Giorgetti: «Rigassificatore offshore a Brindisi o Taranto? Ipotesi verosimili. Il gasdotto Poseidon è strategico»

Giorgetti: «Rigassificatore offshore a Brindisi o Taranto? Ipotesi verosimili. Il gasdotto Poseidon è strategico»
di Massimiliano IAIA
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Venerdì 6 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:36

È sui tempi delle prossime sfide energetiche che il governo giocherà una delle partite più delicate dei prossimi mesi. Sarà necessaria un’accelerazione sulle nomine dei commissari per i rigassificatori off shore, non farsi sfuggire il treno dell’idrogeno verde, e definire modi e tempi della decarbonizzazione. C’era anche il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti al webinar organizzato da MoltoEconomia con le testate del gruppo Caltagirone Editore e denominato “Nuovi scenari economici globali”. 

La spirale degli aumenti

In uno scenario caratterizzato dall’improvviso aumento dei prezzi, dovuto - almeno in parte - dal conflitto in Ucraina - lo spauracchio diventa sicuramente l’inflazione, e sull’agenda dell’esecutivo c’è sicuramente la tutela del potere d’acquisto dei cittadini. In tal senso, la risposta del ministro era particolarmente attesa. «Il tema dell’inflazione - ha detto - non è solo economico, ma anche sociale e politico. Il recupero del potere d’acquisto di pensionati e lavoratori deve essere affrontato senza ricorrere a strumenti (vedi scala mobile) che hanno innescato un circolo vizioso. Abbiamo iniziato a dare segnali con l’ultimo decreto. Dal bonus per numerosi cittadini e sterilizzando aumento per le famiglie su bollette di energia e gas. Oggi il problema dell’inflazione è legata al costo dell’energia. Domani potrebbe intercettare elementi diversi, tra cui quelli speculativi. Monitoriamo che non ci siano questi effetti. A partire da quello dei carburanti. Dobbiamo inventarci una nuova politica dei redditi».
Se le criticità esistevano anche prima della guerra, inevitabilmente il prolungarsi degli scontri - al di là del tremendo bilancio delle vittime - non può che nuocere all’intero panorama economico europeo. «Il problema di settori come siderurgia, automotive, cartiere e ceramiche - ha ricordato Giorgetti - è che prima del conflitto, avevano già di fronte una montagna da scalare quando si è deciso, a livello Ue, di stabilire nuovi target di decarbonizzazione; ora, al processo di trasformazione subentra un fattore imprevisto, l’impazzimento dei prezzi dell’energia che rende insostenibili i conti economici». «Il suggerimento è che le decisioni assunte pochi mesi fa impongono una riflessione su modi e tempi in cui deve avvenire la decarbonizzazione, altrimenti i vecchi settori industriali, già stressati rischiano la chiusura e se chiudono non riaprono più.

Serve un’attenzione particolare del governo: se chiudo un altoforno non lo riapro più».

La decarbonizzazione e la diversificazione
 

Il cronoprogramma dovrà essere chiaro, soprattutto sul processo che porterà il Paese a non dipendere più dal carbone per le foniture energetiche. Per Giorgetti «le decisioni assunte prima della crisi impongono una riflessione circa dinamiche e tempi con cui dovrà avvenire la marcia verso la carbonizzazione, altrimenti settori industriali nella vecchia Europa rischiano la chiusura e non riaprono più».

I rigassificatori e il gasdotto


A margine dell’incontro, Giorgetti si è poi soffermato con i giornalisti per parlare di temi che riguardano direttamente il Sud, e la Puglia in particolare. Sulle nomine dei commissari per i rigassificatori off shore, ha spiegato: «Non spetta a me farle, credo però che si debba dare un’accelerata. Il decreto legge andrà in Gazzetta Ufficiale non prima della settimana prossima». E sulle localizzazioni, è impossibile stabilire se Brindisi o Taranto siano effettivamente oggi “in pole position” rispetto, per esempio, a Piombino. Ma secondo Giorgetti sono entrambe «ipotesi verosimili».
Sul fronte del gasdotto Poseidon, il ministro per lo Sviluppo economico lo presenta come «un progetto dal valore strategico enorme». Con un’opportunità fondamentale: «L’utilizzo dell’infrastruttura per il trasferimento dell’idrogeno verde, poiché questa è veramente la sfida del futuro da qui ai prossimi vent’anni. La Puglia, o comunque il Sud Italia, è la porta d’accesso dell’energia verde all’Europa».
Ultima ma non ultima, la questione ex Ilva: «Mittal chiede uno sconto per il canone d’affitto? C’è una trattativa serrata, tutti possono chiedere qualcosa ma il risultato finale è frutto di un negoziato».

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