Il Tar conferma la decisione del Governo: «Discoteche chiuse». E a scuola si andrà con le mascherine

Il Tar conferma la decisione del Governo: «Discoteche chiuse». E a scuola si andrà con le mascherine
di Massimiliano IAIA
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Giovedì 20 Agosto 2020, 08:25
La decisione è arrivata nel giro di 48 ore: niente da fare per le discoteche, dovranno restare chiuse fino al 7 settembre, così come disposto dal governo con l'ordinanza di domenica scorsa. È quanto stabilito dal Tar del Lazio, che si è espresso sul ricorso presentato dal Silb, il Sindacato italiano locali da ballo, dopo la decisione dell'esecutivo - alla luce della risalita dei contagi da coronavirus in tutta Italia - di chiudere le discoteche, considerate tra i principali luoghi in cui si registrano assembramenti tra i giovani. Non gli unici, però, avevano replicato titolari e gestori delle strutture, ritenendo di essere stati gli unici a pagare. E intanto, il dibattito si sposta ora sulla riapertura delle scuole: si parla di obbligo di mascherina in classe dai 6 anni in su.

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Prima, in ogni caso, va definitivamente archiviata la questione-discoteche, alla luce della decisione del Tar del Lazio. Gli interessi dei gestori - secondo il magistrato - sono secondari rispetto alla salute. Nel provvedimento di ieri, si legge che la posizione dei gestori dei locali «risulta recessiva rispetto all'interesse pubblico alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto». Per il prossimo 9 settembre è stata fissata l'udienza in camera di consiglio per la valutazione collegiale del ricorso. Ma intanto Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp, protesta: «L'invettiva contro le discoteche ha fatto dimenticare due fattori: primo, non c'è un solo contagio attribuibile a una discoteca; secondo i lavoratori di questo comparto hanno gli stessi diritti degli altri. E non abbiamo considerato l'80% dei locali, chiuso da fine febbraio. Aziende che devono pagare affitti, tasse, stipendi. Alcune stanno già portando i libri in tribunale. Al problema economico si aggiunge quello sociale: dove si concentreranno ora i ragazzi? Abbiamo già notizia dei primi rave, di feste abusive organizzate e promosse attraverso i social. Il virus lì non c'è? Non sarebbe stato più saggio farli radunare in luoghi sanificati, con capienze controllate e registrazione dei partecipanti?».

I rappresentanti delle discoteche hanno incontrato ieri il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che ha promesso sostegno economico al settore, con misure di ristoro specifiche da inserire nel dl Agosto. «Ma non è vero che il ministro abbia garantito 30mila euro per ogni discoteca», spiega Pasca. Per Alan Palmieri, direttore artistico di Radionorba e dal 2018 alla guida artistica e alla conduzione della trasmissione televisiva Battiti Live in onda su Italia 1, «l'apertura delle discoteche a giugno presupponeva la responsabilità di gestione di un settore come quello dell'intrattenimento che poggia le sue basi sulla socialità. E dunque, sull'assembramento. Responsabilità che non può essere lasciata solo al libero arbitrio di gestori e titolari dei locali. Era necessario un protocollo dettagliato di regole e misure di prevenzione dei rischi. Ma anche, forse, un ripensamento complessivo dei format e della programmazione delle serate di locali e discoteche. Un po' come è stato per Battiti Live: un format che abbiamo rivoluzionato proprio per garantire il massimo rispetto delle regole».

Ora il dibattito si sposta sulle scuole: arriveranno entro ottobre 2,5 milioni di banchi monoposto, sono a disposizione altri 70 milioni per gli enti locali che dovranno cercare spazi dove fare lezione mentre le mascherine andranno indossate da tutti gli studenti, esclusi i bimbi sotto i 6 anni: di tutto questo si è discusso nei vari incontri che si sono succeduti per la ripartenza della scuola. Con l'indicazione che sono «infondati» i timori dei presidi sulla responsabilità. Il Comitato tecnico scientifico è tornato a quella che era stata la sua prima valutazione: bambini e ragazzi sopra i sei anni dovranno usare la mascherina a scuola, in particolare negli spazi comuni.

Ovviamente la mascherina sarà abbassata durante una interrogazione, a mensa o mentre si farà ginnastica, ma l'indicazione generale è di usarla e di mantenere la distanza di almeno un metro. Ma se il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha ribadito che il 14 settembre le scuole riapriranno «in tutta sicurezza», (ma in Puglia se ne dovrebbe parlare il 24 settembre, dopo le elezioni) le Regioni sono sul piede di guerra. «Il governo non ci coinvolge nelle scelte sulla riapertura delle scuole e poi scarica su di noi la gestione pratica della questione, senza dare chiarezza e lasciare vera autonomia», è il sentimento di molti governatori.
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