bollette del gas che la Regione Puglia chiederà a Tap continuano a far discutere, anche tra chi le ha votate. Delle scorse ore il botta e risposta tra Confindustria Puglia, che rimprovera all’ente il mancato coinvolgimento del tessuto industriale su una legge che così come è impostata viene ritenuta a rischio incostituzionalità, e l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci, che invece difende l’operato del Consiglio sottolineando la necessità di dare una risposta al caro bollette. Alla prova dei fatti, però, quella sulle compensazioni resta una visione sfaccettata. E che apre a scenari allargati, si pensi all’obiezione che il centrodestra ha sollevato durante l’ultimo consiglio sulla presenza di Cerano e quindi sulla possibilità di estendere l’applicazione della legge anche al carbone. Entro lunedì prossimo infatti il capogruppo della Puglia domani Paolo Pagliaro depositerà una proposta di legge ad hoc insieme al collega Luigi Caroli e a tutto il gruppo di Fratelli d’Italia, «perché anche Enel sia chiamata a pagare per risarcire il territorio ferito a morte, a fronte di enormi profitti incamerati». Il fronte quindi è destinato ad allargarsi e per ora a superare i possibili campanilismi. Tuttavia, i timori di un’impugnativa da parte del governo restano alti e il silenzio di Tap sulla vicenda non sfugge. L’azienda, che intanto è impegnata a difendersi in due diversi processi (ieri a Lecce l’udienza del procedimento per i presunti illeciti nella realizzazione del tratto terminale salentino del gasdotto) non è mai stata interpellata e anche l’intervento di Confindustria stigmatizza il salto nella comunicazione con le imprese.

Le posizioni diverse

Ecco perché nello stesso Consiglio le posizioni hanno diverse sfumature: la condivisione politica ma non sostanziale viene sottolineata ad esempio dal M5s.

Cristian Casili ammette: «La finalità della legge è condivisibile ma lo stesso proponente, il consigliere Pd Fabiano Amati, ha ammesso che per la Puglia si tratta di forzare la questione. Applicare la legge Marzano ex post senza negoziato mi pare difficile - prosegue Casili -. Di fatto noi 5s abbiamo assunto un atteggiamento diversi, presentando due emendamenti (sulla riforestazione e finanziamento del reddito energetico) poi assorbiti. L’idea di calmierare le bollette dei pugliesi è certamente suggestiva ma il terreno resta scivoloso e ragionare su compensazioni diverse - aggirando la tassazione del 3 per cento all’articolo 2 della legge - sarebbe stato di certo un sentiero più facile e con il coinvolgimento delle parti interessate a mio avviso sarebbe sempre auspicabile, Confindustria compresa. Tuttavia - prosegue Casili - il presidente Fontana sbaglia a lamentarsi del fatto che le loro obiezioni non siano state accolte: è il Consiglio che deve decidere e se ne assume la responsabilità da parte nostra il tentativo andava fatto. Loro sono una corporazione e difendono i loro associati, noi abbiamo una mission: difendere gli interessi dei cittadini». «La mia idea è che non prenderemo un centesimo da nessuno - riflette il consigliere del Misto Antonio Tutolo -, ma il tentativo va fatto e andrebbe a mio avviso anche allargato alle altre aziende che operano sul territorio, senza distinzioni di sorta - prosegue il consigliere -: se la legge Marzano è applicabile lo è per tutti».

La risposta di Amati

A non avere dubbi è senz’altro Fabiano Amati, che risponde a muso duro a Confindustria. Il consigliere regionale democratico, tra i padri della norma e tra i più convinti sostenitori delle compensazioni del 3 per cento da applicare come sconto diretto in bolletta spiega: «La legge pugliese sul gas riguarda le tasche dei cittadini ed è la prima volta in Italia che una Regione applica l’articolo 1, comma 4, della legge Marzano». Amati fa chiarezza tra il comma 4 (che prevede eventuali misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale). E il negoziato previsto invece dal comma 5, che fa espresso riferimento alle Rinnovabili. «La mia cultura industriale mi ha sempre portato a difendere e sostenere gli insediamenti importanti e utili - prosegue il consigliere -. Io ero infatti in battaglia nel difendere il gasdotto Tap, pure quando molti industriali pugliesi si nascondevano e assecondavano la volontà contraria del potere locale e di gruppi rumorosi di contestatori. La materia delle compensazioni risolve un problema concreto del presente, recuperando errori clamorosi del passato e ponendo le basi per non ripeterli in futuro. E tutto questo sotto l’egida di una norma statale che l’autorizza, perché se così non fosse non si capirebbe a cosa serve l’articolo 1, comma 4, della legge Marzano. Per ogni legge bisogna sempre scegliere un’interpretazione in grado di darne un senso concreto». 

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