Emiliano, 200milioni di mobilità passiva Puglia restino a Sud

Emiliano, 200milioni di mobilità passiva Puglia restino a Sud
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Mercoledì 10 Febbraio 2016, 18:16
BARI, 10 FEB - "La Regione Puglia sta lavorando per cercare di ridurre i danni economici derivanti da troppa mobilita' passiva" in ambito sanitario che pesa per "oltre 200milioni" che "devono restare, se non in Puglia, per lo meno nelle regioni del Sud". Lo sottolineano in una nota congiunta il presidente e assessore alla Sanita' della Regione, Michele Emiliano, e il capo del dipartimento Salute, Giovanni Gorgoni, precisando che "occorre costruire una mappa delle eccellenze del Sud e utilizzarla attraverso un coordinamento tra le Regioni" in cui "le grandi strutture private e pubbliche di eccellenza potranno e dovranno giocare un ruolo fondamentale, anche con meccanismi di premialita' extra tetto".

Per Emiliano e Gorgoni, se questo processo andasse a buon fine "le regioni del Nord precipiterebbero in un profondo rosso, dal momento che la maggior parte della loro sanita' viene finanziata proprio con la nostra mobilita' passiva". Ma "al momento - precisano - non ci puo' essere alcuna proposta in merito anche perche' la questione e' subordinata all'approvazione del Piano di riordino ospedaliero". Per Emiliano e Gorgoni, "riassorbire la mobilita' sulle alte specialita' e' un compito cui possono assolvere sia i grandi privati e gli enti ecclesiastici per una ragione di opportunita', sia le grosse strutture di sanita' pubblica per una ragione di necessita'".

"Infatti la legge di Stabilita' 2016 - spiegano - prevede per le strutture pubbliche sia l'obbligo di equilibrio finanziario sia il rispetto degli standard ministeriali di efficacia di cura". Rimarcando infine che "non c'e' alcuna proposta per autorizzare i privati e gli enti ecclesiastici accreditati a sforare il tetto di spesa per intercettare i flussi di pazienti che si recano fuori regione per curarsi, cosi' come non c'e' alcuna delibera di giunta che ne autorizzi l'accordo", Emiliano e Gorgoni concludono che "resta in piedi l'ipotesi gia' illustrata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di gestire e organizzare la mobilita' passiva attraverso accordi con le altre regioni del Sud".(ANSA).
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