“Re Artù” e il presidente Emiliano, la doppia indagine che ha scosso i palazzi

“Re Artù” e il presidente Emiliano, la doppia indagine che ha scosso i palazzi
di Roberta GRASSI
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Martedì 12 Luglio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 14:10

Due iscrizioni nel registro degli indagati per il presidente della Regione Michele Emiliano, in quel di Lecce. Dell’esistenza di due fascicoli, uno del 2018 e l’altro del 2021, si apprende dalle carte dell’inchiesta che coinvolge l’ex senatore e assessore regionale Salvatore Ruggeri e che si è abbattuta sulla sanità salentina, tra accuse di vantaggi concessi e ottenuti e di una «incessante e multiforme opera di illecita svendita della funzione pubblica di cui gli indagati si sono resi responsabili attraverso una moltitudine di attività amministrative abusive dipanatesi in un susseguirsi concatenato di condotte illecite di ogni genere», scrive il gip Simona Panzera
La figura del governatore c’entra poco con l’inchiesta salentina, se non per alcune conversazioni telefoniche che sono confluite nel fascicolo del pm Alessandro Prontera, accidentali captazioni della guardia di finanza che ascoltavano le telefonate di Ruggeri. 

L'apertura del procedimento

Da qui l’apertura di un procedimento per rivelazione di segreto istruttorio a carico di un sottufficiale della guardia di finanza che è stato poi archiviato, per assenza assoluta di riscontri alle affermazioni intercettate. 
Nell’ambito di questo approfondimento investigativo, il pm Prontera ha disposto accertamenti. In particolare una consulenza tecnica a un esperto, Dario De Rinaldis, incaricato di verificare se effettivamente vi fossero iscrizioni che riguardavano Emiliano e se qualcuno avesse fraudolentemente consultato il sistema che può essere interrogato soltanto dai diretti interessati o per specifiche ragioni. 
L’accesso al sistema, da parte del perito, è stato effettuato nel luglio 2021 quando è emerso che c’erano effettivamente due procedimenti a carico del governatore, uno del maggio 2018, proveniente da un fascicolo aperto nei confronti di persone non identificate e l’altro del maggio 2021, stessa provenienza. 
In nessuno dei due casi il presidente della Regione ha ricevuto informazioni di garanzia, come confermato dal suo legale, Gaetano Sassanelli. Non sono stati prodotti atti noti all’indagato ragion per cui non sarebbe stato informato neppure in caso di archiviazione, ipotesi che non si può escludere in nessuno dei due casi, soprattutto nel primo (l’inchiesta più datata). Impossibile conoscere quindi il merito delle diverse inchieste, trattandosi di atti coperti da segreto. 
Qualcuno, tra cui lo stesso Emiliano, però, era conoscenza dell’esistenza delle stesse, almeno in parte e a quanto pare da fonti indirette.

La questione era finita nelle chiacchierate private degli esponenti politici, in periodi frenetici dal punto di vista elettorale. 

L'intercettazione

Il 12 dicembre del 2019, Ruggeri chiama il presidente. Si discute di questo: «È lo stesso reparto della Guardia di finanza - gli dice Emiliano - che si occupa di tre indagini completamente diverse una dall’altra, non collegate, quindi voglio dire è evidente che ci stanno provando, però non è così semplice con una persona che non ha mai fatto niente di male in vita sua». 
C’è poi una conversazione successiva, nel gennaio 2020, in cui Ruggeri lamenta di essere stato escluso da eventi e cene e si riparla delle “voci” che circolano sulle questioni giudiziarie e anche su come, secondo il diretto interessato, le informazioni siano trapelate. 
Su questo è fatta chiarezza nel decreto di archiviazione del gip Panzera. La richiesta di archiviazione è del 6 maggio 2022, mentre il provvedimento del gip è del 20 maggio successivo. Si esclude che vi sia stata l’azione di una talpa, e quindi anche qualsiasi tipo di complotto in danno di Emiliano. «Le indagini non hanno offerto alcun riscontro su possibili fughe di notizie o interferenze», viene specificato. 
«Basti dire - spiega il pm Prontera - che i contatti telefonici si attestano a un periodo successivo a quello in cui avvenivano le interlocuzioni tra Emiliano e Ruggeri, allorché discutevano di manovre giudiziarie. Né infine gli esiti delle verifiche agli accessi Sicip (il software per consultare le iscrizioni degli indagati, ndr), hanno offerto dati più conducenti». E più precisamente, non si può «escludere la veicolazione e diffusione di informazioni apprese in ambiti diversi anche da Lecce, e comunque rispetto a indagini o procedimenti penali già noti agli interessati, come proprio Michele Emiliano».

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