Dieci articoli e ventiquattro firme già raccolte per rispondere alle piazze del fine settimana, a Bari come a Foggia e nel resto d'Italia. La Puglia potrebbe avere presto una legge contro l'omobitransfobia e in grado di garantire i diritti Lgbti, facendo argine alle disparità di genere. Il dispositivo è stato presentato in via Gentile nelle scorse ore ed arriva dopo le diciotto fumate nere della scorsa consiliatura – senza che la misura sia mai andata oltre la calendarizzazione in Aula - ma anche a stretto giro dal voto del Senato che ha bocciato il disegno di legge Zan. Dovranno trascorrere sei mesi prima che si possa tornare a discutere un testo sullo stesso argomento. Intanto, la Regione accelera. Primi firmatari, i consiglieri dem Donato Metallo e Francesco Paolicelli. Al loro fianco, il capogruppo Filippo Caracciolo e la consigliera del presidente, Titti De Simone, oltre ai portavoce delle associazioni coinvolte.
L'impianto complessivo è quello al quale aveva già messo mano l'esecutivo precedente e recepisce le buone pratiche attive a tema, come il tavolo che il Comune di Bari ha istituito da tempo: dalle politiche per l'inclusione lavorativa all'attività di formazione per insegnanti e personale scolastico, volta alla cittadinanza attiva – e già oggetto di discussione dell'articolato iniziale – passando per gli interventi in materia socio assistenziale. «Forse non ci siamo resi conto di quello che è il messaggio che sta arrivando a noi rappresentanti istituzionali, cioè garantire i diritti.