Emiliano e l'elogio a Salvini: «Sforzi con onestà intellettuale per delineare una visione di Paese». Ed è bufera

Emiliano e l'elogio a Salvini: «Sforzi con onestà intellettuale per delineare una visione di Paese». Ed è bufera
di Antonio BUCCI
5 Minuti di Lettura
Lunedì 30 Agosto 2021, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 15:19

«Sta facendo un grande sforzo per delineare una visione di Paese, uno sforzo che ha dei costi politici e che nel mio piccolo voglio incoraggiare. È un politico che ha una sua onestà intellettuale». Forse non è una sponda politica, quella di Michele Emiliano all'indirizzo di Matteo Salvini, ma fa rumore lo stesso ed arriva un po' a sorpresa. Un'uscita che promette di tenere banco a sinistra, con il rischio di riaccendere i malumori, le accuse di flirt e le polemiche. Come sull'endorsement al sindaco destrorso di Nardò, Pippi Mellone. O sul pranzo sul Gargano, di qualche tempo fa, alla presenza del leghista Splendido e dello stato maggiore Pd, solo a citare alcuni precedenti illustri.

Il contesto


Stavolta il contesto è diverso, s'intende. Il governatore approda così ne La piazza di Ceglie Messapica, la kermesse organizzata da Affaritaliani.it. Elogia Mario Draghi, stuzzica i 5 Stelle e ribadisce la linea sull'assegno di fine mandato ma senza azzardare sul proprio futuro politico. Il laboratorio giallorosso, in via Gentile, non si tocca: «Va abbastanza bene, Pd e 5 Stelle vanno d'accordo anche perché non hanno altra possibilità. Abbiamo vinto da soli contro tutti ma avevo preso un impegno sul loro coinvolgimento e così è stato. Qui i 5 Stelle non sono come nel resto d'Italia e i dem pure. In più ci sono i civici più della metà del mio elettorato - che svolgono un ruolo che è fondato sull'unità», premette da pontiere. Poi la stilettata: «Stanno prendendo un po' le malattie di tutti gli altri partiti e hanno forse anche meno difese immunitarie», scherza, ma neppure tanto, con gli uomini di Giuseppe Conte, ai quali l'ex ministro Francesco Boccia dallo stesso palco - ha chiesto di serrare i ranghi sulle alleanze, in vista delle Comunali di ottobre.

Il riferimento del Capo della Giunta, in compenso, è all'emendamento bipartisan votato nell'ultimo Consiglio prima della pausa estiva. Emiliano sa di giocare in casa ma non affonda il colpo con i suoi e prende le distanze: «Io ero andato ad inaugurare tre caserme nella Bat, ho avuto un colpo di sole, volevo accedere da remoto ai lavori ma il capogruppo di Fratelli d'Italia ha detto che non era possibile, per regolamento. E poi ho capito perché. Si sono votati, all'unanimità tutti i partiti, una norma che ripristinava il trattamento di fine mandato. Anche i segretari dei partiti erano all'oscuro. Poi non ci si deve lamentare se, al Capo dello Stato, viene in mente di chiedere a Draghi di fare il presidente del Consiglio», manda a dire. Il resto si deciderà al ritorno in Aula e nei vertici settembrini. Tocca giocare la tripla sull'abrogazione della misura.


Camicia e giacca, pelle abbronzata, sorriso sornione, l'ex sindaco di Bari gioca a tutto campo e manda messaggi. Nessuna svirgolata sul Quirinale, appeal istituzionale - da vice della Conferenza delle Regioni - e orgoglio, a partire dal turismo: «Segno di un lavoro lungo fatto da un popolo che negli ultimi quindici anni ha dovuto ricostruire l'autostima. In Puglia il fronte progressista governa quasi tutte la città. Non governavamo Foggia, caduta malamente. Ci siamo posti il problema della modernità dal punto di vista finanziario, siamo gli unici ad aver fatto l'emissione di mini bond. Se le uniche due regioni nelle quali il Pil ha ricominciato a correre sono la Puglia e la Lombardia, probabilmente è anche legato alla qualità di queste misure». Cita la Banca Popolare di Bari («La Regione ha avuto un ruolo fondamentale nello spingere il Governo al salvataggio ma non basta. La banca deve ricominciare a lavorare normalmente, senza contare le molte imprese che erano insieme azionisti e mutuatari. Se la popolare di Bari viene gestita in un modo inadatto all'economia pugliese, con un travaso in un gruppo nazionale che non contempli lo specifico pugliese, avremo un danno molto grave»). E poi i segnali. Ai dem - «Spesso mi sono permesso di avere pensieri anticipati e me ne sono sentite dire di tutti i colori. Ho resistito, ho le spalle larghe» - ma anche quello al leader del Carroccio. «Io non faccio nulla per caso», ripete lui. Appunto.

La polemica

«Emiliano sta pian piano delineando la sua visione politica: dopo il sostegno al sindaco di CasaPound, ieri i complimenti a Salvini. In Puglia l'alleanza si sta allargando?». Lo scrive su twitter il senatore Dario Stefano del Pd. 

«L'elogio sperticato di Michele Emiliano a Salvini non ha nulla di stupefacente, come d'altra parte solo gli ingenui possono meravigliarsi del sostegno di Emiliano a Pippi Mellone». Così Teresa Bellanova di Iv su Fb. «Mi chiedo cosa ne pensi il Pd pugliese e poi quello nazionale, che poco più di un anno fa aveva accusato Italia Viva di voler consegnare la Puglia alle destre. Diciamo che questo lavoro lo sta già facendo il Presidente della Regione Puglia magnificamente, e non da ora».

© RIPRODUZIONE RISERVATA