Edilizia, incentivi da record: in un anno lavori per un miliardo di euro. Superbonus, salta il tetto Isee per le villette

Edilizia, incentivi da record: in un anno lavori per un miliardo di euro. Superbonus, salta il tetto Isee per le villette
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Lunedì 8 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:38

Se non bastassero i diversi dati finora a disposizione che testimoniano il boom dell’edilizia in Puglia grazie soprattutto ai bonus disponibili, ce n’è un altro che conferma il quadro: nell’ultimo quinquennio è stato movimentato oltre un miliardo di euro di detrazioni fiscali per riqualificare gli immobili in Puglia. Il 2021, seppur non ancora terminato, rappresenta già un anno record. Per esempio, l’ammontare delle detrazioni per le spese del recupero del patrimonio edilizio sono aumentate dai quasi 165 milioni di euro del 2016 ai 279 milioni dello scorso anno. Le detrazioni per interventi finalizzati al risparmio energetico, sono aumentati dai 26 milioni del 2016 ai 48 milioni del 2020. Grazie, come noto, ad alcune misure che hanno messo ulteriore benzina: nel giro di alcune settimane gli interventi edilizi inerenti il Superbonus 110% sono saliti per esempio a 3.627 nella sola Puglia (dati aggiornati al 31 ottobre 2021). Sono stati i palazzi delle decadi 1970-80 e 1980-90 a tirare la volata con molti cantieri per riqualificarli. Ultimamente è la corsa al Bonus Facciate a dare un’ulteriore accelerazione, soprattutto in ambito condominiale considerato che dal primo gennaio l’aliquota di detrazione scenderà dal 90 al 60 per cento e, pertanto, aumenterà la spesa a carico dei proprietari di casa dal 10 al 40 per cento.

Lo studio


È quanto emerge dall’ultimo studio condotto dal data analyst, Davide Stasi, che ha elaborato tutti i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi presentate dai pugliesi in un report complessivo che già ieri è stato anticipato su queste pagine. L’analisi prende in esame ogni aliquota di detrazione - dal 36 al 110% - introdotta per poter incentivare i lavori di recupero del patrimonio immobiliare.

In dichiarazione dei redditi c’è un campo riservato alle spese di ristrutturazione edilizia per poter detrarre il 50 per cento dei costi sostenuti dal 26 giugno 2012 (precedentemente, invece, era del 36 per cento) e del 65 per cento per le spese relative a misure antisismiche; per queste ultime la percentuale può arrivare all’85 per cento; dal 2018 è introdotta la detrazione del 36 per cento per il bonus verde. Ed ancora, per le spese di riqualificazione energetica la detrazione è del 65 per cento per gli esborsi fatti dopo il 5 giugno 2013 (precedentemente era del 55 per cento). La percentuale sale al 70 per cento e al 75 per cento per le parti comuni di edifici condominiali e all’80 per cento e all’85 per cento per misure antisismiche su parti condominiali.

Il patrimonio edilizio


«Gli interventi - spiega Stasi - hanno riguardato, principalmente, gli edifici costruiti nel decennio 1970-1980 e, a seguire, quelli del decennio 1980-1990. Meno nuove costruzioni, dunque, ma più ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche: il comparto edile si è messo alle spalle la lunga crisi iniziata nel biennio 2011-2012. Il calcolo tiene conto dell’ammontare complessivo delle detrazioni che si riferiscono agli interventi degli anni precedenti e della forte spinta rappresentata dai bonus recentemente introdotti: il Bonus Facciate (con detrazione al 90 per cento) in vigore dal primo gennaio 2020 e il Superbonus (con detrazione al 110 per cento) in vigore dal primo luglio 2020. Per incentivare ulteriormente i lavori, è stato emanato il decreto-legge numero 77 che semplifica la disciplina per fruire del Superbonus, stabilendo che attraverso una comunicazione di inizio lavori asseverata (Cilas) è possibile attestare gli estremi del titolo abilitativo che ha previsto la costruzione dell’immobile, non rendendo più necessaria l’attestazione dello stato legittimo».
Va ricordato infine che nel corso del 2020, ben 438.747 contribuenti hanno fruito delle detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio, documentando le spese riferite all’anno d’imposta 2019. L’ammontare complessivo delle detrazioni (che si riferiscono anche agli interventi degli anni precedenti) è stato di 279 milioni 308mila euro, per una media per contribuente pari a 637 euro. Riguardo agli interventi finalizzati al risparmio energetico, 98.387 pugliesi hanno portato in detrazione 48 milioni 476mila (per una detrazione media pari a 493 euro).

Il Superbonus per le villette: "salta" il tetto Isee

Il pressing nei confronti del governo sembrerebbe aver funzionato: l'orientamento, all'interno della manovra, sarebbe quello di dare il via libera al Superbonus 110% nelle villette senza soglia Isee a 25 mila euro, ma con l'obbligo di presentare in tempi rapidi la certificazione di inizio lavoro asseverata. La prima versione del provvedimento, infatti, prevedeva la possibilità del superbonus solo per i casi nei quali i proprietari avessero un Isee (indicatore di situazione economica equivalente, che tiene conto sia di reddito che di patrimonio) non superiore a 25 mila euro. Questo criterio era stato molto criticato sia perché complicato da applicare, sia perché taglierebbe fuori molti beneficiari non particolarmente benestanti. Il forte pressing per una revisione del meccanismo potrebbe portare a cancellare il requisito dell'Isee, per richiedere invece una tempistica più serrata, con presentazione della comunicazione di inizio lavori asseverata entro una scadenza determinata (si parla del mese di marzo). In questo modo verrebbero comunque filtrate le richieste: la motivazione che aveva spinto a porre limitazione è il costo della misura, che in questo modo potrebbe essere tenuto sotto controllo.
Tra le proteste piovute in queste ultime ore - ovviamente prima che il governo virasse verso questa nuova decisione - c'era stata anche quella del presidente del Collegio Geometri di Lecce, Luigi Ratano, che rivolgendosi ai parlamentari pugliesi per sollecitare un intervento sul tema aveva detto: «I nuovi paletti del superbonus rischiano di frenare la timida ripresa del settore edilizio nel nostro territorio».


Il Collegio Geometri aveva ritenuto «non solo inutile ma fortemente svilente» la nuova norma che di fatto non consentiva più alle unità immobiliari unifamiliari (incluse le cosiddette villette) di accedere al Superbonus 110% a partire dal 2022 salvo per i proprietari con Isee che non superi i 25.000 euro annui». «C'è da chiedersi - aveva aggiunto Ratano - con quale criterio il Governo preveda di escludere dall'intervento straordinario con Superbonus 110% proprio le abitazioni unifamiliari, cioè una parte rilevante del nostro patrimonio edilizio, in molti casi, vetusto ma di pregio in quanto incluso nei centri storici di molti borghi oggi a forte attrazione turistica. Il piano di risanamento del patrimonio edilizio va visto come un tutt'uno che deve procedere nel tempo in modo uniforme per tutti gli edifici ed in tutte le aree del Paese. Riteniamo che non abbia molto senso avere escluso da questo processo a medio termine una parte dei potenziali fruitori, in particolare i proprietari di immobili unifamiliari». Il governo, infatti, salvo ulteriori sorprese dell'ultima ora, avrebbe aggiustato il tiro.
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