Pd, Stefàno lascia il partito: «Sodalizio con civismo opaco». Segreteria e sindaci scrivono a Roma

Pd, Stefàno lascia il partito: «Sodalizio con civismo opaco». Segreteria e sindaci scrivono a Roma
di Alessandra LUPO
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Domenica 14 Agosto 2022, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 10:22

Ancor prima che la direzione nazionale convocata per domani mattina si riunisse, il terremoto nel Pd pugliese è già cominciato. E le scelte del partito sulle candidature vedono il primo addio illustre: quello del senatore Dario Stefàno, che ha annunciato che riconsegnerà la tessera. «Ho deciso di non candidarmi con questo Partito Democratico alle prossime elezioni parlamentari e di consegnare al segretario Letta la tessera - scrive Stefàno su Facebook -. Lo stesso segretario che, solo qualche mese fa, mi ha chiesto di rimuovere la mia auto sospensione dal Pd, pur avendo condiviso appieno le ragioni che avevano portato a quella scelta. La mia è una decisione sofferta - prosegue il senatore leccese -, determinata da una serie di errori di valutazione che il Pd sta continuando a inanellare. Errori, sia tattici, sia di strategia politica, che rischiano di compromettere i risultati di un intenso lavoro svolto per tutta la legislatura senza soste, e mirato ad arginare, in primis, gli effetti della crisi pandemica ed economica, ma anche una deriva populista e antieuropeista pericolosa per l’Italia e per le prossime generazioni».

L'accusa al Pd pugliese: sodalizio con civismo opaco

Stefàno indica con chiarezza la causa della sua decisione, la scelta rimasta nell'aria da settimane di sacrificare la sua candidatura (e non solo la sua) per fare spazio a esponenti vicini a Michele Emiliano, dentro e soprattutto fuori dal partito, come Claudio Stefanazzi, il capo di gabinetto sulla cui candidatura blindata cui si sta giocando la partita tra Lecce, Bari e Roma. «Questi errori, ormai sedimentati, stanno generando un distacco fatale da quell’anima riformista, progressista e plurale di cui il Pd e l’Italia, tutta, hanno impellente necessità.

Il segretario del PD a Roma e qualcun altro in Puglia, scientemente, perseguono l’obiettivo di sacrificare proprio quest’anima del partito, pure così importante. Peraltro, è lo stesso partito che nel giro di poche ore ha sacrificato l’agenda Draghi per un indistinto programma generalista. In un momento in cui è più che mai necessario dimostrare coraggio e avere chiarezza per affrontare e arginare sovranismi e populismi, nella mia regione, la Puglia, il Pd sta invece instaurando un sodalizio con un civismo opaco e di convenienza, in una pura logica di “scambio di voti”, negoziando postazioni istituzionali e luoghi di potere, con cui personalmente non ho ragione di condividere nulla. Men che meno mortificare principi e convincimenti a cui sono stato educato e su cui ho ispirato e costruito la mia vita, privata e pubblica».

La lettera di segreteria e amministratori: gravi ripercussioni sul territorio

Intanto dopo la lettera di ieri, inviata al coordinatore della segreteria nazionale di Enrico Letta, Marco Meloni, in cui il segretario provinciale Ippazio Morciano definiva «preoccupante l’ipotesi ventilata di affidare la posizione di capolista nella lista PD a un/una rappresentante del civismo pugliese per il collegio plurinominale camerale “Puglia P-04” (province di Lecce e di Brindisi)», oggi a Roma arriva anche l'appello di un nutrito gruppo di amministratori salentini che difendono le indicazioni espresse dal partito su Loredana Capone (unica rimasta in ballo dopo l'abbandono di Stefàno): «In queste ore purtroppo ci arrivano delle notizie per noi sconfortanti relative ad una composizione delle liste alquanto lontane, nei nomi e negli interessi dal nostro territorio. Ciò sarebbe di gravissimo impatto nei confronti sia dei nostri elettori che, come detto prima, di quella grande parte di nostri simpatizzanti che però in tal modo si allontanerebbero ancora di più e ci farebbero perdere il loro voto. Una composizione delle liste a svantaggio di una intera area territoriale quale l’intero Salento, provocherebbe una disaffezione dei locali segretari dei circoli e della classe dirigente leccese che si è già dichiarata indisponibile a supportare candidature volte a premiare solo l’area del nord della Puglia. È evidente come non possiamo permetterci di perdere, proprio in questa tornata elettorale, l’entusiasmo, l’interesse e la passione dei nostri iscritti ed elettori». 

I firmatari sono i sindaci di Copertino, Leverano, Trepuzzi, Collepasso, Tiggiano, Melpignano, Castrignano dei Greci. Ma figurano anche assessori e consiglieri, rappresentanti di area più l'assessore leccese Paolo Foresio e la consigliera leccese Paola Povero.

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