Duello Meloni-Schlein, la sfida al femminile travolge anche la Puglia

Duello Meloni-Schlein, la sfida al femminile travolge anche la Puglia
di Paola ANCORA
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Mercoledì 1 Marzo 2023, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 12:46

Una rivoluzione copernicana in cinque mesi. Tanti ne sono trascorsi fra l’elezione di Giorgia Meloni, prima donna presidente del Consiglio, e l’elezione di Elly Schlein a segretaria del Partito democratico, anche in questo caso la prima della storia. Difficile non vedere il filo rosa che unisce idealmente i due avvenimenti. L’underdog della destra sociale che, granitica nella sua coerenza di argomenti e ideali, ha rifiutato alleanze di comodo traghettando un partito – Fratelli d’Italia - che valeva il 4% fino al 26%. E l’underdog del principale partito del centrosinistra, il Pd, che ha stracciato la tessera (per rifarla appena due mesi fa, ndr) contestando Renzi, l’eccesso di moderatismo e le decisioni – prese o mancate - su temi decisivi come ambiente, precariato e diritti civili. Un unicum nel panorama europeo che promette di scatenare “the butterfly effect”, ovvero l’effetto farfalla: la variazione apportata a un sistema – gestito finora da soli uomini – è capace di generare un effetto a catena rilevante per un lungo periodo di tempo. Dunque c’è da essere ottimisti anche nella Puglia che, a sinistra, alle Politiche non ha eletto nemmeno una donna per scelta della segreteria nazionale e dei maggiorenti del partito. E che, ancora, nel 2020 ha costretto il Consiglio dei Ministri ad attivare i poteri sostitutivi per l’adeguamento della legge elettorale alla doppia preferenza di genere. 

Le ricadute sui territori


Ora, con una segretaria dichiaratamente femminista – le cui linea e capacità saranno giudicate sui fatti e nelle urne – il quadro promette di cambiare già dai prossimi appuntamenti elettorali: a Brindisi si voterà a maggio prossimo; a Bari città, roccaforte di Antonio Decaro e Michele Emiliano, entrambi sostenitori di Stefano Bonaccini, l’area Schlein potrebbe rivendicare la candidatura a sindaco per Paola Romano, l’assessora che ha scelto apertamente di sostenere la deputata e che è, da ieri, componente dell’assemblea nazionale del Pd insieme con molte altre giovani amministratrici come Valentina Avantaggiato, sindaca di Melpignano, nel Salento; Annachiara Serio e Alessia De Santis, outsider del Tarantino di 24 e 27 anni; la consigliera regionale Lucia Parchitelli (per l’elenco completo degli eletti si veda l’articolo in questa pagina, ndr). 
Volti e storie di un riscatto che solo all’inizio di questo 2023 pareva impossibile, scorrendo l’elenco dei dieci pugliesi più influenti e trovandovi soltanto uomini.

E che ora, compiuto il primo passo, non deve esaurirsi nell’alveo della politica, ma riuscire a innervare la società pugliese fin nei suoi gangli più profondi, coinvolgendo le tante che non partecipano alla vita pubblica o che, semplicemente, non lavorano. In Puglia, infatti, si registra ancora un tasso di occupazione femminile del 35,5% a fronte di una media nazionale, pur molto bassa rispetto al resto d’Europa, del 52,7%. E mentre si discute di economia e crisi del sistema pensionistico, mentre si profetizza l’inesorabile spopolamento del Sud avvizzito da una crescente denatalità, ma senza mai incidere davvero nelle politiche per una effettiva parità di genere, Meloni e Schlein - 46 anni la prima, 37 la seconda - si prendono la scena, dominata per anni dal “bullismo” maschile. E promettono la rivoluzione più attesa, «la più grande», come scriveva Oriana Fallaci. Ovvero la rivoluzione che «in un Paese cambia le donne e il loro sistema di vita». Con un battito d’ali di farfalla. 

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