Il sindaco di Gallipoli: «Contagi invariati, sbagliamo qualcosa. Idea tamponi per chi verrà in vacanza»

Il sindaco di Gallipoli: «Contagi invariati, sbagliamo qualcosa. Idea tamponi per chi verrà in vacanza»
di Rita DE BERNART
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Domenica 18 Aprile 2021, 16:10

La Puglia resta rossa fino al 30 aprile. Da più parti giungono appelli dei sindaci a rispettare le regole, soprattutto nelle aree o città dove la situazione non accenna a migliorare. Come a Gallipoli dove, alla luce dei 193 casi e i due decessi degli ultimi giorni, ieri il sindaco Stefano Minerva ha rivolto un monito severo ai cittadini: «Sono tempi bui, stiamo sbagliando qualcosa», ha dichiarato.
Sindaco Minerva, anche in zona rossa i contagi salgono. Cosa non sta funzionando?
«I numeri parlano chiaro, non sta funzionando l'autocoscienza, cioè non ci si rende conto che ancora occorre avere un alto livello di attenzione; nonostante tante attività siano chiuse con enorme sacrificio, le persone continuano a girare, ad incontrarsi nelle case, non si sta comprendendo che siamo ancora in piena emergenza e il rispetto delle regole è l'unica arma per contrastarla».
Quali sono le principali cause dei contagi e i comportamenti più a rischio?
«Dalle ricostruzioni e dai dati che abbiamo l'80% dei contagi, a Gallipoli come in tutta la Puglia, avviene nelle famiglie. I comportamenti più a rischio sono proprio quelli della tranquillità: il sentirsi protetti e immuni nelle mura domestiche, con i familiari o con gli amici più stretti, e quindi non avere precauzioni, togliere la mascherina, non avere inibizioni. Questo è il comportamento più errato perché porta al contagio più veloce e al dilagare del virus».
Ci sono cittadini che non rispettano la quarantena. Quali provvedimenti pensate di prendere in questi casi?
«Se non ci sono denunce è più complicato controllare, ecco perché chi è a conoscenza di soggetti positivi o in quarantena che escono deve fare segnalazioni ai vigili urbani e alle forze dell'ordine. Un positivo che va in giro è un pericolo per tutti. Con la Polizia municipale ogni giorno controlliamo il domicilio delle persone in quarantena, può sembrare un gesto antipatico ma è necessario per colpa di chi ha comportamenti irresponsabili. A nessuno piace infierire sul cittadino ma in alcuni casi è l'unico modo per far svegliare la coscienza. In questi 15 giorni dobbiamo fare tutti uno sforzo in più».
Gallipoli, come l'intera regione, fa molto affidamento sul turismo. Questa situazione potrebbe compromettere la stagione estiva?
«Dobbiamo avere più coscienza in questi giorni proprio per quello che verrà dopo: più tardi apriranno le aziende più danni avranno le stesse, e se un'impresa è in difficoltà il danno è anche sull'occupazione che produce, sulla ricchezza delle famiglie che ne beneficiano. Molte attività rischiano di non farcela. Per noi è prioritario salvare la stagione turistica, di cui beneficiano direttamente o indirettamente altri comparti come il commercio, l'artigianato, la pesca».
Quali sono le prospettive per Gallipoli e la Puglia?
«L'anno scorso abbiamo avuto un'ottima stagione perché la Puglia aveva un grande vantaggio che oggi stiamo perdendo. Dobbiamo subito far rientrare i contagi, le persone oggi scelgono luoghi sicuri per le vacanze; noi abbiamo dalla nostra la bellezza del territorio e il lavoro di promozione fatto negli ultimi anni con un'importante collaborazione tra pubblico e privato. Sono convinto che se sapremo far rientrare la situazione in breve avremo tante prenotazioni. La nostra Gallipoli e l'intera regione conservano un grande appeal. Dobbiamo riuscire a dare un messaggio positivo per salvare la nostra economia. Intanto stiamo studiando anche con Anci, con la Regione e i grandi gruppi imprenditoriali una serie di misure e soluzioni tecniche per far ripartire le attività in sicurezza».
Un'idea per un'estate sicura?
«Innanzitutto dare un'accelerata al piano vaccinale, impegnarci per rendere immune la maggior parte della popolazione. Tra le idee che stiamo valutando, quella di un accordo tra pubblico e privato per organizzare un sistema di somministrazione di tamponi per tutti quelli che arrivano in città».
 

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