L'ecotassa 2020 sarà più cara: prova di forza della Regione

L'ecotassa 2020 sarà più cara: prova di forza della Regione
di Paola ANCORA
3 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Aprile 2020, 10:06
Ritocco al rialzo per l'ecotassa e, finora, nessun rimborso delle somme illegittimamente pagate dai Comuni. La Regione tira dritto. E nonostante un pronunciamento della Corte costituzionale e il verdetto definitivo della giustizia amministrativa ne abbiano sconfessato l'operato, ha previsto anche per il 2020 una tariffa massima per l'Ecotassa pari a 25,82 euro per tonnellata con una penalità del 20% in più dunque una tariffa di 31 euro/tonnellata per i municipi che non abbiano raggiunto il 65% di raccolta differenziata. Al danno, insomma, si aggiunge la beffa.

Il Consiglio di Stato aveva stabilito che, in base a una legge statale, giacché l'immondizia pugliese viene trattata in specifici impianti Tmb, all'Ecotassa va applicato uno sconto e, dunque, i Comuni devono pagare l'imposta nella misura minima di 5,16 euro per tonnellata di rifiuto che arriva in discarica. Ciò indipendentemente dall'efficacia del trattamento effettuato. Il principio vale per tutti, da Foggia a Santa Maria di Leuca, ma per dargli attuazione, la Regione avrebbe dovuto dare seguito all'ordine del giorno approvato in Consiglio regionale il 21 gennaio scorso in base al quale, per evitare disparità di trattamento, a tutti i Comuni avrebbe dovuto essere applicata la tariffa minima di 5 euro a tonnellata.

Ecotassa, 50 milioni da restituire: i Comuni dichiarano guerra alla Regione
Ecotassa, ultimo atto: i giudici danno ragione ai Comuni. Regione sconfitta: pronti risarcimenti milionari

Invece la Giunta regionale ha stabilito di escludere dal beneficio premiale tutti gli enti che non hanno fatto ricorso al Tar di fatto, quindi, aprendo la strada a un trattamento due pesi e due misure che il Consiglio voleva scongiurare - e, per di più, non dà affatto per scontato il diritto allo sconto dei Comuni usciti vincitori al Tar e al Consiglio di Stato: semplicemente, nel provvedimento del 10 marzo scorso, ipotizza l'applicazione di uno sconto «laddove... si evidenzi che le operazioni cui sono sottoposti i rifiuti rispondono alle finalità di riduzione e di recupero dei rifiuti volute dalla Legge n. 549/1995». Non solo. La Regione ha fino a ora anche escluso la possibilità di rimborsare i Comuni che hanno vinto la battaglia legale, adducendo difficoltà di bilancio. I rimborsi, infatti, ammontano a qualche milione di euro. La guerra, insomma, è destinata a proseguire, con nuovi ricorsi che, stavolta, vedranno schierati oltre 100 Comuni di tutta la Puglia, decisi a seguire le orme del Salento.

«La decisione della Regione commenta Luigi Quinto, che ha difeso i Comuni leccesi nel giudizio amministrativo per un verso, determina una evidente disparità di trattamento che i Comuni non sono disposti a tollerare, per altro verso, rappresenta una elusione del giudicato a danno dei Comuni salentini. È un dato di fatto che la Regione abbia commesso un errore a danno dei cittadini pugliesi richiedendo il versamento di somme che non poteva richiedere. Invece di precipitarsi a restituire quegli importi, dopo che la Corte costituzionale ed il Consiglio di Stato hanno certificato l'errore, si trincera dietro esigenze di bilancio, come se tale circostanza potesse legittimare un comportamento contra legem».

Quinto, quindi, da un lato si prepara a un nuovo ricorso in rappresentanza di un centinaio di enti, che gli hanno già conferito mandato; dall'altro ha già presentato diffida alla Regione perché ritiri l'ultima determina sulle tariffe dell'Ecotassa e proceda a rimborsare ai Comuni le somme in più pagate in passato. «Pur essendo decorsi quasi tre mesi dalla fine del contenzioso scrive - la Regione Puglia non ha ancora provveduto alla restituzione delle somme indebitamente ricevute dai miei assistiti. () La doverosa restituzione di quelle somme è divenuta indifferibile, anche in considerazione del fatto che quegli importi devono essere utilizzati dai Comuni per ridurre la Tari a diretto vantaggio dei cittadini». Un'altra battaglia legale è alle porte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA