Il monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore della Sanità e del ministero della Salute sull'andamento della pandemia Covid-19 è fin troppo eloquente: nonostante due settimane trascorse in zona rossa, la Puglia è la regione italiana che «riporta molteplici allerte di resilienza» e rientra anche questa settimana nella fascia di «rischio alto». Fuor di dubbio che la regione rimanga in zona rossa (e anzi in mattinata il governatore Michele Emiliano ha emanato una ordinanza con misure restrittive su aperture di negozi e spostamenti). I dati dimostrano infatti che in Puglia la terza ondata non ha ancora esaurito la sua forza. Nonostante l'Rt sia in leggero calo, 1,17 rispetto all'1,24 della settimana scorsa, resta sopra il livello di allerta. Non solo: la Puglia è tra le dieci regioni che «presenta un sovraccarico sia nelle terapie intensive che in area medica».
LE PREVISIONI DELL'ORDINANZA
Quanto all'ordinanza regionale emanata in mattinata, rafforza ulteriormente le misure di contenimento previste in zona rossa: da domani e sino al 6 aprile sono vietati gli spostamenti dal Comune di residenza, domicilio o abitazione verso altri comuni della Puglia per raggiungere le «seconde case»; tutte le attività commerciali dovranno chiudere alle 18, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari, di carburante e combustibile per uso domestico e per riscaldamento, delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie e delle parafarmacie. Nei giorni 28 marzo (domenica delle Palme), 4 aprile (Pasqua) e 5 aprile (Lunedì dell'Angelo) sono sospese tutte le attività commerciali ad eccezione delle attività di vendita di carburante, combustibile, fiori e piante, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. L'ordinanza stabilisce anche che l'attività di asporto dei servizi di ristorazione potrà essere svolta dalle ore 18 in poi, tramite prenotazione preventiva on-line o per telefono. Appello ai datori di lavoro, infine, per incrementare le ore di smart working.
L'INCIDENZA PER FASCE D'ETA'
Sul fronte contagi, nelle schede allegate all'ordinanza un aspetto particolare riveste l’analisi per fascia di età nell’ultima settimana di monitoraggio (15-21 marzo). Si evidenzia come l’incremento dei casi interessa prevalentemente le classi 85+ (+26%), 65-79 anni (+14%) e 80-84 anni (+11%). Si riducono invece i contagi tra i soggetti di età compresa tra 0-10 anni. Va segnalato che in ogni caso il tasso di incidenza settimanale più elevato si registra nelle classi 25-64 anni (292 casi per 100.000 abitanti nella stessa fascia di età, con un incremento del 6% rispetto alla settimana precedente) e 19-24 anni (287 casi ogni 100.000 abitanti di quella fascia di età), questi ultimi sostanzialmente stabili rispetto alla settimana scorsa.