Delli Noci: «Oltre 300 milioni per le imprese: solo chi innova e investe uscirà dalla crisi»

Alessandro Delli Noci
Alessandro Delli Noci
di Andrea TAFURO
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Venerdì 19 Novembre 2021, 10:18 - Ultimo aggiornamento: 15:45

«Oltre 300 milioni di incentivi alle imprese: così la Regione Puglia continua a supportare le aziende, compensando la liquidità perduta per la crisi sanitaria e incoraggiandole a investire per ripartire». La conferma sul piano anticrisi messo in campo dalla Regione per sostenere le piccole e medie imprese pugliesi, arriva dall’assessore allo sviluppo economico e attività produttive, Alessandro Delli Noci. Quattro le misure portanti (“microprestito”, “custodiamo le imprese”, “microprestito circolante” e titolo II) di una manovra finanziaria che punta a risollevare gli investimenti e attrarre nuovi mercati. 
Assessore Delli Noci, la Regione Puglia ha messo a disposizione somme importanti per sostenere gli investimenti e aiutare l’economia del territorio. Cosa ha spinto questa scelta? 
«Chi investe e innova supera la crisi. Nel contesto di crisi attuale riteniamo quindi coraggioso chi decide di investire e la Regione Puglia è al fianco di quelle imprese che sono interessate a farlo. Anche perché le abitudini e i consumi sono cambiati e la tendenza è anche ad intercettare i nuovi mercati».
Tra le misure rimodulate c’è il titolo II, capo 3 e 6. Quali le novità per le aziende pugliesi? 
«Il Titolo II è uno strumento di agevolazione accolto positivamente dal sistema imprenditoriale pugliese. Nel dettaglio il Capo 3 favorisce lo sviluppo delle attività economiche delle piccole e medie imprese, facilitandone l’accesso al credito. Mentre il Capo 6 permette di ampliare, ammodernare e ristrutturare le strutture turistico-alberghiere, ma anche di realizzare o rinnovare stabilimenti balneari e approdi turistici. La novità introdotta porta tutti gli investimenti dal 20% al 35% a fondo perduto, più la parte di finanziamento sul pagamento degli interessi, che porta quasi al 45% la quota a fondo perduto. Questa misura, aperta a tutti gli imprenditori, artigiani e commercianti, è dunque una leva importante per tutti gli investimenti sino a 4 milioni di euro che riguardano le pmi».
Quali altre misure legate alla liquidità sono attive?
«Partiamo dal microprestito circolante, un incentivo destinato alle microimprese e ai lavoratori autonomi con sede operativa in Puglia, che già nel 2020 ha aiutato circa 8mila aziende. Per cui abbiamo deciso di stanziare 80 milioni di euro, con l’intenzione di dare liquidità a tutte le piccole imprese, con un fatturato sino a 400mila euro, che affrontano problemi di liquidità sul mercato. Il finanziamento garantisce fino a 30mila euro, con interessi a tasso zero e con il 20% a fondo perduto. Si aggiunga poi la misura “Custodiamo le imprese”, finanziata per oltre 46 milioni di euro, con l’obiettivo di offrire alle pmi, costrette alla chiusura per decreto nel corso del 2021, una sovvenzione diretta che compensi i minori ricavi conseguiti durante la pandemia. A queste aziende con un fatturato sino a 20 milioni di euro, daremo il 30% di ristoro per un massimo di 25mila euro. E in questa misura è incluso anche il settore del weeding assente nei precedenti bandi “Custodiamo il turismo” e “Custodiamo la Cultura».
Per il futuro, quali interventi in cantiere? 
«A dicembre pubblicheremo il nuovo bando Nidi, a supporto della creazione d’impresa da parte di soggetti svantaggiati. Per i giovani che vogliono creare un’impresa, daremo il 75% a fondo perduto sino a 50mila euro. E il restante 25% in prestito agevolato. Per le donne, supporteremo la creazione dell’impresa femminile, per progetti sono a 100mila euro, con il 75% a fondo perduto. All’interno di questo processo attiveremo la misura “seconda chance” per chi punta a riaprire dopo la chiusura dell’attività. Prepariamo inoltre una misura specifica per il turismo (Nidi turismo), legata alla micro-recettività con investimento sino al 50% a fondo perduto. Lavoriamo inoltre per sostenere la liquidità e nelle prossime settimane porteremo in deliberazione lo scorrimento della graduatoria della misura nota come “titolo II circolante”, per cui avanzeremo con la graduatoria chiusa l’otto gennaio scorso e amplieremo il bacino d’utenza investendo ulteriori 65 milioni di euro che sono a supporto delle perdite dichiarate dalle aziende nel 2019 e 2020». 
Per un mercato che evolve, con le abitudini dei consumatori cambiate anche a causa della pandemia, quale via per il commercio sul territorio?
«Rivedere le strategie per favorire il commercio di prossimità.

Bisogna inoltre immaginare nuovi servizi per il commercio, che considerino oltre la variabile prezzo anche la qualità. In più favoriremo la creazione di piattaforme di delivery per strutturare la logistica e migliorare le consegne. La costituzione dei nuovi distretti urbani del commercio (Duc) condurrà i comuni a ragionare insieme e a strutturare un aggregato urbano di almeno 25mila abitanti, per realizzare una proposta progettuale che favorisca il commercio di prossimità. In quest’ottica di sostegno alle imprese locali rilanceremo una campagna di promozione natalizia, stimolando i pugliesi a comprare nei negozi del territorio».

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