Emiliano rientra a Bari: il rebus rimpasto in cima all'agenda

Emiliano rientra a Bari: il rebus rimpasto in cima all'agenda
di Antonio BUCCI
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:20

«Bentornato, presidente». È la formula con la quale, nella Capitale, si accoglie la riconferma al Colle di Sergio Mattarella ma pure quella che apre la settimana in via Gentile. Michele Emiliano lascia i gradi da grande elettore e rimette quelli da Governatore, che pure non ha mai smesso del tutto. Certo, i sette giorni all’ombra del Quirinale non sono passati invano, se è vero che il borsino del day after tra vincitori e vinti inaugura la campagna elettorale delle prossime Politiche. 

L'AGENDA
E così, il primo banco di prova potrebbe essere il dossier del rimpasto nell’esecutivo. È rimasto congelato ma, a metà settimana, è tornata a circolare la voce della rosa di nomi proposta dai democratici per scardinare uno schema che era parso ad un passo dal concretizzarsi: l’ex pidiellino e direttore di distretto Rocco Palese alla Sanità, Gianfranco Lopane al Turismo, Grazia Di Bari alla Cultura ma da “super consigliera” e senza scranno assessorile. Il ventaglio di possibilità targate Pd si sarebbe ridotto ad un tandem di papabili: il capogruppo della pattuglia in Consiglio, Filippo Caracciolo, e il presidente della commissione Bilancio, Fabiano Amati. Entrambi big di preferenze, entrambi provenienti da province “ancelle” per rappresentanza in squadra. Fatto sta che la tempistica con la quale il rumor è tornato a fare capolino ne fa un monito, a neppure troppo futura memoria. Anzi, praticamente come una calamita sul frigorifero per l’inquilino di Lungomare Nazario Sauro. Se toccasse al barlettano, non accadrebbe con la Cultura (per la quale resta in pole la numero uno dei pentastellati) e bisognerebbe trovare un sostituto per la guida del gruppo. Dal canto suo, Emiliano ha lanciato segnali: dalla volontà di preservare il più possibile il premier («Se pensiamo di eleggere un Capo dello Stato che non dia garanzie a lui di poter continuare a svolgere il suo ruolo preziosissimo...») all’abbraccio postato sui social con Enrico Letta. In un quadro che cambia, tanto più con gli smottamenti in corso nel Movimento, tocca farsi trovare pronti in vista del 2023.

E la lista “Con” potrebbe essere un jolly prezioso in tal senso, motivo per il quale - quello tra il capogruppo Lopane e l’ormai ex titolare di delega Pier Luigi Lopalco – sarebbe più di un semplice cambio della guardia. E quanto basta per ipotizzare persino un risiko che non si limiti a quei tasselli, se necessario ad uscire dall’impasse e cominciare a costruire. 

LA COMMISSIONE
Sembra fantapolitica, anche perché nell’immediato c’è una macchina da far correre: proprio oggi, ad esempio, torna in commissione Bilancio – e poi in seduta congiunta con i colleghi della commissione Salute - l’analisi della gestione di due anni di emergenza sanitaria, da parte dell’ente: sono attesi il Direttore del Dipartimento Bilancio, Affari generali ed Infrastrutture e il Dirigente della sezione Provveditorato ed Economato per un rendiconto analitico delle spese sostenute nel corso dell’ultimo quinquennio. Già una settimana fa, si era tornati a passare al setaccio i dossier: cento affidamenti diretti soltanto nel 2020, tra quelli ottenuti mettendo o meno a confronto i preventivi, per autoambulanze, collaudi, ristorazione e pulizia. E 17 milioni di euro, spesi dalla Regione per acquistare dalla Cina mascherine, dispositivi di protezione facciali monouso e materiale per la produzione di Dpi e apparecchiature sanitarie, soltanto a citare alcuni degli elementi venuti alla luce finora, dopo il terremoto che ha decapitato la Protezione Civile. Non c’è convocazione ma Francesco Ventola – quota FdI – ha chiesto che sia lo stesso Michele Emiliano a riferire sul braccio di ferro interno all’Apulia Film Commission: più che un dissidio quello che divide la presidente – Simonetta Dellomonaco – dal Dg Antonio Parente. Nonostante la trasferta capitolina, il capo della Giunta ha chiesto la riunione dell’assemblea dei soci e i componenti del cda dimissionari sono stati sostituiti con una nuova terna. Giovedì, l’organo dovrà discutere dell’eventuale revoca dell’incarico di direttore generale ai danni di Parente, già sospeso per dieci giorni e accusato dalla project manager mesagnese di averla aggredita fisicamente e verbalmente. «Bentornato, presidente», appunto.

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