Dpcm, verso il no agli spostamenti fra regioni: «E Gesù può nascere due ore prima»

Dpcm, verso il no agli spostamenti fra regioni: «E Gesù può nascere due ore prima»
di Maria Claudia MINERVA
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Venerdì 27 Novembre 2020, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 22:58

«Sarà un Natale diverso, sacrifici ancora necessari per non esporci a una terza ondata in gennaio con un alto numero di decessi». Nonostante le diverse e contrastanti sollecitazioni, la posizione del premier Giuseppe Conte continua a rimanere di estrema prudenza. Nella riunione che il presidente del Consiglio ha avuto con i ministri Dario Franceschini (Pd), Alfonso Bonafede (M5S), Teresa Bellanova (Iv), il ministro della Salute Roberto Speranza (Leu) e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, non si è entrati nel dettaglio, ma su come dovrà essere il «Natale diverso» le distanze restano.


Raffica di incontri, dunque, in una giornata decisiva, quella di ieri, sul fronte del nuovo Dpcm Natale che entrerà in vigore il 4 dicembre e conterrà le nuove misure per fronteggiare l'epidemia di Coronavirus. Prima il vertice con i capi delegazione del governo e i ministri interessati, poi il summit con le Regioni. Due appuntamenti cruciali per la road map delle misure che resteranno valide durante le vacanze di Natale e di fine anno.
Al momento due le novità che sembrano emergere in maniera chiara: gli impianti sciistici non riapiranno durante le feste, così come il coprifuoco dovrebbe restare anche la vigilia di Natale, con buona pace della messa di mezzanotte. «Anche Gesù bambino dovrà adattarsi all'emergenza Covid e «non sarebbe un'eresia farlo nascere due ore prima» il 24 dicembre.

Francesco Boccia, da «cattolico» usa l'ironia per far capire che il governo non intende deflettere dalla linea della massima prudenza durante le festività. E il premier Conte ha ribadito: «Altri sacrifici? È necessario, non possiamo abbassare la guardia, gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi».


Delle restrizioni durante le feste - con il coprifuoco che potrebbe restare dunque alle 22 anche la notte di Natale - si è parlato soprattutto nella prima riunione tra governo ed Enti locali e Regioni. Una videoconferenza interlocutoria, è stata definita dalle parti, alla quale ha preso parte anche il ministro della Salute Roberto Speranza. «L'indice RT è di pochissimo sopra 1, ma serve ancora prudenza - ha affermato -. Dobbiamo evitare di disperdere i sacrifici fatti finora».


Al centro delle preoccupazioni dei governatori la scuola e le vacanze sulla neve, con i mancati introiti di quest'ultimo settore a seguito di un'ormai sicura chiusura prolungata degli impianti. Restano diversi altri punti da definire per il Dpcm di Natale. Uno è quello degli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione. L'altro quello degli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti: anche su questo l'orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, al massimo con qualche deroga in caso di ricongiungimento con genitori anziani, e comunque riguarderebbe solo un figlio.


Il nuovo Dpcm sulle misure anti contagio dovrebbe comunque confermare l'impianto del decreto attuale, con la divisione delle Regioni in tre fasce, e introdurre specifiche restrizioni per il Natale. In particolare - questo è l'orientamento - dovrebbero restare gli automatismi legati al monitoraggio, che prevedono il passaggio progressivo da zona gialla ad arancione o rossa o viceversa (senza «salti» di due da rossa a gialla). Tra divieti e raccomandazioni, come quella di non allestire tavolate più di 8 persone, lo slalom non sarà facile anche perché alcune regioni hanno una discesa dei contagi molto più lenta di altre e c'è sempre il rischio che alcuni presidenti di regione decidano di inasprire le indicazioni che il governo intende mettere nel nuovo Dpcm. La nuova riunione di oggi che Conte avrà con i capi delegazione non sarà però decisiva anche perché il governo deve incontrare di nuovo i governatori anche alla luce dei dati che sempre oggi fornirà il Cts e che potrebbero permettere al alcune regioni di cambiare colore, e al governo di tirare un sospiro di sollievo.

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