Effetto guerra e pandemia, il turismo frena ancora: «In Puglia prime disdette»

Effetto guerra e pandemia, il turismo frena ancora: «In Puglia prime disdette»
di Rita DE BERNART
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Sabato 19 Marzo 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:33

Una ripartenza senza la spinta sperata. Il comparto turistico aveva riposto in questa primavera le speranze per il ritorno a una programmazione a lungo termine. Il balzo in su della curva pandemica, con la Puglia fra le prime tre regioni italiane per numero di contagi e incidenza, e la guerra in Ucraina generano invece ancora una volta un effetto molla sulle prenotazioni. Resta alto l’interesse, ma inevitabilmente rallentano le richieste dall’estero e, in alcuni casi, arrivano persino le prime disdette.

A soffrire innanzitutto il settore dell’extra lusso e il business. Di questi temi si è parlato ieri a Bari in un incontro organizzato da Federalberghi nazionale che ha riunito presso l’hotel Parco dei Principi i direttori e segretari delle organizzazioni aderenti alla principale associazione degli albergatori. Al meeting hanno partecipato anche Antonio Decaro, presidente nazionale dell’Anci e sindaco di Bari, i deputati Alberto Losacco e Francesca Galizia.

L'associazione

«Siamo felici – ha dichiarato il presidente di Federalberghi Puglia e numero due nazionale, Francesco Caizzi - che finalmente abbiamo ritrovato il piacere di confrontarci, pianificare e lavorare fisicamente insieme. L’adesione che abbiamo registrato ci ha fatto estremamente piacere, non solo per il nostro territorio, ma per tutti noi del comparto che abbiamo patito il dramma della pandemia. A questo oggi, purtroppo, si aggiunge anche la difficoltà dovuta al conflitto in Ucraina. Nessuno di noi, malgrado le difficoltà, riesce a pensare solo alla ricaduta economica che tale guerra avrà sul nostro settore: è soprattutto l’aspetto emotivo che ci travolge».
Gli effetti però si fanno già sentire in modo evidente e destano non poca preoccupazione. «Questo evento – spiega Dinno De Risi, imprenditore di Bari e presidente nazionale dei giovani albergatori di Federalberghi- era stato pensato per mettere sul tavolo della discussione temi e problematiche note da tempo e quelli legati alla pandemia che pensavamo fosse quasi alle spalle. E invece ci ritroviamo a fare i conti con le ultime notizie poco confortanti. Con la curva dei contagi in salita e con la guerra, il business che sembrava in timida ripresa ha subito un nuovo arresto. Ma anche il segmento vacanziero e degli individuali sta subendo un rallentamento. Ci sono meno richieste e arriva persino qualche cancellazione dall’estero. Certo l’auspicio è quello di fare una buona stagione, ma certamente se dovremo lavorare ancora con gli italiani sarà una stagione che si chiuderà sotto data e non in anticipo. Le nostre aziende insomma continuano a vivere un momento di grande crisi, da novembre soffriamo i rincari dell’energia elettrica e del gas, ma anche delle materie prime e tutto in un momento di scarsa liquidità e dopo due anni di perdite». 


I nodi sul tavolo

Proprio sui temi liquidità, moratoria dei mutui e investimenti si gioca la partita per salvare il comparto dal perdurare di una crisi che potrebbe risultare fatale. Pronto a intervenire tra i relatori della riunione Michele Boccardi, senatore e presidente nazionale di Assoeventi, è stato invece trattenuto a Roma. «Ci troviamo in un momento delicato per il settore – commenta Boccardi -. Dopo due anni di pandemia, che sembrava al tramonto, queste ultime notizie hanno un impatto molto negativo, in particolare a causa della guerra, ad esempio, la Puglia come tutto il Paese avrà grosse perdite per quanto riguarda il segmento dell’extra lusso rappresentato per il 45% dai russi. E la Puglia è considerata dalle riviste internazionali ai primi posti al mondo come destinazione del lusso. Ma non solo, anche il nuovo incremento dei contagi sta incidendo negativamente.

Siamo in una situazione pericolosa per il settore che, ricordiamo, nella nostra regione ha un grande impatto occupazionale. Al momento c’è un grosso problema di liquidità per le aziende. A fronte di consistenti perdite degli ultimi due anni, ci sono i rincari esorbitanti dei costi dell’energia e dal primo gennaio è scaduta la moratoria sui mutui: molte aziende si ritrovano a pagare pesanti rate degli investimenti fatti in periodo pre-Covid in virtù del trend in crescita costante registrato dal turismo pugliese. In più, da giugno, scadranno anche i 24 mesi di pre-ammortamento per chi ha usufruito di mutui con il decreto Cura Italia. Per questo abbiamo chiesto che, con il prossimo decreto che sarà varato in regime di emergenza per la guerra, venga prorogata la moratoria su tutti i mutui. Chi ha le spalle larghe riuscirà a pagare, ma tanti invece rischiano di non riuscire a farlo con gravi conseguenze».

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