Emergenza bombe a Foggia, la visita del ministro Lamorgese. Doppia tappa in Prefettura e all'Università

Emergenza bombe a Foggia, la visita del ministro Lamorgese. Doppia tappa in Prefettura e all'Università
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 19:40

Prima il Comitato provinciale per la Sicurezza, poi l'Università. Due tappe significative per dare una risposta all'odiosa e drammatica spirale di attentati e bombe degli ultimi giorni. Lo Stato prova a rispondere alla violenza nel Foggiano con la presenza della ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese. La titolare del Viminale è arrivata in Prefettura alle 9.15 e al momento sta presiedendo il Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica, a cui prendono parte il capo della Polizia - direttore generale della Pubblica Sicurezza, i comandanti generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Procuratore Nazionale Antimafia, i vertici della locale Procura della Repubblica e della Direzione distrettuale antimafia di Bari. La riunione del Comitato rappresenta l'occasione per valutare le misure da assumere per intensificare l'attività di prevenzione e di controllo del territorio, potenziando la strategia di contrasto già attivata.A seguire, la presentazione della Associazione «Fai Antiracket e Antiusura di Foggia Luigi e Aurelio Luciani». Nella zona della Prefettura la sicurezza è garantita da 150 uomini delle forze dell'ordine.

Il piano del ministro: 50 poliziotti in arrivo e rinforzi per l'attività giudiziaria

«Non ho potuto rinunciare a questo appuntamento perché secondo me loro sono il futuro della nostra società». Lo ha detto la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, che partecipa a un incontro con gli studenti all'Università di Foggia, dopo gli attentati dinamitardi degli ultimi giorni. «Dobbiamo - aggiunge - fare in modo che i valori di legalità, di giustizia, penetrino in questa società foggiana dove abbiamo avuto episodi di particolare gravità. È importante dialogare con i ragazzi universitari».

La ministra si è poi soffermata sugli esiti del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al quale ha preso parte in mattinata in Prefettura: «Oggi - ha evidenziato - si è svolto un Comitato molto importante perché abbiamo posto le basi per un piano di azione concreto misurato alle esigenze di Foggia e della provincia di Foggia». «Tra l'altro - ha aggiunto - nel pomeriggio avremo una videoconferenza con il sindaco di San Severo, paese comune toccato anch'esso da episodi gravissimi di criminalità». «Quindi - ha concluso - credo che la presenza delle più alte istituzioni della sicurezza e dello Stato a Foggia sia un segnale importante per dire che lo Stato c'è»..

Il sottosegretario Sisto: «Fermeremo l'escalation di violenza»

«I gravissimi attentati nel Foggiano hanno evidenziato la necessità di un ulteriore presidio di attenzione sul territorio.

Pur senza moltiplicare le strutture della Direzione distrettuale antimafia, sono perciò già stati individuati dei locali per consentire il rafforzamento dell'azione della Dda di Bari in questa zona della Puglia, così come ribadito dal procuratore della Repubblica Roberto Rossi». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto a margine del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica in corso questa mattina a Foggia, presieduto dalla ministra Lamorgese. «Lo Stato è qui - ha aggiunto Sisto - per far sentire la sua presenza determinata al fianco dei cittadini contro una escalation di violenza che intende minare la democrazia. Non lo permetteremo».

Associazione antiracket: «Denunciare è difficile se restiamo soli»

«La denuncia è difficile se restiamo soli. Penso alla mia esperienza: probabilmente in quel momento ero solo e non bisogna essere soli». Lo ha detto Alessandro Zito, presidente della neo associazione antiracket di Foggia dedicata ai fratelli Luciani, Luigi e Aurelio, di 47 e di 43 anni, colpevoli soltanto di aver assistito involontariamente all'uccisione del boss Mario Luciano Romito e di suo cognato, Matteo De Palma: per questo furono inseguiti e fucilati nella strage di mafia di San Marco in Lamis (Foggia) del 9 agosto 2017. «Ho avuto la fortuna - racconta Zito - di conoscere Tano Grasso che mi ha coinvolto nella Fai. Questa è una associazione che non ti fa sentire più solo», - spiega -. Zito, imprenditore di Foggia, fu vittima nel 2014 di intimidazioni, tanto da essere costretto a cambiare città. «Non ho ancora incontrato le vittime delle bombe dei giorni scorsi perché penso sia prematuro» - aggiuge -. Le vittime stanno vivendo un momento particolare della loro vita e bisogna lasciarle un attimo serene. Nei prossimi giorni avremo modo di vederci e parlarci».

Confindustria: «Imprenditori denuncino»

«Dalla morsa della criminalità organizzata si può uscire solo lavorando insieme: gli imprenditori devono denunciare e, in collaborazione con lo Stato, contribuire a contrastare questo inaccettabile fenomeno». Ne è convinto il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, che ha partecipato oggi a Foggia al vertice sull'ordine e la sicurezza pubblica alla presenza della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. «Non si deve cedere a nessuna forma di ricatto - sottolinea Fontana - Confindustria ha fatto della legalità un punto prioritario del suo programma per dare il proprio contributo al contrasto di tutte quelle forme di illegalità che minacciano ed alterano la libertà d'impresa».

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