Cinema e mostre? No grazie. Pugliesi ultimi per spesa culturale

Cinema e mostre? No grazie. Pugliesi ultimi per spesa culturale
di Giuseppe ANDRIANI
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Giovedì 25 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:29

È la regione delle grandi bellezze, non quella della cultura. In media una famiglia pugliese spende in attività culturali, ricreative o in spettacoli 46,39 euro al mese, il 2,6% della spesa totale (1.807 euro). È la cifra più bassa a livello nazionale. Per andare al cinema, a teatro, a un concerto, per visitare un museo, spendiamo meno di 50 euro al mese per famiglia. In Lombardia, capolista nella classifica stilata da Federculture per il report annuale (su dati Istat), la spesa media è di 133 euro. Il divario tra Nord e Sud è talmente evidente da diventare imbarazzante. Le regioni dove si spende di più in cultura sono Lombardia, Trentino Alto Adige, Umbria, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto. Le ultime cinque: Campania, Basilicata, Sicilia, Calabria, Puglia. E neppure una regione del Sud supera la media nazionale, che in alcuni casi, come quello pugliese, è addirittura il doppio rispetto al dato locale (99 euro). 
I numeri spaventano e non solo al Sud. Se è vero che è evidente e preoccupante il gap con il Nord, è altrettanto vero che la spesa media in attività culturali fa registrare a livello nazionale un -40% tra il 2019 e il 2021. Tutta colpa della crisi? È questione di scelte, spesso. Nel senso che se si taglia proprio sulle attività ricreative vuol dire che si ritengono superflue. Ma è innegabile che la pandemia e la crisi economica che ne è scaturita hanno giocato un ruolo fondamentale. E pensare che nel 2021 c’è stata una crescita rispetto al 2020, ma lì il dato era stato falsato dalle numerose restrizioni dovute al Covid e al proliferare della pandemia, che aveva messo in ginocchio l’intero comparto di musica, teatro, e cinema. 
E non è un caso neppure che le regioni nelle quali le famiglie spendono meno in cultura, sono quelle nelle quali il potere d’acquisto è inferiore. Al Sud, appunto. Come a sottolineare, tra le pieghe del rapporto Federculture, che il contesto circostante pesa. E anche tanto. 

Cinema, teatri e concerti vuoti

Il calo maggiore, in ogni caso, è quello per “cinema, teatri concerti”, dove si registra in Italia un -74,8%. È anche il comparto, però, che tiene meglio se si analizzano le abitudini degli italiani. E dei pugliesi in particolare. Nel 2021 soltanto nove pugliesi su cento sono stati al cinema per assistere alla proiezione di un film e le altre voci sono ancora più impietose. Il 2,5% dice di esser stato a teatro, il 4,1% in un museo o a visitare una mostra (penultimo posto a livello nazionale, soltanto in Calabria si registra un 2,7% di fruitori), il 2,4% a un concerto di musica classica o a un’opera, il 4,2% ha detto di aver partecipato ad altri tipi di concerti. E in cinque su cento hanno visitato siti archeologici o monumenti. Cifre esigue. Di fatto oltre novanta residenti in Puglia su cento nell’ultimo anno non hanno fatto alcuna attività culturale, che sia la fruizione di una mostra o un film al cinema. 
L’emergenza culturale, drammatica, però, fa da contraltare ai numerosi investimenti pubblici nel settore, in crescita a livello nazionale.

Per quanto dagli addetti ai lavori si sollevino continuamente moniti alle istituzioni regionali. E i numeri vanno in un’altra direzione rispetto alla narrazione prevalente degli ultimi anni, quella di una Puglia come una sorta di grande museo delle bellezze a cielo aperto. Probabilmente, però, i due aspetti non cozzano tra loro. Alcune mostre, basti pensare a Banksy a Bari tanto per farsi un’idea, hanno avuto negli ultimi mesi un buon successo di pubblico. Ma non sempre basta per rialzare un dato che invece si presenta così crudo e persino sconvolgente se si richiama l’idea della cultura come “pane dell’anima”. 

Gli stranieri apprezzano l'offerta culturale

L’offerta culturale delle nostre città, invece, è apprezzata e promossa dai turisti, in particolar modo da quelli stranieri. Soltanto in Puglia (+35%) e in Molise (+112%, ma i numeri sono esigui) nel 2021 i visitatori stranieri hanno speso più soldi in attività culturali rispetto al 2019. In un contesto statisticamente depresso, è una piccola vittoria per le nostre “case della cultura”. Chi viene dall’estero apprezza le mostre, i siti archeologici, i concerti, gli eventi e sempre più spesso si ferma e spende dei soldi in questo tipo di attività. Non basta per cancellare le abitudini dei pugliesi, ma è comunque un segnale: con la giusta sensibilità si può apprezzare quello che c’è. Ma i binari sono molto diversi: da Castel del Monte al Mar.Ta, chi viene rimane a bocca aperta ma chi ci vive spende sempre meno in cultura. Questione di punti di vista, di contesto in senso esteso, di disponibilità economiche. La Puglia, così, diventa la regione delle grandi bellezze, di quel museo a cielo aperto di cui sempre più spesso si parla tra le istituzioni, ma non quella della cultura. È una sconfitta.
 

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