I contagi tornano a salire anche in Puglia. La circolazione del Covid-19 resta a bassa intensità, ma si notano le prime avvisaglie di una ripresa della pandemia. Colpa sicuramente della diffusione della variante Delta, più contagiosa rispetto persino a quella inglese, ma anche di assembramenti che stanno favorendo la trasmissione. Quello che è già accaduto in altre regioni d’Italia e nel resto di Europa, adesso inizia a intravedersi in Puglia con una decina di giorni di ritardo. «L’attuale circolazione è dovuta alle aperture con totale abbassamento della guardia ed è in parte legata a focolai anche sostenuti dalla variante Delta», spiega l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco.
L'allerta di Lopalco: «Vaccini, unica arma contro il virus»
Alla domanda se teme che i festeggiamenti per la vittoria della Nazionale di calcio possano aver contribuito ad aumentare i contagi, l’epidemiologo spiega: «I festeggiamenti hanno, in realtà, solo condensato in un giorno i contatti che normalmente in questo periodo comunque si verificano in numerose circostanze di socialità.
Puglia, lieve aumento dei casi: 97 e un decesso
Dopo la brusca frenata più tamponi per il tracciamento
Però, il numero di test giornalieri effettuati si riduce: se a maggio in Puglia si effettuavano in media tra 8 e 9mila tamponi, nelle ultime settimane si oscilla tra i 4mila e i 6mila test al giorno, con il picco di ieri a 7.527. La fondazione Gimbe ha evidenziato che in Puglia le persone testate sono 64 ogni 100mila abitanti, il numero più basso in Italia. A confermare il rallentamento nell’attività di testing è anche l’ultimo report settimanale “Analisi dei modelli organizzativi di risposta al Covid-19” redatto da Altmese (Alta Scuola di Economia e Management dei sistemi sanitari) in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano: nella settimana tra il 29 giugno e il 5 luglio il numero di nuovi tamponi molecolari effettuati è stato pari a 5.55 ogni mille abitanti, mentre la media dei test antigenici non supera le 3.89 unità ogni mille abitanti.
Il sequenziamento "regge": in Puglia individuati 111 casi di variante Delta
La necessità di aumentare il contact tracing e il sequenziamento è dettata dalla diffusione della variante Delta e per quanto riguarda il sequenziamento i laboratori pugliesi stanno dimostrando efficienza: fra le regioni ad avere depositato finora il maggior numero di sequenze di variante Delta ci sono la Campania, con 282, seguita da Lazio (199) e poi proprio la Puglia (111), seguite a distanza da Veneto (80), Abruzzo (78), Trentino Alto Adige (72) ed Emilia Romagna (62). Questi dati non rispecchiano, comunque, l’entità reale della circolazione della variante Delta, ma si riferiscono alla quantità di sequenze ottenuta in ciascuna regione. Insomma, l’aver individuato 111 casi dimostra una efficienza dei laboratori ma non significa che in Puglia la variante sia più diffusa che altrove. Anzi, mentre in Italia la prevalenza calcolata della variante indiana è del 32,6%, in Puglia è al 16,2% stando all’ultima survey effettuata a giugno. Nel frattempo, queste percentuali saranno certamente lievitate, è infatti ormai vicino il sorpasso che porterà la variante Delta a sostituire del tutto l’Alfa, diventando quella dominante. È già accaduto in almeno 32 Paesi, degli oltre 100 nei quali circola la variante B.1.617.2 individuata per la prima volta in India. In sei Paesi, nessuno dei quali europeo, la Delta è responsabile ormai del 100% dei casi e in altri sette, fra i quali la Gran Bretagna e Israele, supera il 95% dei casi.
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