Scuola, la bozza del nuovo decreto: dal 26 aprile in presenza fino alla terza media. Ma Emiliano è pronto a emanare una nuova ordinanza per mantenere la scelta sulla Ddi

Scuola, la bozza del nuovo decreto: dal 26 aprile in presenza fino alla terza media. Ma Emiliano è pronto a emanare una nuova ordinanza per mantenere la scelta sulla Ddi
4 Minuti di Lettura
Martedì 20 Aprile 2021, 21:26 - Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 20:35

Scuola, ecco le novità contenute nella bozza del nuovo decreto atteso in Consiglio dei ministri nella giornatà di mercoledì. Dal 26 aprile saranno in classe al 100% tutti gli studenti italiani fino alla terza media. Discorso diverso per le superiori: in zona gialla e arancione presenza per una quota tra il 60 e il 100% degli alunni, in zona rossa invece tra il 50 e il 75%. Gli altri continueranno in didattica a distanza.  Niente deroghe dalle Regioni: unica eccezione alle deroghe, i focolai del virus. Ma il presidente della Regione PugliaMichele Emiliano, in virtù dei moltissimi contagi registrati dalla Puglia, ha già anticipato che emanerà una nuova ordinanza per garantire alle famiglie la possibilità di continuare a far studiare i figli da casa con la disattica a distanza. 

L'obiettivo del governo

«L’obiettivo da realizzare quanto prima deve rimanere quello di riportare tutti in presenza al 100%. Bisogna continuare a lavorare anche e soprattutto in vista di settembre a cui dobbiamo arrivare preparati”. Così il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante l’incontro tra Governo ed enti locali alla vigilia dell’approvazione del nuovo decreto.

Siamo in contatto costante con gli Uffici scolastici regionali. Conosciamo le difficoltà. Parteciperemo ai tavoli prefettizi nel comune intento di organizzare al meglio questa fase conclusiva dell’anno scolastico», ha aggiunto.

Le disposizioni

Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado di cui al comma 2, almeno per il 50 per cento della popolazione studentesca.Le disposizioni di cui al primo periodo non possono essere derogate da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci. La predetta deroga è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica. I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio.

Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, affinché, nella zona rossa, sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e, fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, e, nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 60 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca. La restante parte della popolazione studentesca delle predette istituzioni scolastiche si avvale della didattica a distanza.

Nella zona rossa, resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020 e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento telematico con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.

Il vertice Governo-Regioni

Durante il vertice Governo-Regioni, Calabria, Puglia e Campania, attraverso i propri rappresentanti, hanno però espresso dubbi sul limite minimo di presenza degli alunni a scuola del 60% fissato a nome del governo dal ministro Mariastella Gelmini. Il limite minimo viene considerato troppo alto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA