Discoteche, Puglia in prima linea per le aperture. Nominati gli esperti

Discoteche, Puglia in prima linea per le aperture. Nominati gli esperti
di Francesco DE PASCALIS
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Domenica 27 Giugno 2021, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 29 Giugno, 07:44

Il via libera del Comitato tecnico-scientifico all'apertura delle discoteche in zona bianca è stato accolto con moderata soddisfazione dagli addetti ai lavori, da mesi fermi e in evidente difficoltà lavorativa. Bene l'esibizione necessaria del green pass, così come il mantenimento del registro degli accessi per 14 giorni. Ma restano ancora problemi, che vanno dall'assenza di una data di apertura alla capienza dimezzata del 50%. In prima linea per le aperture dei locali da ballo c'è proprio la Puglia.

La nomina degli esperti pugliesi

A testimoniarlo è la nomina di esperti per un avvio in sicurezza e tra questi la nomina come consigliere in Health&safety management for media and entertainment industry del consigliere Luca Rutigliano. «Tra i vari compiti assegnatimi - spiega proprio Rutigliano - ricoprirò la parte istituzionale di congiunzione con i settori economici legati all'entertainment, alle attività culturali, all'industria dello sport, ho.re.ca ed eventi, ovvero quelli maggiormente colpiti dal perdurare dello stato di epidemia».

I gestori: un buon segnale


Positivi anche i giudizi dei gestori-proprietari. Tra questi, Pierpaolo Paradiso della Praja di Baia Verde a Gallipoli. «È un segnale di ripresa per le nostre attività», premette. «Lavorare al 50% della capienza non è il massimo, però è certamente un inizio. Speriamo che gli indici di contagio si abbassino ad agosto, in modo da migliorare anche la nostra situazione e provare ad avere una capienza maggiore». Sul green pass: «Ben venga se ci darà la possibilità di lavorare tenendo lontani tutti da un possibile contagio. Per quanto riguarda invece i tamponi, noi della Praja - conclude - ci siamo organizzati, creando una collaborazione con un centro di analisi che allestirà una periferica all'ingresso del nostro locale, in modo tale che coloro i quali vorranno accedere nel nostro locale, senza avere effettuato un vaccino o essere stati colpiti dal virus Covid-19, potranno farlo sul momento, nell'immediato. Per agevolare i ragazzi abbiamo calmierato il prezzo. Costerà 10 al cliente, ma abbiamo previsto per ognuno di loro che effettuerà il test, una consumazione spendibile all'interno del locale».
Meno positivo Paolo Pastore, proprietario e ad del Riobò di Lido Conchiglie, sempre a Gallipoli: «La bozza è abbastanza complessa e poco realizzabile - afferma - soprattutto per i costi elevati sia per i proprietari e gestori che per gli utenti. La domanda che mi pongo è: ma i ragazzi spenderebbero mai oltre al biglietto per accedere in disco anche il costo del tampone, ogni giorno? Mettendomi nei loro panni risponderei di no. Certo ci dobbiamo adattare perché dobbiamo ripartire e per questo auspico di fare squadra ed utilizzare tutti gli stessi sistemi per portare un po' di attività a Gallipoli, perché se uno fa in un modo e l'altro in maniera differente, le cose funzioneranno poco». Poi la conclusione e gli auspici di Pastore. «Abbiamo di fronte una stagione con spese triplicate, meno posti all'interno dei locali, con gli artisti che non hanno molte disponibilità in quanto altre località come Mikonos sono già attive da un mese e mezzo».
«Sono stati 11 mesi drammatici per le nostre aziende e per i nostri dipendenti», osserva Aldo Iaia della discoteca Aranceto, a pochi passi dall'esclusivo villaggio di Rosa Marina, «È inutile nasconderlo. Ora serve responsabilità da parte di tutti. E noi ne abbiamo avuta fin troppa già. Al momento ritengo quasi tutte giuste le misure per ripartire. Sono infatti d'accordo all'ingresso legato al Green Pass, ma limitare la capienza al 50% è un'indicazione che per noi vorrebbe dire dare un'ulteriore e forse ultima mazzata al nostro settore. Aspettiamo la versione ufficiale di quello che sarà il protocollo definitivo, ma non va inserito questo limite». «Noi strutture autorizzate siamo chiuse dal 16 agosto del 2020», dice ancora Iaia, che rimarca il «noi autorizzate». «A differenza di tanti altri, infatti continuiamo a fare sacrifici ed investimenti per riaprire nel rispetto della legalità e della sicurezza. Ed è per questo che riteniamo necessario rivedere il limite della capienza: il Green Pass è già una garanzia».
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