Vaccini, 300mila dosi nei depositi e ancora ritardi: vertice fra la Regione e i medici

Vaccini, 300mila dosi nei depositi e ancora ritardi: vertice fra la Regione e i medici
di Vincenzo DAMIANI
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Giovedì 8 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 17:09

Adesso in Puglia ci sono nei magazzini quasi 300mila vaccini, una scorta più che sufficiente per accelerare e non andare più in affanno. La campagna anti Covid sta procedendo con un andamento lento, in media 10-11mila al giorno quando in Veneto se ne fanno 35-40mila. Se sino a due-tre settimane fa c'era l'effettivo problema di una carenza di sieri, ora c'è una buona disponibilità.

Con la nuova consegna di circa 92mila dosi Pfizer, la Puglia complessivamente ha ricevuto, secondo i dati del ministero della Salute aggiornati alle 20 di ieri, 970.745 vaccini. Di questi, 681.470 sono stati somministrati (70%), quindi ha a disposizione in questo momento una scorta di 290mila dosi circa. Nel dettaglio, ci sono circa 137mila dosi Astrazeneca, 42mila di Moderna e 105 di Pfizer. Serve una sferzata ed è arrivata ieri proprio dal governatore Michele Emiliano durante l'incontro in videoconferenza con 300 medici di Lecce, Brindisi e Bat, riunione alla quale ha partecipato anche l'assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco.

La Regione, in questi ultimi 20 giorni, ha adottato una politica conservatrice, ha puntato a creare una scorta che le permettesse di arrivare al 12 aprile, giorno dell'inizio delle somministrazioni per la fascia 79-60 anni, con un numero sufficiente di vaccini che riesca ad evitare degli stop anche in caso di mancati nuovi arrivi o ritardi nelle prossime consegne.

L'obiettivo delle Asl

Però, ora per inoculare quelle 300mila dosi in poche settimane, come da Piano della Regione, serve l'aiuto di tutti, soprattutto dei 4mila medici di famiglia. Altrimenti, raggiungere la quota di 50mila somministrazioni al giorno diventa una chimera. Le Asl hanno due obiettivi: inoculare la prima dose a tutti i pugliesi tra i 79 e 60 anni entro il 15 maggio. Poco più di un mese, quindi, traguardo irraggiungibile mantenendo il ritmo attuale. Senza dimenticare che bisogna ancora vaccinare gli over 80 a domicilio e i soggetti fragili. Serve l'aiuto concreto dei 4mila medici di base, Emiliano lo ha ricordato ieri: «La campagna vaccinale della Puglia - ha ammesso - cammina anche e soprattutto sulle vostre gambe, sulle gambe dei 4000 medici di medicina generale. Se ci sono problemi, vanno affrontati, perché in questo momento abbiamo bisogno di combattere insieme. Per accelerare la campagna vaccinale serve il contributo fondamentale, diagnostico e di vicinanza, dei medici di base che meglio di noi riconoscono le fragilità dei propri assistiti. E di problemi di comunicazione tra Asl e medici di base ce ne sono stati in queste settimane. Occorre azzerare le distanze con le Asl - ha provato a ricucire lo strappo Emiliano - e aggiustare giorno per giorno tutto ciò che ci impedisce di dare risposte ai nostri concittadini. Vorrei fare riunioni di confronto con voi, anche un paio di volte alla settimana, e attraverso un monitoraggio permanente, poter elaborare uno scambio tra di noi per prendere decisioni veloci. È chiaro che siamo in una fase nella quale dobbiamo programmare tutto, ma valgono le regole della battaglia. Cioè chi ha più energia va sostenuto dalla Asl e va messo in condizione di fare più del previsto. Quello che importa - ha concluso Emiliano - è non tenere le dosi in frigorifero, bisogna usarle tutte. Mi raccomando, svuotate i frigoriferi e vaccinate tutti, con la priorità naturalmente per i fragili».

Le parole dell'assessore


Anche Lopalco ha sottolineato che «il contributo alla campagna vaccinale dei medici di medicina generale è fondamentale. Dobbiamo essere uniti ha detto e ricordarci sempre che il paziente che vacciniamo è un paziente a cui salviamo la vita». Per questo è necessario usare nel meno tempo possibile quelle quasi 300mila dosi nei magazzini. «Il vostro ha proseguito Lopalco - è un apporto fondamentale nella campagna vaccinale che purtroppo ha avuto un collo di bottiglia, rappresentato dalla mancanza di vaccini, in particolare il Moderna, tenendo conto che i medici possono richiedere e utilizzare anche Astrazeneca o Pfizer. Questa possibilità di richiedere vaccini differenti sarà facilitato molto, attraverso Edotto, dalle modalità di distribuzione affidate alle farmacie di prossimità. Inoltre i medici di medicina generale possono considerare anche l'ipotesi di utilizzare, anziché i propri studi professionali, i diversi hub disponibili sul territorio, previa prenotazione. E comunque - ha concluso Lopalco - vaccinate il più possibile, vaccinate tutti e sburocratizzate la vaccinazione, nel senso che siete voi i medici quindi vaccinate chi ritenete ne abbia più bisogno».

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