Emiliano e il fronte vaccini: «La nuova legge è un errore, sosterremo chi ricorrerà»

L'incontro in Regione
L'incontro in Regione
di Vincenzo DAMIANI
4 Minuti di Lettura
Martedì 29 Agosto 2017, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 10:16

Sconfessando gran parte del Consiglio regionale e della sua maggioranza, Michele Emiliano è pronto a sostenere i genitori che si oppongono all'obbligo vaccinale. Il governatore pugliese sorprende tutti anche molti medici che avevano accolto con favore l'intervento del Parlamento e mette a disposizione dei pugliesi l'Avvocatura regionale e i suoi collaboratori per aiutarli a promuovere un ricorso davanti alla Corte costituzionale per abolire la nuova legge sulle vaccinazioni. Il presidente, ieri, ha incontrato i delegati di ogni provincia pugliese delle associazioni che sono contrarie all'obbligo di vaccinare i bambini, una riunione che è stata trasmessa in streaming su facebook per dare massima visibilità e partecipazione all'evento. Ha preso immediatamente la parola e ha chiarito la sua posizione, dopo mesi di silenzio anche mentre il Consiglio regionale su proposta del Pd stesso si apprestava ad introdurre una legge simile a quella poi votata dal Parlamento. «Fosse dipeso da me, avrei lasciato la vecchia norma. La Puglia non ha mai chiesto un intervento legislativo sul tema delle vaccinazioni, non se ne sentiva il bisogno visto che la nostra regione è tra quelle con maggiore copertura. Questa legge mi indispettisce, perché ha ottenuto l'effetto contrario e negativo, ha creato diffidenza e sospetto». 

Una presa di posizione netta, addolcita in serata attraverso un comunicato che parla di «Regione sempre favorevole all'obbligo vaccinale previsto dalla precedente legislazione», storce il naso davanti alla «convinzione che l'estensione delle vaccinazioni obbligatorie da tre a dieci e il rafforzamento delle sanzioni» possano sortire effetti, e non fa cenno alla volontà più volte ribadita di sostenere i genitori contrari alla nuova norma anche nell'eventuale battaglia giuridica e costituzionale. E pensare che a maggio il Consiglio regionale pugliese si apprestava a legiferare come, successivamente, ha fatto il Parlamento. Fu proprio il Pd - per la precisione il consigliere regionale Fabiano Amati - a presentare la proposta di legge che ottenne appoggio trasversale tra i banchi di via Capruzzi. Quattro mesi dopo si scopre che, in realtà, Emiliano la pensa esattamente come chi ha battagliato, per mesi, contro il suo Pd e il resto della maggioranza, il Movimento5Stelle. «Quando il Consiglio è intervenuto sul tema spiega oggi il governatore ci siamo permessi di dire che si trattava di un errore perché quella era materia nazionale». Un richiamo avvenuto, probabilmente, nel chiuso degli uffici regionali, visto che non si registrò una presa di posizione ufficiale di Emiliano o della Regione Puglia. Passato a parte, adesso il presidente è pronto ad andare ancora una volta alla guerra contro il governo nazionale. «Non è una questione politica e nemmeno ideologica», chiarisce. 

In effetti Emiliano è attento a non schierarsi contro l'utilità o meno dei vaccini, ma si scaglia contro la legge che amplia l'obbligo. Anche se in un passaggio dell'incontro ammette una perplessità da non medico: «Chiedo spesso agli esperti perché sull'influenza, che ha un impatto maggiore rispetto alle altre patologie, non c'è la stessa attenzione? Perché non rendere obbligatorio anche il vaccino contro l'influenza?». Un dubbio gettato lì. «Questa dice con orgoglio - è l'unica Regione che ha aperto un dialogo con chi è contrario alla nuova legge. Non possiamo sospendere l'applicazione della norma, ma possiamo sollevare le contraddizioni tecniche per correggerla. Diciamolo chiaramente, a Roma hanno fatto ginnastica legislativa: d'altronde, non avendo molto altro da fare, si divertono a scatenare guerre che poi dobbiamo affrontare noi, province dell'impero». E ancora: «Non mi farò dividere la Puglia in favorevoli e contrari ai vaccini. Siamo convinti che se avessimo continuato a fare quello che facevamo prima in Puglia, cioè spiegare alle famiglie che era utile vaccinare, si sarebbero vaccinate liberamente e non avremmo creato questa resistenza da sospetto. Perché dei politici non si fida più nessuno, e quando un politico si assume la battaglia sui vaccini gli italiani, forse anche giustamente, si insospettiscono». 

Il governatore ha messo a disposizione l'Avvocatura regionale per studiare come presentare un ricorso che possa convincere i giudici della Corte costituzionale. «C'è buona possibilità di riuscita spiega la legge ha molti errori, molti vulnus e punti di eccesso che potrebbero lasciare alla Corte Costituzionale la possibilità di modificare, in tutto o in parte, gli errori commessi dal Parlamento». 
Sino ad allora, la «Regione Puglia è obbligata ad applicare la legge», spiega il direttore del dipartimento della Salute, Giancarlo Ruscitti. «Stiamo cercando di alleviare la problematicità di tutte le famiglie pugliesi andando a semplificare questa operazione, indipendentemente dalla scelta dei genitori.

Una collaborazione telematica, quindi, che impedisce di far girare carte. Inoltre, abbiamo un dovere di spiegazione ribadito da questa legge». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA